DAGONEWS
Come mai ieri sera la riunione del Consiglio dei Ministri è stata convocata in fretta e furia senza giornalisti né conferenza stampa? Certo, si voleva far passare più in sordina possibile il salvataggio della Carige per mano di un governo che tanto aveva sbraitato contro l'intervento dello Stato nei bilanci di banche disastrate non dallo Spirito Santo o dalla ''globbbalizzazione'', ma da banchieri con nome, cognome e una lunga lista di amici che hanno goduto di prestiti spericolati.
L'altro motivo dell'urgenza e dello spirito carbonaro di quella riunione era però più serio: Pietro Modiano, già presidente e ora commissario straordinario della banca, ha chiamato il Ministro del Tesoro Giovanni Tria per avvertirlo dell'esodo di grossi clienti dall'istituto genovese. Te credo: quello che le istituzioni e i banchieri hanno cercato di far passare quasi come un ''atto dovuto'' che serviva solo a ''rafforzare la governance'', ovvero il commissariamento, è stato invece percepito da correntisti e azionisti come un momento di non ritorno.
D'altronde è la prima volta che la BCE usa i suoi poteri per mettere sotto tutela una banca. Modiano ha quindi dovuto avvertire il governo: occhio che qui si stanno svuotando le casse, molto più rapidamente di quanto si pensasse.
Nel mentre, la Banca d'Italia è ripartita con la sua moral suasion con Ubi e Unicredit per farsi carico della banca, come Intesa ha fatto con le venete. Ma dopo aver visto Malacalza bruciare 480 milioni di patrimonio per prendere il controllo dell'istituto (e non c'è manco riuscito davvero), sia Mustier che Massiah tentennano. Il timore è cosa potrebbero trovare nelle pieghe dei conti di una banca in crisi ormai da 7 anni: le prime ispezioni Bankitalia sono del 2012, l'arresto di Berneschi è del 2014.
E poi, prima dell'intervento di Intesa, ci fu il famigerato Fondo Atlante che provò a far ripartire Popolare di Vicenza e Veneto Banca…
JEAN PIERRE MUSTIER VICTOR MASSIAH