tim genish bollore

NON TI AMOS PIÙ - BOLLORÉ SI SAREBBE CONVINTO CHE È ARRIVATO IL MOMENTO DI CAMBIARE CAVALLO IN TIM. GENISH OVVIAMENTE NON SE NE ANDRÀ SENZA FARE RUMORE. LE SUE OPZIONI SONO UNA LIQUIDAZIONE DA CAPOGIRO, IL VERTICE DI TIM BRASIL, O UN'AZIONE LEGALE. PER QUESTO IL CDA DOVREBBE VOTARE ALL'UNANIMITÀ LA SUA SOSTITUZIONE - IL FONDO ELLIOTT IRRITATO CON FULVIO CONTI - MEDIAZIONE CON PALERMO SUL NUOVO NOME

 

DAGONEWS

 

bollore de puyfontaine

Venerdì prossimo Bolloré riunirà i suoi a Parigi e al primo posto dell'ordine del giorno c'è la questione Tim. Le ultime quotazioni del titolo lo avrebbero convinto che è ora di cambiare l'amministratore delegato Amos Genish. Ovviamente il manager israeliano ha un super contratto blindato che gli garantisce ricche buonuscite, e dalle parti del cda si mormora che avrebbe chiesto uno ''scivolo'' da 60 milioni, cifra che gli azionisti non intendono affatto sganciare.

 

Un'altra clausola del contratto prevederebbe un'opzione per andare a dirigere Tim Brasil, ipotesi decisamente meno costosa e sicuramente gradita a Genish, con molti interessi nel paese. Ma l'azienda, pur non essendo più la gallina dalle uova d'oro di un tempo, è comunque un asset prezioso, e sarebbe un bizzarro premio per un manager che gli azionisti intendono cambiare perché non ha portato i risultati annunciati.

 

AMOS GENISH

In ogni caso, per dire addio all'amministratore delegato, gli azionisti puntano a un voto unanime, sia per dare un segnale di stabilità al mercato visto che sarebbe il quarto cambio al vertice in 5 anni, sia per blindarsi in caso di azioni legali di Genish: se il board si dimostrasse compatto nel giudicare insufficiente il suo mandato, sarebbe più facile dimostrare la giusta causa per la risoluzione del rapporto.

 

In tutto questo il fondo Elliott è irritato col Fulvio Conti: gli americani avevano avuto la possibilità di cambiare la governance quando hanno preso il controllo della società (e Genish non si sarebbe potuto opporre), ma il presidente li ha convinti a confermare l'ad. Conti avrebbe voluto Gubitosi, ma viste le resistenze di alcuni azionisti, ha ripiegato sul manager in carica.

fulvio conti

 

Ora è in corso la mediazione con Fabrizio Palermo – ad di Cassa depositi e prestiti, entrata nel capitale di Tim a sostegno della scalata di Elliott – per il nuovo nome. Quello che è chiaro dalle ultime mosse di Bolloré è che il finanziere sta cambiando strategia in Italia: dall'uscita dal patto Mediobanca per avere mani libere sulle quote, al riavvicinamento con la galassia Berlusconi per mettere fine alla guerra su Mediaset, c'è aria di cambiamento dalle parti di Vivendi (i cui azionisti non sono affatto contenti della campagna d'Italia del bretone).

ANDREW E PAUL SINGER

fabrizio palermo

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…