TARANTOLATI DI SIENA - BANCA D'ITALIA CONOSCEVA IL DISASTRO DEI CONTI MPS SIN DAL 2010 MA NON È INTERVENUTA: PERCHÉ? LO SCOOP DE “LINKIESTA” SUL RAPPORTO DELLA VIGILANZA: POSSIBILE CHE ANNA MARIA TARANTOLA (OGGI PRESIDENTE RAI) NON ABBIA DETTO NULLA A MARIO DRAGHI? IL "PATTO DEL SILENZIO" TRA BANCA, FONDAZIONE, BANCA D'ITALIA, PD, TREMONTI E PDL: FORSE PERCHÉ CON I SUOI ACQUISTI DI BTP "MPS GARANTIVA LA SOLVIBILITÀ DEL TESORO ITALIANO"?...

dalla bacheca Facebook di Nicola Borzi

Sull'esposizione di Mps agli investimenti di finanza strutturata, incluse le operazioni con Nomura e Deutsche Bank, la Vigilanza della Banca d'Italia sapeva tutto sin dall'ispezione condotta dall'11 maggio al 6 agosto 2010. Lo dimostra lo scoop di Lorenzo Dilena de Linkiesta che pubblica ampi stralci del "documento firmato dal capo ispettore Vincenzo Cantarella" che "porta la data del 29 ottobre 2010" e al quale "Mps avrebbe dovuto rispondere entro 20 giorni, dopo essere stato sottoposto «all'esame degli organi con funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo, in apposita riunione»".

Ecco cosa scrive Linkiesta (http://www.linkiesta.it/mps-un-hedge-fund-fuori-controllo):

"Il giudizio conclusivo fu negativo: «L'accertamento ha fatto emergere risultanze parzialmente sfavorevoli da iscrivere nel quadro valutativo del periodico processo di revisione prudenziale». «Alcuni investimenti a lungo termine finanziati con repo di pari scadenza presentano profili di rischio non adeguatamente controllati né compiutamente riferiti dall'esecutivo all'organo amministrativo. In particolare, per effetto di clausole contrattuali richiedenti margini di garanzia aggiuntivi al titolo, si sono determinati consistenti assorbimenti di liquidità (oltre 1,8 miliardi di euro) riferiti a due operazioni, del complessivo importo nominale di 5 miliardi, stipulate con Nomura Plc e Deutsche Bank Londra.

L'accordo con quest'ultima controparte presenta ulteriori risvolti. Nel dicembre 2008 erano stati infatti acquistati 2 miliardi di Btp (2018 e 2020), legati a finanziamenti il cui costo dipendeva da variabili spiccatamente aleatorie. Si è così generato un fair value negativo del repo, incorporato a luglio 2009 in un nuovo contraatto che ha prolungato sino al 2031 penalizzanti condizioni di finanziamento (mediamente 280 punti base sull'Eonia swap, con mark to market negativo a fine ispezione di 265 milioni).

La rischiosità dell'operazione - poco coerente con la missione dell'unità sui cui libri è stata collocata - non era stata all'origine recepita nel Value at Risk interno (l'inclusione della posizione, a novembre 2009, ha accresciuto del 30% il VaR del banking book). Sta di fatto che il Btp/repo di dicembre 2008 era contemporaneo a un altro di pari importo nominale intercorso tra la stessa Deutsche e la controllata Santorini, con funding ancorato a fattori in gran parte antitetici al primo. Il positivo esito finale di tale seconda operazione veniva a compensare le perdite allora in formazione in un collared equity swap in essere fra i medesimi soggetti [leggi "Santorini", ndr]».

Fonte: BdI, Rilievi e osservazioni su ispezione 11 maggio - 6 agosto 2010"

Dunque non solo il capo della Vigilanza di Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola (oggi presidente della Rai), non poteva non sapere, ma difficilmente una posizione di questo genere poteva essere stata sottaciuta dalla Vigilanza al Governatore (all'epoca dei fatti, Mario Draghi). Né i consistenti acquisti di BTp ("Tramite veicoli di finanza strutturata, Mps garantiva la solvibilità del Tesoro italiano", scrive Linkiesta) potevano essere rimasti fuori dai radar del ministero del Tesoro, retto all'epoca da Tremonti nel governo del Pdl di Berlusconi.

Il quadro che emerge è un sostanziale consociativismo che ha visto Mps, il suo azionista esplicito (la Fondazione), il suo azionista di riferimento implicito (il Pd senese e nazionale), l'Autorità di Vigilanza (Banca d'Italia), il Governo di destra (Pdl) conoscere perfettamente la situazione ma restare a guardare con le dita incrociate sperando che il tasso dei BTp non salisse. Purtroppo, dalla primavera del 2011 in poi, il differenziale BTp/Bund è andato alle stelle: Mps ha cominciato a perdere a rotta di collo per le operazioni strutturate sui BTp e il patto del silenzio è saltato.

 

Anna Maria Tarantola GIUSEPPE MUSSARI E MARIO DRAGHI jpegSEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA NOMURA

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