MPS, DALLA PARTE DEI TRUFFATORI - ECCO COME I SINDACATI FECERO GLI INTERESSI DEI LAVORATORI - QUANDO, NEL 2007, ACQUISÌ ANTONVENETA, CGIL, CISL E UIL ESPRESSERO “GRANDE SODDISFAZIONE PER L’OPERAZIONE, CHE METTE AL RIPARO MPS DA SPECULAZIONI FI¬NANZIARIE” (SOB!) - NESSUNO SI È MAI OPPOSTO AI VERTICI DI SIENA, UN CIGIELLINO ERA ADDIRITTURA NELLA FONDAZIONE, E OGGI VENGONO TAGLIATI MILLE POSTI DI LAVORO…

Paolo Bracalini e Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

C'è la banda del cinque (per cento) e quella, più numerosa, del cento. Il cento per cento di fi¬ducia nell'operato dei vertici di banca Monte dei Paschi, anche da parte di chi, come i sindacati specie quelli più di sinistra co¬me la Cgil, di solito contestano e fanno muro contro il manage¬ment.

Invece con Mussari, Vi¬gni, e tutto il Consiglio del crack, che adesso alla banca co¬sterà mille posti di lavoro (cen¬to filiali da chiudere), il feeling dei sindacati è stato ecceziona¬le. «Esprimiamo grande soddi¬sfazione per l'operazione An¬tonveneta, che si inquadra per¬fet-tamente nelle strategie indu¬striali del gruppo e che mette al riparo Mps da speculazioni fi-nanziarie »(!)vergavano all'uni¬sono le segreterie di Cgil, Cisl e Uil nelle loro sigle bancarie, su¬bito dopo quella incredibile compravendita.

La Cgil nazionale offre ai suoi iscritti vantaggiose offerte di conti correnti e mutui presso il Monte dei Paschi, e addirittura c'è stato un cigiellino in Banca. Parliamo di Fabio Borghi, già se¬gretario provinciale della Cgil, per due anni nel consiglio della Fondazione Mps, poi consiglie¬re di Banca Mps fino al 2011, ora presidente della controlla¬ta «Monte Paschi leasing and factoring», e per inciso, marito di una consigliera del Comune di Siena. Ovviamente del Pd.

Insomma se per la Fiat il sin¬dacato è un osso duro con cui fa¬re lotta libera ad ogni passo, a Siena tutto filava liscio come l'olio della Val d'Orcia. Nessu¬no apriva bocca, se non per lo¬dare i magnifici vertici della Banca. Così anche il Pd, nella fi¬gura del sindaco di Siena, quel¬lo che D'Alema e Sposetti, te¬soriere Ds, raccon¬tano come il salvatore del Monte dei Paschi, quello che ha mandato via Mussari («Noi, e per noi intendo il Pd di Siena nella persona del sinda¬co Franco Ceccuz¬zi, Mussari lo abbia¬mo cambiato un an¬no fa, assieme a tutto il consiglio di ammini¬strazione del Monte dei Paschi. Questi sono fatti documentati»).

Ci sarebbe da preci¬sare che Mussari ha lasciato Mps nell'aprile del 2012 non perché qualcuno, tantomeno il Pd, lo abbia mandato via, ma perché gli scadeva il mandato e per statuto della banca non si possono fare più di due mandati, e Mus¬sari era già al se¬condo.

Ma torniamo al sindaco ed ex onorevole del Pd, Ceccuzzi, ricandidato sindaco nel¬le comuna¬li del pros¬simo mag¬gio a Siena (dopo aver fatto fuori alle prima¬rie il candidato sindaco renzia¬no, nel senso che non gliele han¬no fatte fare...). In una intervi¬sta del 30 dicembre 2011 alla Nazione , rivendicata oggi co¬me una prova della sua lotta per il cambiamento, il sindaco si li¬mitò a dire che «Mussari è in sca¬denza ». Prima, solo parole di grande stima.

«Il capolavoro di Antonveneta» era l'incipit del suo comunicato al popolo sene¬se a commento dell'operazio¬ne di Mussari: «Amici e anche colleghi deputati mi hanno chiesto un giudizio sul "blitz" della Banca Monte dei Paschi che, con abile discrezione, for¬te determinazione e coraggio, ha acquistato Banca Antonve¬neta. Gente ben diversa dai fur-betti del quartierino del 2005, quando all'assalto di Antonve¬neta non andarono i galantuo¬mini del Monte dei Paschi di Sie¬na, ma altri manager e uomini di affari che, a distanza di due anni, frequentano più i Tribu¬nali della Repubblica che Piaz¬za Affari». Una specie di profe¬zia. Da fare il paio con l'altra: «Dopo Antonveneta la Banca è sempre più solida». E meno ma¬le che i senesi non sono scara¬mantici.

Anche il capo della Fondazio¬ne, Gabriello Monaci, sempre Pd ma parte cattolica (il manua¬le Cencelli senese dice che se ai Ds va la Banca allora alla ex Mar¬gherita va la Fondazione) si sperticava in applausi per quel¬la «opportunità unica per raffor¬zare il business della Banca».

Tutti evidentemente stregati dalle parole di Mussari e Vigni, presidente e direttore generale di MPS, che in una lettera a tutti i dipendenti di fine 2007 pro¬mettevano «nuove prospettive di crescita e valorizzazione pro¬fessionale » grazie all'acquisto di Antonveneta, operazione fat¬ta - scrivevano i due top mana¬ger- «dopo mesi di attenta valu¬tazione dei passi da compiere », e che lanciava la Banca in un fu¬turo roseo «anche grazie alla grande coesione interna, al gio¬co di squadra». Una grande squadra, quasi un partito.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA MUSSARI PROFUMO jpegFRANCO CECCUZZIGabriello Mancini

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...