Andrea Greco per “la Repubblica”
Ognuno per la sua strada. Le "nuove" quattro banche Marche, Etruria, Cariferrara, Carichiesti hanno annunciato, dopo i cda riuniti il 23 dicembre che «in linea con la direttiva del Bail-in e con la norma italiana di recepimento, non sono titolate ad attivare nuove azioni di responsabilità e al contempo non possono essere oggetto di azioni dei precedenti soci e obbligazionisti subordinati». Chi intende rivalersi contro le condotte dei vecchi amministratori, già allontanati e in qualche caso indagati, dovrà quindi farlo sulle quattro "vecchie" banche. Solo che ormai sono scatole semivuote, poste in liquidazione coatta amministrativa dal Tesoro.
Le quattro "nuove" banche invece, «al lavoro per tornare a sostenere i territori e le loro comunità », proseguono nel percorso previsto dai rigidi paletti della normativa Ue. In queste ore è in dirittura la nomina degli advisor: che sarebbero Oliver Wyman che aveva già assistito il Fondo interbancario nei tentativi (stoppati dall' Ue) di intervenire sulle quattro banche - come consulente strategico, mentre Société Generale per l' assenza di conflitti di interesse si sarebbe aggiudicata il mandato di advisor finanziario.
Insieme dovranno indicare ai cda guidati da Roberto Nicastro il percorso e le condizioni migliori per cedere le quattro attività.
Dossier non semplice: Bruxelles vuole chiudere tutto per giugno 2016, realizzando un processo trasparente e competitivo (sono previste aste pubbliche) e soprattutto evitando che 3,6 miliardi erogati dal Fondo per i salvataggi favoriscano i compratori, pena l' aiuto di Stato.
La fretta, però, non fa negoziare bene: c' è il rischio che si debbano cedere i quattro istituti in blocco, comunque a sconto rispetto al loro valore, perché inevitabilmente i compratori offriranno condizioni "prendere o lasciare" per impieghi, marchi e filiali; con possibili ritorsioni sulla tenuta occupazionale dei 6mila dipendenti, cui nella nota del 23 i cda hanno espresso «profonda riconoscenza per la passione e l' impegno».
Se la strada dei "nuovi" è in salita ma chiara, quella dei "vecchi" risparmiatori è un ponte nel vuoto. Mercoledì è stata costituita la Rev spa, nome della società della bad bank che acquisirà gli 8,5 miliardi di sofferenze dei quattro gruppi (svalutati a 1,5 miliardi, su diktat dell' Ue) e sarà presieduta da Livia Pomodoro.
Mentre non sono ancora chiari i contorni dell' attivo e del passivo delle "vecchie banche" su cui ex soci e obbligazionisti subordinati dovrebbero rivalersi. «Il governo è ancora in tempo a riparare i danni subiti da 130mila famiglie espropriate nel caso banche hanno chiesto Adusbef e Federconsumatori - dia rimborsi integrali, invece delle elemosine arbitrali che i truffati non accetteranno mai: basterebbero due anni del dividendo che Bankitalia gira alle banche sue socie».
Ad Arezzo intanto il vescovo Riccardo Fontana nell' omelia di Natale ha detto: «In questo anno della misericordia voglio ben sperare che chi ha potere di aggiustare le cose non dimentichi coloro che, senza colpa, hanno perso i loro modesti risparmi».