MONDADORI-RIZZOLI, IL MATRIMONIO NON S’HA DA FARE – TUTTI A FRIGNARE PER UN GRUPPO CHE COPRIREBBE IL 40 PER CENTO DEL MERCATO (L’ALTRO 60 E’ MERDA?) - SANDRA PETRIGNANI SPUTTANA LE ANIME BELLE DEL CHIAGNE E FOTTE: “MA ANCHE SEPARATI ?I DUE EDITORI FANNO GIÀ ?TUTTO CIÒ CHE VOGLIONO”
1. “SIAMO PREOCCUPATI”: L’APPELLO DEGLI SCRITTORI CAPITANATI DA ECO, CHE SPERANO NELL’ANTITRUST
Mario Baudino per La Stampa
«Siamo preoccupati». E proprio per le stesse ragioni con cui il ministro Franceschini aveva motivato la sua inquietudine circa la possibile acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori. La proposta è al vaglio del cda Rizzoli (che dovrebbe riunirsi a inizio marzo) ma intanto all’allarme degli altri editori si aggiunge una dura presa di posizione di 48 scrittori.
Capitanati da Umberto Eco, pubblicano sul Corriere della Sera – il cui cdr contesta l’operazione – un appello dal titolo manzoniano: «Questo matrimonio non s’ha da fare».??L’appello nasce in casa Bompiani, storico editore di Eco (quindi gruppo Rcs), con autori italiani e stranieri da Sandro Veronesi a Hanif Kureishi, da Mauro Covacich a Antonio Scurati a Susanna Tamaro, ma è firmato anche da altri, come Dacia Maraini (Rizzoli), Raffaele La Capria (Mondadori) o Paolo Giordano (ora einaudiano, all’interno dello stesso gruppo).
«Si darebbe vita – scrivono – a un colosso editoriale» che con il 40% del mercato «non avrebbe pari in tutta Europa», avrebbe «un enorme potere contrattuale nei confronti degli autori», «ucciderebbe a poco a poco le piccole case editrici». Conclusione: «Non ci resta che confidare nell’antitrust».
2. RAFFAELE LA CAPRIA: “UNO SCOMPENSO?CHE NUOCE AGLI AUTORI?E ALLA LETTERATURA”
festeggiamenti per raffaele la capria 5
«Non mi chieda valutazioni economiche e industriali» dice Raffaele La Capria, decano della nostra letteratura, grande scrittore e persona saggia.??
D’accordo, le chiedo allora per quali motivi ha deciso di firmare l’appello.?
«Mi sono sentito in dovere di farlo perché tanta potenza in una sola componente dell’editoria italiana diventerebbe prepotenza. Sarebbe opportuno evitare che uno dei giocatori sia troppo grosso, e quindi non più alla pari con gli altri. E sarebbe molto utile stabilire un equilibrio accettabile, ecco tutto».?
donna tartt e raffaele la capria
Secondo lei una situazione come quella prefigurata dal «matrimonio» nuocerebbe al mercato o alla letteratura, o piuttosto a entrambi??
«Ci sarebbe uno scompenso che di certo nuocerebbe alla letteratura e agli autori. Dove una voce sola può dettare le sue condizioni, gli altri per necessità devono tacere. Quanto al terreno più strettamente imprenditoriale, non ho gli elementi per dare un giudizio. Saranno di certo considerazioni economiche a decidere, e lì ci sono misteri per me insondabili. Ma finirà così, come purtroppo avviene ormai e sempre più in tutta l’Europa».?
Mi sembra che non creda troppo all’efficacia dell’appello.?
«Gli appelli non sono efficaci. Si risolvono in un articolo di giornale. Ma è importante far sapere come la si pensa».?
Poniamo che Mondadori e Rizzoli si uniscano davvero. Lei, alla luce di questa considerazioni, continuerebbe a pubblicare per Segrate??
«A 92 anni mi sento meno esposto al pericolo di pubblicare o non pubblicare. Certo, se l’impulso è forte, e non ci sono altre possibilità, si scrive e si stampa».?
Da Mondadori??
«È il mio editore. Ho sottoscritto l’appello tenendo ben presente questa situazione».?
Quindi, facendolo, si è rivolto anche al suo editore.?
«Sì, e a nome di tutti».[M. B.]
3. SANDRA PETRIGNANI: “MA ANCHE SEPARATI?I DUE EDITORI FANNO GIÀ?TUTTO CIÒ CHE VOGLIONO”
Siamo proprio sicuri che il mostruoso gigante cambierà qualcosa? Sandra Petrignani, anticipando con qualche dote divinatoria il manifesto dei 48, lo aveva scritto due giorni fa. E ora conferma: «A me quel che sta accadendo fa veramente un po’ ridere».??
Ma come, proprio lei che ama le piccole e medie case editrici e la letteratura come esercizio di conoscenza??
«Guardi, io non sono in grado di valutare il senso economico di un’operazione come questa, l’enorme debito della Rizzoli e le convenienze dei due gruppi. Ho però riflettuto sull’improvviso terrore tra gli scrittori per un gigante al 40%».?
E che cosa ha concluso??
«Che i due, anche separati, già fanno tutto quel che vogliono, per esempio nei premi: pensi allo Strega, vinto ora dall’una ora dall’altra. O ai rapporti con gli autori. Scandalizzarsi adesso mi sembra un po’ strano».?
Colleghi in malafede??
«Non dico questo. Però sanno benissimo come vanno le cose: per esempio non facciamo altro che lamentarci perché i libri vengono decisi dal marketing. Non è certo una scoperta di questi giorni».?
Sicura??
«È opinione diffusa, tanto che lo vanno tutti ripetendo da tempo, e sono disperati. Non credo che domani le cose possano andare troppo diversamente se il gruppone dei due diventa uno. Quando si spera nelle presentazioni negli alberghi a 5 stelle, nella pubblicità, nei forti investimenti sul libro – dai quali peraltro l’editore non rientra quasi mai – allora si sta lì, appunto nel gruppone. Però non è che gli scrittori siano proprio legati mani e piedi. Possono benissimo scegliere altre strade. Le prese di posizione non valgono molto se non sono poi seguite dai fatti. Invece di scandalizzarsi, forse è meglio guardarsi intorno, farsi venire delle idee. Le alternative non mancano, ci sono praterie aperte per chi vuole difendere la letteratura». ?[M. B.]