fmi banche

MAZZATE DAL FONDO MONETARIO. IN ITALIA TROPPE BANCHE E TROPPE SOFFERENZE. I CREDITI DETERIORATI SONO IL 12% DEGLI ATTIVI, IN AUSTRIA SONO IL 3% – IN PIU’ CONSIGLIA: RIMETTETE L’IMU SULLA PRIMA CASA PER RIDURRE LE TASSE

 

Da la Repubblica

 

christine lagardechristine lagarde

Sarà pure il tempo dei ciliegi in fiore e della kermesse degli Spring Meetings, ma ieri pioveva e quando si parla dell' Italia il sopracciglio inevitabilmente si inarca. Due documenti, il Global Financial Stability Report, incentrato su banche e finanza, e il Fiscal Monitor, incentrato sui conti pubblici, non ci risparmiano bacchettate: troppe sofferenze e troppi sportelli bancari - è il messaggio - fate attenzione alla spesa per pensioni e investimenti pubblici, pensate piuttosto reintrodurre l' Imu sulla prima casa e a trovare spazi per la riduzione del cuneo fiscale.

 

banchebanche

L' analisi del sistema bancario italiano è severa. Il Fondo ci mette in castigo sul tema più critico degli ultimi anni: gli Npl, cioè i crediti deteriorati. Siamo al terzo posto tra i grandi Paesi europei per entità di sofferenze lorde rispetto agli attivi delle banche: in testa c' è l' Irlanda con il 14,6%, segue il Portogallo con il 12,6% e quindi l' Italia con il 12,2%. Giusto per avere un' idea: le sofferenze in Austria sono il 3,1%. Il Fondo ci rimprovera anche di non aver ridotto abbastanza gli Npl: dal 2008 siamo scesi solo di 0,1 punti, meno del Portogallo, l' altro Paese "attenzionato", che ha fatto -0,2 punti.

 

BANCHEBANCHE

Non tutto è negativo perché c' è il riconoscimento delle mosse portate avanti, tra mille difficoltà, dal ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan. Tra i progressi viene segnalata la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi, quella di Unicredit, il piano da 20 miliardi varato dal governo pronto per eventuali altre operazioni, la fusione tra Bpm e Banco Popolare.

 

Ma i fattori critici rimangono: l' Fmi invita a ridurre la quota di sofferenze, a "fare di più" e a rafforzare le soluzioni extra-giudiziali. Il Gfsr segnala inoltre che Italia è marcato il fenomeno dell' overbanking, cioè dell' eccessiva concentrazione bancaria, come in Portogallo e in Spagna, c' è un alto numero di dipendenti e di sportelli.

 

padoan dijsselbloem lagarde noonan sapinpadoan dijsselbloem lagarde noonan sapin

A sostegno di quella che l' Fmi definisce "debolezza" del sistema bancario italiano e portoghese, un dato poco rassicurante che dimostra come i mercati si fidino in questo momento più degli Stati che delle banche: la quotazione dei Cds (assicurazioni contro il rischio di default) sulle banche è salito negli ultimi tre anni più dello spread sui titoli di Stato di ciascuno dei due Paesi.

 

Critiche e suggerimenti anche sul fronte delle tasse e della finanza pubblica nel Fiscal monitor. I fondamentali corrispondono alle stime del governo (dal deficit-Pil senza manovrina al 2,4% nel 2017 al debito al 132,8 appaiato sulle stime del Def). Tuttavia sulle politiche il Fondo entra direttamente nel dibattito italiano: intanto segnala che abbiamo preso (insieme a Francia e Germania) la strada di politiche espansive a cominciare da pensioni, costo del lavoro e investimenti pubblici.

 

TASSETASSE

Ma il punto è che il Fondo, come le maggiori istituzioni internazionali, preferisce una politica fondata sulle tasse sulla rendita, piuttosto che sulla produzione: per questo la  ricetta è quella di riapplicare l' Imu sulla prima casa, anche se il Fiscal Monitor si limita a suggerire di «ampliare la base imponibile e creare una tassa moderna sulla proprietà immobiliare». Aggiungendo un' altra prescrizione che mira diritta al dibattito nazionale: ridurre il cuneo fiscale e il costo del lavoro perché il nostro livello, insieme a quello francese, tra i più alti.

( r. p.)

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…