GIGGINO ’A POMPETTA ORA GRIDA AL COMPLOTTO! - DOPO L’INCREDIBILE STOP DEGLI AUTOBUS NAPOLETANI PER MANCANZA DI GASOLIO, DE MAGISTRIS SE LA PRENDE CON LE “DINAMICHE DA CAMPAGNA ELETTORALE” – MA L’ANM, GIA’ IN ROSSO DI 120 MILIONI CON LE BANCHE, NON HA PIU’ UN EURO IN CASSA E I FORNITORI HANNO CHIUSO I RUBINETTI - UNA INTERA CITTA’ A PIEDI E LUI SI TRASTULLA CON LA “RIVOLUZIONE CIVILE”…

Fulvio Bufi per il "Corriere della Sera"

Quando nel maggio 2011 fu eletto a Palazzo San Giacomo, in un impeto di entusiasmo Luigi de Magistris promise che «né il sindaco né gli assessori potranno circolare in auto nelle zone a traffico limitato, anche noi prenderemo l'autobus». Poi, si sa, certe cose si dicono ma non si fanno, e infatti ieri mattina, tra le decine e decine di persone che affollavano ogni fermata di bus dal centro alla periferia, non si sono visti amministratori comunali.

Buon per loro, perché se si fossero trovati davvero ad aspettare il pullman avrebbero atteso invano. Come è capitato ai napoletani, quelli normali. Perché ieri mattina a Napoli gli autobus non si sono mossi dai depositi per mancanza di carburante.

È successo che uno dei tanti creditori dell'Anm, l'azienda napoletana di mobilità che appartiene completamente al Comune ed è esposta per 120 milioni con le banche, ha deciso di chiudere i rubinetti, e trattandosi del fornitore di carburante li ha chiusi veramente. L'Anm gli deve un milione e 200 mila euro, e per convincerlo a riavviare l'erogazione ha dovuto dargli garanzie molto solide.

Ma ci sono volute ore di trattative gestite direttamente dall'amministratore unico dell'azienda di trasporti, Renzo Brunetti, e la situazione, quindi, si è sbloccata soltanto alle tre del pomeriggio, quando in città sono ricomparsi i circa 300 bus arancioni dell'Anm abitualmente in circolazione. Per tutta la prima parte della giornata invece niente. A parte i pochi tram e filobus (e ovviamente metropolitane), il trasporto pubblico si è completamente fermato, con conseguenze chiaramente pesantissime per gli utenti.

L'Anm aveva annunciato il blocco martedì sera con un messaggio sulla pagina Facebook dell'azienda, e anche questo ha contribuito a irritare non poco il sindaco. Che dalla sua pagina Facebook ha criticato la decisione dell'Anm di diffondere la notizia tramite Facebook («prometto il mio impegno immediato affinché siano condotte tutte le indagini necessarie per verificare l'esistenza di responsabilità precise rispetto a quanto accaduto, anche in riferimento all'errata comunicazione che è stata veicolata da parte dei soggetti competenti»).

Insomma, di cose strane ieri a Napoli ne sono successe. Come si sia arrivati a questo punto lo ha spiegato Brunetti, uno che si era sempre tenuto alla larga dalla scena mediatica ma stavolta ha dovuto metterci la faccia: «L'azienda vanta 270 milioni dal Comune e tra i 30 e i 40 dalla Regione». Debiti che de Magistris ha ereditato e il governatore Caldoro attribuisce invece ai «tagli violentissimi» effettuati dal governo «sul trasporto pubblico locale che hanno ridotto i fondi del 25 per cento».

Per veder cambiare la situazione bisogna aspettare marzo, «quando - aggiunge Brunetti - il governo dovrebbe approvare il piano di rientro preparato dal Comune e a noi, che siamo i principali creditori, arriverebbero subito 100 milioni di anticipo fra spese correnti e pregresso». Però fino a quello stanziamento, ammette il manager, situazioni come quelle di ieri potrebbero anche ripetersi «perché andiamo avanti facendo lo slalom tra i debiti con i fornitori, e tutte le altre spese, compresi assicurazioni e stipendi, per i quali i bonifici sono partiti. Bisogna avere tutti un poco di pazienza».

I napoletani certo ce la stanno mettendo tutta per non perderla la pazienza (oltre agli autobus i problemi sono tanti). E forse dal loro sindaco si sarebbero aspettati di sentirsi chiedere scusa, perché anche se la colpa non è sua, è a lui che si sono affidati per non trovarsi in situazioni come quella di ieri. Invece de Magistris dice altro.

Per esempio dice che «l'amministrazione comunale non ha la diretta responsabilità del rifornimento del carburante per gli autobus» e aggiunge di «non poter nascondere un certo stupore per l'attenzione mediatica suscitata da un disservizio che non è stato peggiore di altre situazioni critiche verificatesi nelle scorse settimane». Quindi gli «viene da pensare che siamo precipitati nelle tradizionali dinamiche della campagna elettorale, con consolidati avvoltoi pronti ad avventarsi sulla nostra città, ridotta ad essere merce da propaganda per colpire l'amministrazione».

 

Luigi De Magistris NAPOLI A PIEDI NAPOLI A PIEDI NAPOLI A PIEDI PALAZZO SAN GIACOMO - SEDE DEL COMUNE DI NAPOLINAPOLI - BUS SENZA BENZINA

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