1. MPS: MESSINA, MAGGIORE CONTRIBUTO LO DÀ ATLANTE
Da Ansa
"Il punto centrale riguarda le sofferenze e sulle sofferenze c'è la piena disponibilità del fondo Atlante di acquistarle. E credo che dal punto di vista della struttura dell'attivo l'operare con il fondo Atlante possa risolver la gran parte dei problemi di Mps". Lo ha detto Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, parlando con i giornalisti.
Quanto alla possibilità di un intervento pubblico, Messina ha detto: "Non escludo nulla. Penso che sia indispensabile che Mps possa tornate a essere in condizioni di stabilità. Il più grosso contributo lo dà Atlante con l'acquisto delle sofferenze".
2. SALPA L’AUMENTO DI CAPITALE DEL MPS: 5 MILIARDI ENTRO NATALE
Dopo due ore di consiglio di amministrazione, il Monte dei Paschi ha deciso di procedere con il suo aumento di capitale da 5 miliardi di euro, da chiudere per volere della Bce entro la fine dell'anno. Il consiglio ha aggiornato le deliberazioni e il prezzo massimo dell'aumento è stato confermato in 24,9 euro mentre il prezzo minimo tecnico è fissato in 1 euro (le azioni sono state recentemente raggruppate in un rapporto di 100 a 1).
Si tratta di una operazione di fatto in due fasi. Nella prima riguarda la conversione dei titoli subordinati in azioni, già richiesta agli investitori istituzionali che hanno aderito per un valore intorno al miliardo. Dopo un via libera "ufficioso" della Consob, il cda ha deciso di riaprire la finestra di conversione estendendola ai titoli subordinati in mano alla clientela retail. Si tratta di bond (incluso il titolo "Fresh 2008", che vale poco più di 220 milioni) subordinati sottoscritti da 40mila piccoli investitori, che dovranno accettare se trasformarli subito in azioni oppure rischiare di andare incontro al loro azzeramento, in vista di un possibile ristoro con l'intervento statale. Nel comunicato della banca si specifica comunque che "l'avvio dell'offerta retail relativa all'Aumento di Capitale, così come la proroga dei termini dell'esercizio di Liability Management, rimangono subordinate all'ottenimento dei necessari provvedimenti autorizzativi da parte di Consob".
In un secondo momento, infatti, quando si capirà quante adesioni alla conversione ci saranno (dovrebbero essere oltre 3 miliardi tra retail e istituzionali), scenderanno in campo le banche d'affari per cercare il supporto di anchor investor e del mercato. In questa fase dovranno esser raccolti i denari mancanti per arrivare alla soglia dei 5 miliardi. In una nota, la banca spiega che il 35% dell'aumento (al netto della parte che deriverà dalla conversione dei bond subordinati) sarà destinato al pubblico indistinto in Italia, di cui almeno il 30% in prelazione ai soci, mentre il 65% sarà riservato al collocamento istituzionale. Il titolo avanza in Borsa.
In attesa di capire se la conversione permetterà al Monte di fare lo scatto decisivo verso la raccolta di 5 miliardi di capitali (1 miliardo è assicurato dalla conversione alla quale hanno già aderito gli investitori istituzionali), il Tesoro ha approntato il paracadute pubblico. Si tratta di un fondo da 15 miliardi che potranno essere usati per supportare gli aumenti di capitale delle banche più fragili.
A questi, si aggiungono le garanzie per 80 miliardi che supportano eventuali crisi di liquidità e quindi la raccolta di capitali sul mercato. L'idea del Tesoro è di aprire il paracadute il prossimo giovedì, a meno che non riesca l'impresa di risolvere la questione del Monte dei Paschi direttamente sul mercato.
Intanto, i legali dei risparmiatori costituiti parti civile nel processo milanese con al centro la vicenda Mps e a carico di 16 imputati, tra cui gli ex vertici, hanno annunciato che chiederanno l'esclusione "dalla posizione di parti civili di Bankitalia e Consob, perché sapevano, quando autorizzano l'acquisto di Antonveneta, che l'operazione sarebbe costata non solo 9 miliardi ma altri 7 miliardi di interessi". Nelle centinaia di liste testi presentate dalle parti, tra cui circa 2500 risparmiatori e piccoli azionisti, figurano anche i nomi dell'ex premier Matteo Renzi e del presidente della Bce ed ex governatore di Bankitalia Mario Draghi. Anche Marco Morelli, attuale ad, viene chiamato in causa.