MENO VI ASCOLTANO E MEGLIO E’ - CURIOSO DIKTAT AI QUATTRO CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DI CONFINDUSTRIA: DIVIETO DI INTERVISTE, PRESENZE IN TV E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA: SI SPORCA L'IMMAGINE DELLA CONFINDUSTRIA
Nunzia Penelope per il “Fatto Quotidiano”
Ci mancava il "bavaglio'', per rendere più piccante la corsa alla presidenza di Confindustria. I quattro aspiranti alla successione di Squinzi - Aurelio Regina, Vincenzo Boccia, Alberto Vacchi e Marco Bonometti - hanno ricevuto una lettera firmata dalla Commissione di designazione che impone loro di non rilasciare interviste, non andare in Tv, non diffondere i programmi: "Il nostro sistema associativo rischia di riportare pesanti ed irreparabili danni da una esposizione mediatica del livello che si sta generando in queste ore, con prospettive di ulteriore rinforzo", si legge nel testo.
Giuseppe Morandini - Emma Marcegaglia - Vincenzo Boccia
E ancora: "Si è già prodotta qualche grave diversione rispetto a linee di azione che avrebbero dovuto essere avvertite come inderogabili ed insuperabili". In sintesi: "Non si può permettere che l' immagine di Confindustria sia oggetto di distorsioni ed improprie assimilazioni ad altri soggetti", pena "l' esclusione automatica" del trasgressore dalla corsa.
Segno del nervosismo che agita l' associazione, dove, alla vigilia delle consultazioni (primo appuntamento oggi a Milano), sono già attive le cordate a supporto dei candidati.
E ciascuna fa capo a un ex presidente, sparigliando tradizionali schieramenti territoriali.
Il bresciano Bonometti è l' uomo di Antonio D' Amato, napoletano ma nemico del salernitano Boccia, sostenuto invece da Emma Marcegaglia, da Squinzi e parte del Veneto.
Il romano Regina è candidato di Luigi Abete, del Lazio, ma anche di Bergamo, Firenze e parte del Veneto. Il bolognese Vacchi, uomo di Luca di Montezemolo, ha dalla sua l' Assolombarda di Gianfelice Rocca, Emilia Romagna e Lombardia (tranne Brescia).
emma marcegaglia e massimo d'alema
Boccia è identificato come l' uomo dell' attuale establishment, il che è la sua forza e la sua debolezza, dal punto di vista di chi non ritiene un successo la gestione Squinzi; Bonometti è quello di rottura (è nota la sua mancanza di diplomazia); Regina vuole compattare il sistema, pur rivitalizzandolo; Vacchi è per molti un' incognita, ma è anche l' unico che ha già superato il 20% dei voti necessari per proseguire la competizione.
Per evitare di arrivare al voto finale del 31 marzo con quattro candidati, ufficializzando così una spaccatura difficile da rimarginare, si punta a restringere la rosa a due, massimo tre nomi, lavorando sulle alleanze. Ma i pacchetti non sono interscambiabili: i voti di Regina potrebbero confluire su Vacchi, quelli di Boccia su Regina, quelli di Bonometti su Boccia; improbabile il percorso inverso.
renzi marchionne al gp di monza
Ogni alleanza inoltre ha un prezzo: una delle sei vicepresidenze (la Campania punterebbe alla delega sui fondi comunitari), un incarico di prestigio (Rocca vorrebbe il Centro Studi), la presidenza del Sole 24 Ore (desiderata da D' Amato e da Rocca), la Luiss, dove Marcegaglia aspira alla riconferma da presidente. A complicare la partita ci sono poi i "non-candidati''.
Se i quattro competitori ufficiali hanno affermato all' unisono che assumeranno nel proprio programma la linea di Federmeccanica, c' è da chiedersi perché non sia sceso in campo direttamente Fabio Storchi, che guida la più forte categoria di Confindustria.
marchionne grande stevens john elkann
L' altro "non-candidato'' è Rocca: indicando Vacchi, si dice abbia voluto una figura a propria immagine (intellettualmente adeguato, di ottime relazioni, ecc), ma allora perché non l' originale? Infatti, non si esclude che i Saggi stessi finiscano per tirare in ballo uno di questi due nomi, se emergesse che i quattro in campo non scaldano il cuore della base, o la dividono eccessivamente.
Infine, in gioco c' è anche un candidato di pietra, cioè Sergio Marchionne. Venerdi scorso, a Torino, ha tenuto a battesimo il primo incontro degli aspiranti presidenti, segno di un nuovo interesse per Confindustria. Il rientro di Fca in viale dell' Astronomia è probabilmente il sogno proibito di molti. Ma questo può avvenire solo cambiando lo Statuto. E nessuno dei candidati, al momento, si è ancora sbilanciato così tanto.