R. Amo. Per il Messaggero
Quale sarà l'esito delle tensioni al vertice di Tim-Telecom, si capirà presto. Se si sia davvero questione di ore, come dice qualcuno, per raggiungere un accordo tra l'ad, Flavio Cattaneo, e l'azionista Vivendi, oppure se ci vorranno giorni, questo si capirà presto. Ben prima della presentazione della semestrale del 27 luglio, peraltro molto positiva nelle attese, azzarda qualcuno.
VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE
Anche perchè non si può tenere in bilico per tanto tempo una società quotata senza un chiarimento. E la Consob è pronta a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per fare chiarezza sul mercato e far rispettare i paletti del Testo unico della Finanza. Intanto, il mercato cavalca le tensioni e anche ieri ha spinto il titolo a un rialzo del 2,67%.
In realtà, una svolta traumatica in queste ore non sembra compatibile con i tasselli ancora da incastrare. Oggi a Parigi, è festa nazionale per la Presa della Bastiglia. E nessun commento e nessuna novità è attesa nel fine settimana. Ma a Roma le diplomazie sono al lavoro per trovare un accordo sulla governance. Le eventuali dimissioni di Cattaneo andrebbero comunicate subito al mercato, insieme alle motivazioni dell'addio. Sarà poi il cda, senza bisogno di convocare un comitato nomine, a ratificarle e ad approvare la buonuscita.
Tanto per confermare che non si può comunque escludere una svolta improvvisa. Rimane però il nodo dei rapporti dei francesi con il governo, data la delicatezza del dossier che riguarda Sparkle, controllata da Tim. Un ruolo cruciale su questo fronte è stato affidato, a quanto pare, al vicepresidente, Giuseppe Recchi, che oltretutto potrebbe avere nuovo ruolo nel riassetto.
La soluzione potrebbe essere infatti quella di assegnare le deleghe proprio a Recchi per poi nominare direttore generale di Amos Genish, Chief Convergence Officer di Vivendi, di fatto candidato a diventare l'uomo azienda. Va detto chiaramente però che in gioco non c'è soltanto una questione governance. Non bastano a spiegare l'impasse gli scontri di Cattaneo con il ministro dell'Economia, Carlo Calenda sulla questione dei bandi Infratel.
Dietro c'è il futuro della rete («strategica» per Cattaneo) e il destino di Sparkle. Un tema molto caro al governo. E non è un caso che si torni a parlare in queste ore del ruolo di Cpd (che controlla Open Fiber) e degli scenari che disegnano una società unica per la Rete. Quanto vale Sparkle? È una vera multinazionale in un settore come quello delle infrastrutture per la connettività cruciale per lo sviluppo economico.
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