GILBERTO BENETTON
Carlotta Scozzari per "la Repubblica"
I francesi non gradiscono che la maggior parte del ricavato sull'ecotassa per i tir destinata ai privati finisca in mani italiane. Si tratta di quelle di Atlantia, la società della famiglia Benetton che, attraverso Autostrade per l'Italia, è azionista di maggioranza al 70% di Ecomouv, il consorzio incaricato di riscuotere il balzello pensato dal precedente governo di François Fillon che dal primo gennaio sarebbe dovuto diventare obbligatorio per i mezzi oltre le 3,5 tonnellate in transito sulla rete stradale francese.
Il condizionale è d'obbligo perché l'esecutivo di Jean-Marc Ayrault, il 29 ottobre, complice anche la dura protesta dei camionisti della Bretagna dei giorni scorsi, ha deciso di sospendere la tassa in attesa di rinegoziare il contratto con Ecomouv, con l'obiettivo di abbassare l'onere per i contribuenti.
autostradeStando agli attuali accordi, l'incasso legato alla tassa si sarebbe dovuto attestare a 1,15 miliardi annui, il 20% dei quali, circa 250 milioni, di competenza del consorzio (il resto sarebbe dovuto andare allo Stato e agli enti locali). A mandare su tutte le furie il governo sembrano essere soprattutto i 175 milioni annui di spettanza di Atlantia, tant'è che ieri il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, in un'intervista, si è detto «sorpreso
che si sia delegata la riscossione di una tassa nazionale a un fornitore straniero».
Non si è fatta attendere la replica del ministro italiano delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che si è detto a sua volta stupito «che un esponente di spicco del governo francese utilizzi questi argomenti a danno di una grande e competitiva azienda italiana, peraltro su un progetto che vede una partnership di così alto livello tecnologico tra Autostrade per l'Italia e importanti imprese francesi», ossia Thales, Sncf, Sfr e Steria, che hanno in portafoglio il 30% di Ecomouv.
Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x Napolitano Maurizio Lupi ed Enrico Letta«Autostrade - osserva Lupi - si è aggiudicata questa commessa a seguito di una regolare gara di appalto su bando europeo promosso dal governo francese», perciò «il governo italiano continuerà a seguire con estrema attenzione la vicenda». Per spiegare il motivo dello "stop" all'ecopedaggio, Moscovici ha anche addotto il mancato rispetto di alcuni obblighi da parte del consorzio, pare relativi alle tempistiche di operatività del sistema, tant'è che indiscrezioni riferiscono l'intenzione dello Stato francese di chiedere a Ecomouv il pagamento di un'indennità di ritardo da 20 milioni.
Eppure, già all'inizio dell'estate, è stata avviata una sperimentazione tecnica della tassa che ha coinvolto 150mila camion. Al 30 giugno scorso, spiega la semestrale di Atlantia (ultimi numeri disponibili), «nell'ambito della fase di progettazione e allestimento del servizio», Ecomouv aveva completato investimenti per 148,7 milioni.
MAURIZIO LUPIUna cifra che a oggi dovrebbe essere verosimilmente cresciuta e che, in caso di totale cancellazione della tassa, dovrebbe giustificare a carico del governo francese il pagamento di una penale da 800 milioni.