VAFFANBANKA! - FAMIGLIE E IMPRESE CON L'ACQUA ALLA GOLA NON PAGANO LE RATE: LE SOFFERENZE DELLE BANCHE ARRIVANO A QUOTA 145 MLD € (IN UN ANNO +23%)

(Adnkronos) - Boom di sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi sono cresciute del 23% arrivando a sfiorare quota 145 miliardi di euro. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (99 miliardi). Le «rate non pagate» dalle famiglie valgono oltre 30 miliardi mentre quelle delle imprese familiari più di 12 miliardi.

Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi Unimpresa che stima in 1,8 miliardi le sofferenze della P.a, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Sofferenze che corrispondono complessivamente al 10,09% dei prestiti bancari (1.432,8 miliardi), in aumento rispetto al 7,95% di un anno fa.

Preoccupato il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. «Ci preoccupano le recenti dichiarazioni del presidente Abi, Antonio Patuelli, il quale ha detto che le banche dovranno selezionare ancora di più il credito proprio a causa della crescita delle sofferenze perchè il calo registrato progressivamente negli ultimi anni è già la conseguenza di una restrizione delle condizioni. Se gli istituti hanno intenzione di irrigidire ulteriormente i criteri, allora vuol dire che di denaro per le imprese, ma anche per le famiglie ce ne sarà sempre meno».

Secondo lo studio Unimpresa, su dati Bankitalia, in totale le sofferenze sono passate dai 117,6 miliardi di settembre 2012 ai 144,5 miliardi di settembre 2013 (+22,86%) in aumento di 26,8 miliardi. Nel dettaglio, la quota delle imprese è salita da 78,4 miliardi a 99,1 (+26,34%) in aumento di 20,6 miliardi. La fetta relativa alle famiglie, dice ancora Unimpresa, è cresciuta da 26,7 miliardi a 30,8 miliardi (+15,33%) in salita di 4,1 miliardi. Per le imprese familiari c'è stato un aumento di 1,7 miliardi da 10,8 miliardi a 12,6 miliardi (+16,41%). Le «altre» sofferenze (pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 1,5 a 1,8 miliardi (+21,81%) con 331 milioni in più.

Credit crunch avanti senza fine. È Unimpresa, in uno studio, a certificare come il giro di vite sui finanziamenti alle imprese abbia ridotto in un anno di 47 miliardi il credito alle imprese. Un giro di vite che ha fatto registrare un calo dei prestiti bancari al ritmo di 3,9 miliardi al mese. Da settembre 2012 a settembre 2013, infatti, il totale dei finanziamenti al settore privato, diminuito appunto di 46,8 miliardi di euro, è passato da 1.479,6 miliardi a 1.432,8 miliardi.

Una riduzione che interessa sia le famiglie (-6 miliardi) sia le imprese (-40,8 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 3,17% nell'ultimo anno. Particolarmente grave, dice ancora Unimpresa, il quadro per le imprese: nell'ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata.

In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 869,8 miliardi a 828,9 miliardi con una diminuzione di 40,8 miliardi (-4,70%). Analoga situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al co nsumo per 1 miliardo (-1,68%) da 59,7 miliardi a 58,7 miliardi e meno prestiti personali per 1,1 miliardi (-0,61%) da 183,8 miliardi a 182,7 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato da 609,8 miliardi a 603,8 miliardi con una diminuzione di oltre 6 miliardi (-0,98%).

 

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