Da ''L'Espresso'' in edicola domani
Ci sono ancora cinquemila miliardi di lire in circolazione. Lo scrive l'Espresso nel numero in edicola da domenica 8 gennaio, citando l'avvocato che rappresenta i venti proprietari dell'enorme tesoro rimasto finora nascosto a procure, forze di polizia e Fisco.
La somma, pari a due miliardi e mezzo di euro, secondo lo stesso avvocato è frutto per lo più di evasione fiscale. Un reato ormai prescritto, visto che dall'introduzione dell'euro in Italia sono passati dieci anni, e per il quale i proprietari delle lire non possono dunque più essere perseguiti. Per questo motivo, e sfruttando la sentenza della Corte Costituzionale che nel 2015 ha riaperto i termini per la conversione delle lire, il legale chiede oggi alla Banca d'Italia di cambiare in euro i cinque mila miliardi, dicendosi disposto ad andare fino alla Corte di Giustizia europea se la sua richiesta non verrà esaudita.
Custodito in buona parte in Svizzera, il denaro è stato raccolto da Giorgio Ronchi, un finanziere italiano residente da anni in Canton Ticino. I legami professionali di Ronchi, che nel corso della sua carriera è stato membro di decine di consigli d'amministrazione, hanno portato però Banca d'Italia e Antimafia ad accendere un faro sulla reale provenienza dei cinquemila miliardi di lire.