PAPI DECIDI: O IO O GALLIANI - BARBARA BERLUSCONI FA LA SUA SCALATA OSTILE AL MILAN (TENERE UNA CON IL CARATTERE E LE AMBIZIONI DI BARBARA LONTANA DALLA STANZA DEI BOTTONI DI MONDADORI HA I SUOI PREZZI)

Visto che Marina non scende in politica e si tiene strette Fininvest e Mondadori, alla bionda 29enne non resta che espugnare Milanello per conquistare un ruolo di vertice nell’impero familiare, ancora troppo dominato dai figli di primo letto - E Silvio non ha smentito (come gli chiedeva Galliani) il possibile siluramento…

Condividi questo articolo


Ettore Livini per "La Repubblica"

Scelgo i falchi o le colombe? Butto giù dalla torre Angelino o Raffaele? Sto con Letta o vado all'opposizione? C'è tempo per decidere. La nuova priorità di Silvio Berlusconi (e di conseguenza del paese) è un'altra: Barbara o Adriano? La bomba, affidata a una laconica agenzia dell'Ansa, è scoppiata alle 20.09 di domenica sera.

FOTO GALLIANI BARBARA BERLUSCONIFOTO GALLIANI BARBARA BERLUSCONI

Quando l'imprevedibile terzogenita del Cavaliere - come ha già fatto tante volte in passato - è tornata a sparigliare le carte del delicatissimo risiko di Arcore, aprendo con il botto (leggi un benservito a mezzo stampa all'ad Adriano Galliani) il fronte Milan. I rossoneri? «Spendono tanto e male» la tesi della primogenita di Veronica Lario, che ha chiesto a papà - come ha precisato l'agenzia di stampa - «un deciso cambio di rotta».

Tradotto in soldoni: «O io o Galliani». Le mezze marce indietro seguite a stretto giro di posta hanno provato a gettare acqua sul fuoco. Ma l'incontro a quattr'occhi tra i due diretti interessati di ieri mattina («gelido», dicono fonti vicine all'ad) ha confermato la rottura.

L'entrata a gamba tesa della più ribelle dei suoi eredi è stato un fulmine a ciel sereno per Silvio. E non solo perché è costretto a scegliere tra la figlia e quello che da 34 anni è uno degli uomini chiave del Cerchio magico del Biscione. La forma, a volte, è sostanza. E il segnale arrivato domenica sera - per i tempi e i modi in cui è partito - riapre una delle partite più complicate per l'ex premier: quella della divisione dell'impero di famiglia tra i cinque figli. Un match a cavallo tra politica e affari dove Barbara, stanca di stare in panchina, pretende di scendere in campo in un ruolo di primo piano.

BERLUSCONI TRA GALLIANI E BARBARABERLUSCONI TRA GALLIANI E BARBARA

Il malessere, dice chi la conosce, covava da un po' di tempo. Lei, si sa, è una che non le manda a dire, abituata a lavare in piazza anche i panni sporchi di famiglia. Ha criticato
urbi et orbi in un'intervista su "Vanity Fair" la decisione (guarda caso di Marina e Piersilvio) di non cedere Mediaset a Rupert Murdoch. Si è candidata al vertice della Mondadori dove - fino a prova contraria - siede la sorella primogenita.

barbara berlusconi sexy nerd per il milan su instagrambarbara berlusconi sexy nerd per il milan su instagram

Ha osato l'inosabile punzecchiando papà sulle serate del Bunga Bunga («Per un politico non esiste confine tra pubblico e privato»). Negli ultimi tempi però, complice la sentenza Mediaset e il lavoro al Milan, sembrava essersi riallineata al pensiero dominante di Arcore: è scesa nell'arena di Ballarò come una Santanchè qualsiasi a difendere con i denti l'onorabilità del Cavaliere. Ha attaccato gli «approfittatori inadeguati» che campano alle sue spalle nel Pdl sottolineando - non che nessuno glielo avesse chiesto - «di non aver alcuna intenzione di entrare in politica».

