LO IOR TORNA “BANCA DI DIO” - IL PRESIDENTE DE FRANSSU SCRIVE AI CORRENTISTI: “SERVIRE LA CHIESA IL VERO FINE DELL’ISTITUTO” - GRADUALMENTE NON CI SARANNO PIÙ CLIENTI LAICI
Maria Antonietta Calabrò per il “Corriere della Sera”
Il nuovo presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu, nominato il 9 luglio, ha preso carta e penna per presentarsi ai correntisti. Una lettera dal tono cordiale e non formale, in cui assicura a tutti «aggiornamenti periodici» sull’evoluzione della situazione. Concludendo: «Vi incoraggio a rivolgere direttamente a me qualsiasi domanda o osservazione». Il presidente illustra le riforme in corso e chiede «una collaborazione assidua e tenace» . «Insieme lavoreremo - scrive de Franssu - affinché servire la Chiesa nella sua alta missione evangelica e pastorale ritorni ad essere il vero fine e la giusta missione dell’istituto».
Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov
Il presidente della cosiddetta banca vaticana sottolinea che si sta operando nella direzione della «efficienza, integrità, sicurezza e conformità alle normative» perché l’Istituto per le Opere di Religione non è come un «qualsiasi altro fornitore di servizi commerciali». Anche per questo sono stati fatti «grandi sforzi volti ad aumentare la solidità delle prestazioni» della banca e «questo primo e urgentissimo ciclo di riforme sta volgendo al termine». In questa fase - afferma - sono state adottate nuove procedure per meglio rispondere agli standard internazionali di trasparenza.
VATICANO, SEDE IORI PAPI SANTI VATICANO VISTA DALLA TERRAZZA PREFETTURA
Poi de Franssu ha indicato alla clientela la sua email per «qualsiasi domanda o osservazione». E« i distinti o cordiali saluti», di prassi, si trasformano alla fine della lettera in «un caloroso abbraccio». Nella «nota agli utenti» che apre il sito web si evidenzia inoltre che gradualmente , in una transizione ordinata, non ci saranno più clienti «laici», cioè personalità non ecclesiastiche.