giorgio squinzi

MENO VI ASCOLTANO E MEGLIO E’ - CURIOSO DIKTAT AI QUATTRO CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DI CONFINDUSTRIA: DIVIETO DI INTERVISTE, PRESENZE IN TV E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA: SI SPORCA L'IMMAGINE DELLA CONFINDUSTRIA

 Nunzia Penelope per il “Fatto Quotidiano

carla e aurelio reginacarla e aurelio regina

 

Ci mancava il "bavaglio'', per rendere più piccante la corsa alla presidenza di Confindustria. I quattro aspiranti alla successione di Squinzi - Aurelio Regina, Vincenzo Boccia, Alberto Vacchi e Marco Bonometti - hanno ricevuto una lettera firmata dalla Commissione di designazione che impone loro di non rilasciare interviste, non andare in Tv, non diffondere i programmi: "Il nostro sistema associativo rischia di riportare pesanti ed irreparabili danni da una esposizione mediatica del livello che si sta generando in queste ore, con prospettive di ulteriore rinforzo", si legge nel testo.

Giuseppe Morandini - Emma Marcegaglia - Vincenzo BocciaGiuseppe Morandini - Emma Marcegaglia - Vincenzo Boccia

 

E ancora: "Si è già prodotta qualche grave diversione rispetto a linee di azione che avrebbero dovuto essere avvertite come inderogabili ed insuperabili". In sintesi: "Non si può permettere che l' immagine di Confindustria sia oggetto di distorsioni ed improprie assimilazioni ad altri soggetti", pena "l' esclusione automatica" del trasgressore dalla corsa.

 

MARCO BONOMETTIMARCO BONOMETTI

Segno del nervosismo che agita l' associazione, dove, alla vigilia delle consultazioni (primo appuntamento oggi a Milano), sono già attive le cordate a supporto dei candidati.

E ciascuna fa capo a un ex presidente, sparigliando tradizionali schieramenti territoriali.

alberto vacchi montezemoloalberto vacchi montezemolo

Il bresciano Bonometti è l' uomo di Antonio D' Amato, napoletano ma nemico del salernitano Boccia, sostenuto invece da Emma Marcegaglia, da Squinzi e parte del Veneto.

 

Il romano Regina è candidato di Luigi Abete, del Lazio, ma anche di Bergamo, Firenze e parte del Veneto. Il bolognese Vacchi, uomo di Luca di Montezemolo, ha dalla sua l' Assolombarda di Gianfelice Rocca, Emilia Romagna e Lombardia (tranne Brescia).

 

emma marcegaglia e massimo d'alemaemma marcegaglia e massimo d'alema

Boccia è identificato come l' uomo dell' attuale establishment, il che è la sua forza e la sua debolezza, dal punto di vista di chi non ritiene un successo la gestione Squinzi; Bonometti è quello di rottura (è nota la sua mancanza di diplomazia); Regina vuole compattare il sistema, pur rivitalizzandolo; Vacchi è per molti un' incognita, ma è anche l' unico che ha già superato il 20% dei voti necessari per proseguire la competizione.

 

Per evitare di arrivare al voto finale del 31 marzo con quattro candidati, ufficializzando così una spaccatura difficile da rimarginare, si punta a restringere la rosa a due, massimo tre nomi, lavorando sulle alleanze. Ma i pacchetti non sono interscambiabili: i voti di Regina potrebbero confluire su Vacchi, quelli di Boccia su Regina, quelli di Bonometti su Boccia; improbabile il percorso inverso.

renzi marchionne al gp di monzarenzi marchionne al gp di monza

 

Ogni alleanza inoltre ha un prezzo: una delle sei vicepresidenze (la Campania punterebbe alla delega sui fondi comunitari), un incarico di prestigio (Rocca vorrebbe il Centro Studi), la presidenza del Sole 24 Ore (desiderata da D' Amato e da Rocca), la Luiss, dove Marcegaglia aspira alla riconferma da presidente. A complicare la partita ci sono poi i "non-candidati''.

 

Se i quattro competitori ufficiali hanno affermato all' unisono che assumeranno nel proprio programma la linea di Federmeccanica, c' è da chiedersi perché non sia sceso in campo direttamente Fabio Storchi, che guida la più forte categoria di Confindustria.

marchionne grande stevens john elkannmarchionne grande stevens john elkann

 

L' altro "non-candidato'' è Rocca: indicando Vacchi, si dice abbia voluto una figura a propria immagine (intellettualmente adeguato, di ottime relazioni, ecc), ma allora perché non l' originale? Infatti, non si esclude che i Saggi stessi finiscano per tirare in ballo uno di questi due nomi, se emergesse che i quattro in campo non scaldano il cuore della base, o la dividono eccessivamente.

 

Montezemolo Sergio Marchionne Montezemolo Sergio Marchionne

Infine, in gioco c' è anche un candidato di pietra, cioè Sergio Marchionne. Venerdi scorso, a Torino, ha tenuto a battesimo il primo incontro degli aspiranti presidenti, segno di un nuovo interesse per Confindustria. Il rientro di Fca in viale dell' Astronomia è probabilmente il sogno proibito di molti. Ma questo può avvenire solo cambiando lo Statuto. E nessuno dei candidati, al momento, si è ancora sbilanciato così tanto.

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…