
LA TERZA BANCA D'ITALIA, BANCO-BPM, NASCE CON UN BARATTO POLITICO: LA BCE VINCE SULLE SOFFERENZE E SULL'AUMENTO DI CAPITALE MA CHIUDE UN OCCHIO SULLE POLTRONE CHE SERVONO A BLANDIRE LA SETE DI POTERE LOCALE E LE RICHESTE DELLE COOP - MOODY'S APPROVA: FUSIONE POSITIVA, ANCHE PER IL SISTEMA-ITALIA
1. BPM-BANCO: MOODY'S,POSITIVA FUSIONE,ANCHE PER SISTEMA ITALIA
(ANSA) - La fusione fra Bpm e Banco Popolare e' ''positiva per le due banche e per il sistema bancario italiano''. Lo afferma l'agenzia Moody's, sottolineando che le due banche insieme saranno in grado di ''navigare un contesto competitivo. Nel lungo termine, la fusione dovrebbe portare a risparmi nei costi e a una maggiore diversificazione dei ricavi''.
Il gruppo piu' grande che nasce dalla fusione dovrebbe ''offrire una piu' ampia gamma di prodotti in un modo piu' efficiente'', mette in evidenza Moody's, precisando che la fusione migliorera' la governance. ''Restano comunque dei rischi a breve termine'' che, al di la' dell'approvazione delle autorita' e degli azionisti, includono le sfide sull'integrazione tecnologica, le trattative con i sindacati e la scelta di un management in grado di rappresentare gli azionisti e l'eredita' delle due banche.
2. BANCO-BPM, CURA DA 10 MILIARDI - MAXI -CESSIONE DELLE SOFFERENZE E IN APRILE LA NUOVA STRUTTURA. MA LA BCE STRINGERÀ LA CINGHIA A TUTTI
Massimo Restelli per “il Giornale”
La struttura industriale della terza banca del Paese, che nascerà entro dicembre dalla fusione tra Banco Popolare (54%) e Popolare Milano (46%), sarà pronta in aprile. La direzione è tuttavia tracciata: maxi-rottamazione dei crediti deteriorati per dieci miliardi entro il 2019 e nessun licenziamento, pur ampliando il piano di uscite con il fondo esuberi. La road map è stata dettata ieri dagli ad Pier Francesco Saviotti e Giuseppe Castagna, mentre i titoli ballavano in Piazza Affari per poi chiudere in profondo rosso: -4,8% il Banco, che lancia un aumento da un miliardo; -5,3% Bipiemme.
La selva delle controllate sarà «valorizzata», ha detto Castagna, che guiderà il nuovo gruppo. In pratica saranno disboscate, premiando il marchio più forte per tipologia di business. Un po' come avviene per l' insegna Bpm, sotto cui finiscono gli sportelli lombardi del Banco. Ogni incasso andrà ad aggiungersi alla ricapitalizzazione di Verona, già garantita, ma il cui mix è da costruire, ha detto Saviotti definendo «eccessivo» il diktat della Vigilanza: «ragionevolmente» ci saranno un collocamento privato alle fondazioni CariVerona e CariLucca sia un convertibile. A breve sarà creata una task force per definire tutto l' impianto e sottoporlo a Francoforte per la benedizione definitiva.
È una fusione «solida», con una «missione chiara» e «brillante per tutti», ha assicurato Castagna: il nuovo gruppo ha una copertura delle sofferenze pari al 57,2% e al 43,8% sul totale deteriorati», destinata poi a salire al 62,1% e al 48,5% per allinearsi ai big. La capitalizzazione proforma è 6,5 miliardi, a fronte di 2.467 sportelli e 113 miliardi di impieghi. Intuitivo il razionale: Bpm aiuta il Banco a smaltire le sofferenze e in cambio ottiene quasi tutte le deleghe per Castagna; Saviotti, che si era già detto pronto al passo indietro, guiderà il comitato esecutivo.
«Siamo stati i paladini della riforma» delle popolari, ha aggiunto l' ad in pectore del nuovo gruppo interrogato sulla spallata assestata da Matteo Renzi per ottenere la fusione. Un settimana fa l' asse Milano-Verona appariva infatti franato e Bpm tornare nell' orbita di Andrea Bonomi.
Elementare il baratto politico: la Bce vince sulle sofferenze ma chiude provvisoriamente un occhio sulle poltrone utili a blandire i campanili delle coop (per il primo mandato il cda sarà a 19 posti, poi 15). Sotto alla holding sopravvive, sempre per 3 anni, una Bpm spa. Dato che l' Europa concede una sola licenza, si aggira il problema sfruttando la controllata Popolare Mantova (62,6%). Un trucchetto all' italiana, che non appare però facile nelle sue tecnicalità: Mantova - da bilancio 2014 - è partecipata da Omniaholding, famiglia Zanetti e Corneliani.
È scontato che la Bce estenderà il nitore imposto al «bancone» a tutto il sistema. L' assetto federale - anche Ubi ha da mesi aperto il cantiere della «banca unica», ha quindi le ore contate.
LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO
Il prossimo passaggio in Piazza Meda è il rinnovo del Cds: i dipendenti-soci preparano la lista unitaria: il candidato presidente sarà il leader dei soci esterni Piero Lonardi, così da essere certi del cappotto, o Carlo Frascarolo (CariAlessandria).