Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
Ci sono parecchi nomi da copertina fra gli azionisti di Veneto Banca. Un bel salotto di vip che fino ad un anno fa contava il valore dell' investimento in milioni di euro. Oggi i valori residui potrebbero non bastare per l' acquisto di una utilitaria. Domani, con quello che resterà dopo l' aumento di capitale, saranno spiccioli. Una classifica del potere e della ricchezza che si è sbriciolata nel giro di un anno.
Com' è ovvio i danni più gravi si registrano in Veneto e, in molti casi, si tratta di perdite che si vanno a sommare a quelle già rimediate su Popolare di Vicenza. È il caso di alcuni big della finanza come Assicurazioni Generali che fra investimenti diretti e quelli effettuati con Toro, Alleanza e Banca Generali ha bruciato 70 milioni a Montebelluna.
maria elena boschi bruno vespa samantha cristoforetti
Altri 40 milioni li lasciati a Vicenza. Perdite che fanno male anche nell' immenso portafoglio del colosso triestino. Per non parlare di Cattolica che ha dovuto spesare svalutazioni per 114 milioni sulle quote di Vicenza, Veneto Banca e San Miniato. Certo in alcuni casi erano quote legate ad accordi di bancassurance e quindi, per qualche verso, investimenti obbligati. Ora però ci sono portafogli da ricostituire.
ANCHE BENETTON
Ma l' elenco di eccellenze venete che oggi contano minusvalenze a valanga non si fermano qui. Per esempio la famiglia Amenduni, proprietaria dell' acciaieria Valbruna di Vicenza che nel rogo delle banche venete ha bruciato un' ottantina di milioni fra investimenti personali e tesoreria aziendale. Ma anche Carlo Benetton.
Però, al di là dei nomi di copertina non è difficile capire che sono il risparmio e gli investimenti di una intera regione ad essere scomparsi insieme al sogno del Nord-est. Per vent' anni il simbolo del nuovo miracolo italiano. Oggi falò delle vanità.
Per non parlare, naturalmente, dei soldi persi dalle chiese delle diverse città.
Due milioni la curia di Treviso 200 mila quella di Vicenza. E che dire di Fabio Bragagnlo, patron della Pasta Zara che manderà al macero sei milioni di euro dopo i venti immolati a Vicenza? Un rogo milionario che ha colpito piccoli azionisti e nomi illustri. Talvolta con qualche sorpresa.
Per esempio fra i soci di Veneto Banca figura anche Silvio Berlusconi. Un investimento marginale: poco più di un milione di euro, sempre ragionando al vecchio prezzo di 40,75 euro per azione. Tuttavia a nessuno piace perdere dei soldi. Per esempio Bruno Vespa. Il suo portafoglio valeva quasi otto milioni ed era riuscito a uscire indenne vendendo prima della crisi.
Dagli ultimi aggiornamenti, però, risulta avere ancora ventottomila azioni, per un valore che due anni fa superava il milione di euro. Oggi valgono poco e ancora meno dopo l' aumento di capitale, che si annuncia molto diluitivo. Ha perso anche Luca Zaia, presidente della Regione che, nei mesi scorsi, aveva cercato una soluzione di sistema.
GIANFRANCO E VITTI ZOPPAS jpeg
PESI MASSIMI
Ma non mancano gli investimenti pesanti. Renè Caovilla, industriale delle scarpe, 7,5 milioni, Enrico Marchi, (Aeroporto di Venezia), 7,6 milioni. Gianfranco Zoppas (oltre dieci milioni), Graziano Castagner (imprenditore di Vazzola, otto milioni), Giuseppe Stefanel (5,3 milioni) e la famiglia Piovesana di Conegliano (5,1 milioni). Ci sono anche Mario Polegato (circa 1,8 milioni)
Il rogo di Veneto Banca non ha divorato solo il salotto veneto. Le fiamme sono arrivate fino a Torino per via della Bim, la casa d' investimenti della famiglia Segrè. Gestioni patrimoniali non sempre fortunate. Quelle personali della signora Franca e del resto della dinastia (450 mila azioni in carico alla MiMoSe) e Pietro d' Aguì, ex vicepresidente di Bim. C' è anche Roberto Bettega.
L' ex attaccante e poi vicepresidente della Juventus, presente in assemblea a Volpago del Montello lo scorso anno, ha in portafoglio azioni che valevano oltre un milione e mezzo di euro. Ha perso circa 53 milioni di euro la famiglia Giovannone che, attraverso la MaVa risulta addirittura essere il primo azionista privato della banca. Infine una curiosità.
Fra gli azionisti di Veneto Banca figura anche la Popolare dell' Etruria. Che dire?
L' abisso che chiama l' abisso.