HOLLYWOOD GAP - SE TOM CRUISE GUADAGNA UN DOLLARO, CHARLIZE THERON 78 CENTESIMI - SE JENNIFER LAWRENCE RINUNCIA AL FILM PERCHÉ LA PAGA NON LA SODDISFA, GLI STUDI SEMPLICEMENTE CERCANO UN’ALTRA ATTRICE. SE È LEONARDO DICAPRIO A RIFIUTARE, ARRIVA SUBITO IL RILANCIO
un attore medio guadagna quanto una attrice di alto livello
Jen Chaney per Cosmopolitan
Una Jennifer Lawrence o una Charlize Theron guadagnano milioni di dollari meno di un un Bradley Cooper o di un Tom Cruise. La differenza di salario fra uomo e donna, in America persiste da tempo. Se l’uomo guadagna un dollaro, la donna 78 centesimi. A Hollywood quindi funziona come in ogni altro settore, e ci spiega come avvengono le trattative una donna che lavora in una delle agenzie di talenti più note d’America.
«Quando i dirigenti ti fanno un’offerta per il film, ti propongono una cifra in denaro. Le star di alto livello in più hanno degli extra benefit. Possono essere finanziari, quindi una percentuale sui profitti o bonus sul box office, oppure voucher di viaggio, stilisti e promoter a disposizione. Possono accettare o rifiutare la proposta. La cifra, più che dal budget a disposizione, è basata su quanto ti valutano. In televisione, soprattutto, valutano le referenze. Cosa hai fatto, che risultati hai ottenuto, quanto soldi hai fatto incassare. A volte le chiedono a noi delle agenzie. Le diamo o non le diamo, a seconda della strategia che vogliamo adottare».
Le donne combattono più degli uomini quando si tratta di ottenere un biglietto aereo extra, perché, oltre ai figli, si portano la mamma. Vogliono muoversi di meno da casa, soprattutto per episodi pilota che non sono certe diventeranno serie televisive. Le donne a Hollywood tendono a preferire le gratifiche di cui possono godere i familiari, i voucher alle percentuali.
gillian anderson pagata meno di david duchovney per x files
Cercano di più un equilibrio fra vita e lavoro. Gli studi sono abbastanza comprensivi sulle richieste, sopratutto quando le attrici hanno figli piccoli. Se dicono di no, è per via del budget o della logistica. Per le grandi star, c’è sempre un team di consulenti che lavora. Se la star dice di no alle trattative, è spesso una decisione collettiva e ponderata. Le donne, più degli uomini, ascoltano i consigli di agenti, avvocati e manager. Gli uomini dissentono più spesso: o gli dai quei due milioni di dollari per il film o non se parla. E’ perché per loro c’è più lavoro. Se ne saltano uno, ne trovano un altro.
Se Jennifer Lawrence rinuncia al film perché la paga non la soddisfa, gli studi semplicemente cercano un’altra attrice. Se è Leonardo DiCaprio a rifiutare, arriva subito il rilancio, perché lo studio lo considera insostituibile. Gillian Anderson ha da poco rivelato che le hanno offerto una cifra più bassa rispetto al collega David Duchovney per il nuovo “X-Files”.
Più sei pagato, più acquisti potere. Il tipo più potente di tutti a Hollywood? «Uomo e bianco. Non ci sono molte star nere, come non ci sono star che sono donne bianche di una certa età. Diciamo che un attore di medio livello può guadagnare quanto una attrice di alto livello».
La soluzione al problema? «Scrivere migliori ruoli femminili, perché è anche vero che non si può pagare la stessa cifra se l’uomo ha un ruolo più importante nel film, ha più responsabilità e lavora più ore. Le donne vogliono lavorare di più, non solo essere pagate di più. E, arrivate a quaranta o cinquanta anni, non vogliono interpretare solo mamme e nonne. Includere persone di colore, registe, donne di varie età, e altro che non viene in genere rappresentato, non significa fare la carità ma essere più creativi».