draghi tajani

DERBY ITALIANO IN EUROPA: TAJANI CONTRO DRAGHI – IL PARLAMENTO EUROPEO CONTRARIO ALLE REGOLE SULLE SOFFERENZE BANCARIE DELLA BCE: “NON HA LE COMPETENZE PER IMPORRE REGOLE DI QUESTO TIPO” – E A STRASBURGO LA RESPONSABILE DELLA VIGILANZA, DANIELE NOUY, PROVA AD AGGIUSTARE IL TIRO

 

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

parlamento europeo

Lo scontro sulle regole di copertura delle sofferenze bancarie dal gennaio 2018 definite dalla Bce ora non coinvolge un paese solo, cioè l' Italia. Ora rischia di diventare istituzionale a livello europeo. È questo lo scenario che può aprirsi con le conclusioni cui è arrivato il servizio giuridico dell' Europarlamento, che ha elaborato l' opinione legale sull' Addendum Bce in merito alla copertura integrale dei non performing loans non garantiti entro 2 anni e di quelli garantiti parzialmente entro 7 anni.

 

banche

L' opinione è negativa: secondo i legali del Parlamento «la Bce non ha la competenza per adottare l' Addendum perché definisce regole obbligatorie di scopo generale applicabili a tutte le banche vigilate direttamente». La Banca centrale, in altre parole, tenterebbe di sostituirsi al legislatore nella definizione di nuovi requisiti minimi sconfinando dunque dal mandato di vigilanza.

 

IL COSTO DEGLI NPL

BANCHE

Quella dei servizi giuridici è solo una opinione, ma è stata espressamente richiesta dal Parlamento, il cui presidente Antonio Tajani ha già adombrato il rischio che la Bce stia scatenando un conflitto tra i poteri Ue. Stamattina la responsabile della vigilanza Bce, Danièle Nouy, si presenta all' audizione presso la Commissione affari economici e lì si capirà l' orientamento dei principali gruppi politici. Certo è la prima volta che Parlamento e Bce entrerebbero in collisione su un aspetto fondamentale qual è quello delle prerogative dell' uno e dell' altra.

 

I giuristi parlamentari si limitano ad analizzare gli effetti legali dell' Addendum e la competenza della Bce ad adottarlo. Partiamo dalle conseguenze delle indicazioni sulle coperture degli Npl: nell' Addendum la Bce parla di «aspettative» per allontanare il sospetto di dare ordini generalizzati, però i giuristi considerano che «possono essere in grado di avere forza legale» anche se sono presentate come non vincolanti. L' Addendum sarà percepito dalle banche «come un atto che devono rispettare nonostante la sua forma».

DANIELLE NOUY

 

D' altra parte, l' intenzione prescrittiva è dimostrata dalla pubblicità data, dalla precisione estrema delle quantità in gioco (le percentuali di copertura), dai tempi previsti per la stretta, dall' indicazione delle eccezioni permesse e dagli effetti del mancato rispetto «che può risultare nell' applicazione di misure di vigilanza su singole banche».

 

Ebbene, tutto questo va oltre il mandato della Bce, che prevede solo misure aggiuntive rispetto a quelle regolamentari sul capitale solo in base a valutazioni della situazione specifica di singole banche. Gli adeguamenti dovuti alla copertura integrale delle sofferenze, dicono i giuristi, «sono fissati a un livello che va oltre i requisiti obbligatori applicabili secondo il quadro legale in vigore».

 

DANIELE NOUY

Si potrebbe dunque verificare una situazione in cui banche con un patrimonio in linea con le norme Ue che non rispettano la stretta sugli Npl «saranno forzate a applicare misure restrittive che vanno oltre il quadro legale» esistente. La Bce «cambia di fatto le attese di supervisione in regole addizionali generali», con l' Addendum «altera la posizione giuridica delle banche vigilate direttamente in misura significativa perché dovranno applicare requisiti minimi prudenziali più stringenti» e detenere capitale aggiuntivo, che secondo la direttiva sui requisiti di capitale «è solo opzionale».

 

Dunque, la Bce «sembra voler ottenere lo stesso risultato di una modifica formale dei requisiti di capitale obbligatori» (che può essere decisa solo da Consiglio e Parlamento su proposta della Commissione). I poteri previsti dalla normativa Ue «sono indicati per assicurare il rispetto dei requisiti obbligatori non per rimpiazzarli».

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”