GNAM GNAM! - IL GRUPPO FERRERO PREPARA 2,5 MILIARDI PER MANGIARSI LE MERENDINE NESTLÈ - MA DOVRA’ VEDERSELA CON L’AMERICANA HERSHEY E UN GRUPPO DI INVESTITORI PRIVATI RIUNITI NELLA “RHONE CAPITAL” - L’AZIENDA DI ALBA HA GIA’ ACQUISITO CON 1,25 MILIARDI LA FERRARA CANDY
Flavio Pompetti per “il Messaggero”
Battaglia all'ultimo morso di cioccolato per la conquista delle merendine Nestlè, con la Ferrero in pool position in attesa del responso dell'asta. La multinazionale della Nutella, un fatturato consolidato che supera i 10 miliardi e più di 30 mila dipendenti in oltre 50 Paesi del mondo, ha presentato l'offerta finale per il cioccolato a stelle e strisce.
Un'operazione da 2-2,5 miliardi di dollari che, in caso di successo, renderebbe l'azienda italiana il terzo produttore di dolciumi sul mercato americano dopo Mars e Hershey, l'avversaria proprio per i marchi Crunch. Entro le prossime settimane si saprà se l'azienda italiana, data per favorita alla vigilia, riuscirà ad impossessarsi della porzione della società statunitense, che comprende marchi come Crunch, Buterfinger e KitKa. Per concludere l'affare, la Ferrero dovrà riuscire ad imporsi sulle due finaliste sul filo di lana.
La statunitense Hershey, e il gruppo di investitori privati riuniti nella Rhone Capital. Le mire espansionistiche della società di Alba sono evidenti. Nel corso degli ultimi anni mentre la sua Nutella invadeva gli scaffali dei supermercati oltreoceano, il portfolio del gruppo si è arricchito del marchio Fannie May, con l'obiettivo di estendere la rete dai confini regionali di Chicago al resto degli Usa.
I DETTAGLI
Prima della chiusura del 2017 ha poi acquisito con 1,25 miliardi la Ferrara Candy, produttrice delle linee di dolciumi Der Hots, Now and Later, Jujyfruits e Super Bubble. L'eventuale conquista della divisione della Nestè la porterebbe ad issarsi al terzo posto nella classifica delle ditte dolciarie statunitensi, alle spalle della Hershey e della Mars.
Nel campo delle finaliste dell'asta in corso, la Hershey veniva data in un primo momento come favorita, ma l'azienda newyorkese ha finito poi per spendere 1,6 miliardi per impossessarsi della produttrice di popcorn Amplify. L'acquisto sembra averla defilata in una posizione secondaria, con la Ferrero che l'ha scavalcata nei pronostici per la battuta finale.
Anche la cordata della Rohne Capital, assistita dall' insider della Nestlè Jim Singh, ex direttore finanziario della casa, sembra essere sfavorita rispetto all'italiana.La Nestlè cercava da qualche tempo di disfarsi della divisione, il cui campo commerciale è diventato particolarmente competitivo con la crescita di aziende come la Lindt e la Modelez.
Ferrero invece era esitante a lanciare la sua offerta perché aspettava di disporre di una piattaforma di distribuzione americana prima di crescer sul mercato. La disponibilità della Ferrara sembra aver inserito l'ultimo tassello necessario por completare la strategia, e rilanciare le ambizioni di crescita nel ricco e competitivo mercato Usa.
La divisione della Nestlè in vendita conta circa 900.000 dollari di fatturato annuo, che equivalgono all'11% delle vendite nel settore. La Ferrero diventerebbe con l'acquisizione un colosso anche fuori dai confini europei, pronta a competere testa a testa con le tradizionali protagoniste americane.