Appassionata, sorridente, telegenica, decisa. Conscia sotto sotto che la guerra per la leadership nel centrodestra - causa la latitanza di candidati con il "quid" - vedeva in pole position proprio la sorella Marina. E che il trasferimento della "Leonessa" (copyright
del Cavaliere) a Palazzo Grazioli avrebbe liberato un paio di caselle importanti dell'impero di Arcore, leggi le presidenze Fininvest e Mondadori, consentendo di riequilibrare il peso negli affari di famiglia tra i figli di primo letto dell'ex-premier e quelli di Veronica Lario.
Acqua, pare, passata.

berlusconi marina fininvest cir esproprio  crop displayberlusconi marina fininvest cir esproprio crop display

Il Monopoli di Arcore è tornato alla casella del via. Silvio si è ripreso il timone di Forza Italia. Marina è più salda che mai in Via Paleocapa e a Segrate. E Barbara, che non è un tipo da sedersi sugli allori, ha rotto gli indugi. Lei il lavoro al Milan l'ha preso seriamente. Ha parlato con tutti, letto i bilanci. È saltata sulla sedia quando ha visto come si spendono a Milanello i risparmi di casa e quanti soldi girano tra due o tre procuratori (sempre gli stessi). Così quando sabato sera - durante Milan-Fiorentina - ha letto gli striscioni della Curva Sud che attaccavano anche papà, è uscita allo scoperto: «Se il mio posto è il cda dei rossoneri, almeno qui devo contare qualcosa». E ha innescato la bomba-Galliani.

MARINA E BERLUSCONIMARINA E BERLUSCONI

Berlusconi sa che questo è solo il primo tempo. Ha provato a ricordare a Barbara che anche Marina e Piersilvio lavorano fianco a fianco senza lamentarsi con manager come Maurizio Costa, Pasquale Cannatelli e Fedele Confalonieri. Tutto inutile. E, costretto a scegliere, il Cavaliere ha dato corda alla figlia. Domenica sera - dopo aver benedetto l'Ansa della discordia - ha detto di no all'ad che gli chiedeva una sua smentita personale sul possibile siluramento.

confalonieri con marina e piersilvio berlusconiconfalonieri con marina e piersilvio berlusconi

E nelle prossime settimane, secondo gli oracoli di Milanello, potrebbe dare segnali concreti su quel «cambio di rotta» chiesto da Barbara. Una scelta rischiosa (la cordata di Galliani sta trattando in Lega in queste ore una partita sui diritti tv decisiva per il futuro di Mediaset) ma inevitabile per non far risalire la febbre dei rapporti in famiglia, già messi a dura prova dalla faticosa e dolorosa separazione da Veronica. Il compromesso sul caso Milan, però, gli consente solo di guadagnare un po' di tempo. La Dinasty di Arcore è riaperta. E il secondo tempo della partita, con Barbara sempre più nel ruolo di protagonista, è ancora tutto da scrivere.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA IL FASTIDIO PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA E CRISTIANA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO, CON L'AQUILA FASCISTA TATUATA SUL PETTO, PER IL COLLEGIO ROMANO - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?

DAGOREPORT - EIA EIA TRALLALÀ! - COME UN SABATO SERA DI PIPPO BAUDO, LA QUADRIENNALE 2025/2026 SARÀ “FANTASTICA”, MA OVVIAMENTE ANCHE UN PO’ “FASCISTA” - NEL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DI ROMA, A CURA DI LUCA BEATRICE, VERRANNO ESPOSTE, INSIEME A QUELLE DI 50 GIOVANI ARTISTI, ANCHE LE OPERE PRESENTATE ALLA QUADRIENNALE DEL 1935, CHE FU INAUGURATA DAL DUCE (VIDEO) – ALESSANDRA MAMMÌ SU FB CHIOSA: “IN CONFERENZA STAMPA, QUEL CHE MI HA PIÙ STUPITO È CHE SE QUESTA DESTRA DEVE RIPROPORCI UNA "SUA" CULTURA È COSTRETTA A TORNARE AL 1935... MA NEL FRATTEMPO NON POTEVA FARSI VENIRE QUALCHE IDEA?’’ – VIDEO