silvano cassano james hogan matteo renzi luca cordero di montezemolo

LA GUARDIA DI FINANZA PLANA SU ALITALIA – PERQUISITA LA SEDE DI FIUMICINO – INDAGINI SU BANCAROTTA FRAUDOLENTA: AL SETACCIO LE CARTE DEL PASSAGGIO DEL 2014 DEL 49% A ETIHAD CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI 400 MILIONI DI EURO, VOLUTA DALL' EX PREMIER RENZI, E SPONSORIZZATA DA MONTEZEMOLO – PROSEGUE L’INCHIESTA SUL CONFLITTO D’INTERESSE DEI TRE COMMISSARI – ALLA COMPAGNIA SERVE UN MILIARDO PER I PROSSIMI 3 ANNI

 

 

Ignazio Mangrano per la Verità

 

Guardia di finanza

Gli ultimi tre consigli di amministrazione di Alitalia, i possibili conflitti di interessi dei commissari straordinari, ma anche il passaggio del 2014 del 49% a Etihad, la compagnia aerea emiratina, con un aumento di capitale di quasi 400 milioni di euro, voluta dall' allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e sponsorizzata dall' ex numero uno della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Sono questi i temi sotto la lente di ingrandimento dell' inchiesta a tappeto - su cui vige la massima riservatezza, in particolare sugli indagati - avviata dalla Procura di Civitavecchia sull' ex compagnia di bandiera finita nel mirino della Guardia di finanza.

 

RENZI E MONTEZEMOLO TRA LE HOSTESS ALITALIA

Ieri i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno perquisito la sede di Alitalia a Fiumicino con l' ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta. Sono stati raccolti documenti e file che, a detta degli investigatori, potrebbero aiutare ad approfondire eventuali reati di natura fallimentare. Tutto nasce dopo la sentenza di procedura di amministrazione straordinaria, il fallimento nel maggio dello scorso anno che doveva aprire all' arrivo di nuovi acquirenti ma che in realtà ha lasciato la situazione intatta.

 

ALITALIA ETHIAD

Ora in teoria dovrà essere il nuovo governo a occuparsene. Mentre secondo calcoli di Ugo Arrigo, professore di economia e statistica dell' Università Bicocca di Milano, nel solo «2017 Alitalia, in gestione commissariale per otto mesi su dodici, ha registrato una perdita industriale superiore ai 500 milioni di euro, molto più elevata dei 337 milioni del 2016 e dei 149 del 2015». La perdita netta d' esercizio, secondo Arrigo, «è stimabile sui 600 milioni di euro».

 

cramer ball luca di montezemolo

La settimana scorsa i commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, sono stati ascoltati dalla commissione speciale del Senato e hanno lanciato l' allarme. «Qualunque cosa vorrà fare il nuovo governo, e sono scelte politiche di competenza del governo e del ministro, è importante che lo facciano presto», ha detto Gubitosi rivolgendosi ai senatori. «Perché nel tempo il carburante si consuma, proviamo a consumarne poco ma si consuma». Per Andrea Giuricin, professore di economia dei trasporti alla Bicocca, «per rilanciare una compagnia che presidia solo il 15% del mercato occorre almeno un miliardo all' anno per 3-5 anni». Una situazione drammatica, insomma, a cui ora si aggiungono le indagini della Procura.

 

COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI

Stando a quello che risulta alla Verità , particolare attenzione da parte degli investigatori sarebbe rivolta ai possibili conflitti di interesse del commissario Laghi, già oggetto di una diffida da parte del Codacons dello scorso 28 aprile. L' associazione dei consumatori, che contro la nomina dei tre commissari aveva presentato ricorso al Tar del Lazio ora approdato al Consiglio di Stato, da tempo combatte una battaglia con il ministero dello Sviluppo economico.

 

Lo scorso anno l' Autorità anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone stabilì che fossero legittime le perplessità di chi sosteneva l' esistenza di conflitti di interesse dei commissari. Del resto, Laghi è stato presidente del consiglio di amministrazione di Midco spa, la nuova società creata da Cai (Compagnia aerea italiana) al momento dell' ingresso di Etihad nell' azionariato. Midco ha il 51% della compagnia. Alla luce di questo ruolo «appare disapplicata», secondo l' Anac, la norma che disciplina l' amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza.

ALITALIA RENZI HOGAN

 

Questa vieta la nomina di chi «avendo intrattenuto con l' impresa, personalmente o quale socio, amministratore o dipendente di altra organizzazione imprenditoriale o professionale, rapporti non occasionali di collaborazione o consulenza professionale, abbia preso parte o si sia comunque ingerito nella gestione che ha portato al dissesto dell' impresa». Anzi, «pare difficile», scriveva Anac, «che nel ruolo di presidente di Midco, Laghi non abbia mai partecipato all' amministrazione che ha portato Alitalia in queste condizioni». Anche Paleari, secondo la legge Gelmini, sarebbe «incompatibile con l' esercizio del commercio e dell' industria».

 

ALITALIA RENZI

Pensare che il 4 giugno 2015 l' ex premier Renzi festeggiava l' arrivo di Etihad. «Allacciatevi le cinture, perché stiamo decollando davvero, piaccia o non piaccia a chi passa il tempo a lamentarsi. Stiamo rimettendo il Paese a correre come deve correre». Ma ora a decollare sono le indagini.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”