1- PER L’AUTOBIOGRAFIA DI ZAVOLI, GRANDE AMMUCCHIATA DI DINOSAURI DELLA PRIMA REPUBBLICA: ETTORE BERNABEI, GIANNI LETTA, PAOLO GARIMBERTI, BRANDO GIORDANI, ALBINO LONGHI, ARRIGO LEVI, VALENTINO PARLATO, L'EX DIRETTORE DELL'ANSA SERGIO LEPRI 2- CHI VIGILA SULLA VIGILANZA? IL COMITATO DI REDAZIONE DEL GR1 CONTRO IL DIRETTORE PREZIOSI PER AVER DEDICATO AL LIBRO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA DUE INTERVISTE IN DUE GIORNI PER PRESENTARE IL SUO LIBRO NELL'EDIZIONE DELLE 8 3- ZAVOLI: ''FORSE UN TEMPO ERA PIÙ FACILE REALIZZARE CERTE AMBIZIONI IN RAI. ABBIAMO PARLATO TANTO MALE DELLA DC MA IN FONDO ABBIAMO SEMPRE DETTO QUELLO CHE VOLEVAMO'' 4- L’EMINENZA AZZURRINA LETTA BENEDICE CATRICALETTA: “QUANDO CAMBIA IL VENTO SI CORRE VERSO CHI STA ARRIVANDO. IL FATTO CHE IO SIA STATO INVITATO VI FA ONORE”

Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

1- DAGOREPORT
Chi vigila sulla Vigilanza? Se lo chiede il Comitato di redazione del Gr1, denunciando l'attenzione dedicata dal direttore Preziosi al nuovo libro di Sergio Zavoli. E' opportuno - si interroga il Cdr - che il presidente della commissione di vigilanza venga intervistato per due giorni di seguito per presentare il suo libro nell'edizione delle 8?

2- ZAVOLI, 'DIFFIDENZA VERSO POLITICA DANNO AL PAESE'...
Daniela Giammusso per l'ANSA

''Non c'e' mai tanto bisogno di politica come quando e' la politica stessa che ci autorizza a voltarle le spalle. Non credo sia tutta colpa dei comunicatori, ma c'e' una parte del Paese che non ha piu' gran voglia di politica ma di sicurezza e normalita'. Bisogna far capire alla gente che credere che chiunque fa politica e' un mascalzone e' un grave danno a questo Paese, a noi e ai nostri figli''.

L'amare riflessione arriva da Sergio Zavoli, non in veste ufficiale di presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ma come giornalista e scrittore, questa sera in conclusione della presentazione romana del suo ultimo libro 'Il ragazzo che io fui' (ed. Mondadori). Un sorprendente affresco del Novecento italiano, a meta' fra memoria storica e cronaca personale, in un ideale dialogo con il nipotino in cui Zavoli ripercorre la sua biografia lunga ottant'anni.

Secondo evento organizzato dalla Fondazione Biagio Agnes, di cui Zavoli era amico e collega, la presentazione ha raccolto in platea Gianni Letta, il presidente della Rai Paolo Garimberti con il consigliere Alessio Gorla, lo storico direttore generale di viale Mazzini Ettore Bernabei, il sovrintendente Umberto Broccoli e l'ex direttore dell'ANSA Sergio Lepri. Ma soprattutto, guidati dagli interventi di Arrigo Levi, monsignor Piero Coda e dello storico Franco Contorbia e dalle letture affidate a Fabrizio Gifuni, e' diventata un'occasione di riflessione sullo stato della comunicazione, del servizio pubblico e del rapporto con la politica in Italia. '

'Forse un tempo era piu' facile realizzare certe ambizioni in Rai. Abbiamo parlato tanto male della Dc ma in fondo abbiamo sempre detto quello che volevamo'', riflette Levi incitando Zavoli: ''Non ti piacerebbe ricominciare con un operatore ed andare in giro ad intervistare la gente?''.

Il servizio pubblico, riflettera' Zavoli piu' tardi ripercorrendo ricordi di tanti anni al servizio della Rai, ''e' rendere conto al Paese di cio' che il Paese e'. Non fare domande su 'cosa ha provato quando ha visto morire suo padre'. Noi avevamo la fortuna di avere la fiducia di chi ci governava. Questa sera guardo i miei amici di allora e penso che in fondo siamo una corporazione. Ma se c'e' una parte che si divide allora ecco la militanza, l'appartenenza e gli editori di riferimento''.

Poi ricordando un certo tipo di giornalismo che forse non esiste piu', prosegue: ''La politica e' sempre stata presente nella storia della Rai. Da quando la Dc occupava tutto siamo arrivati al momento in cui ci siamo divisi. In qualche modo noi abbiamo fortemente contribuito alla nascita del centrosinistra, allora che imperava il centrismo. Tutto questo giovo' alla comunicazione. Poi pero' e' cambiato tutto.

Oggi abbiamo una crisi che viene da lontano. Vi partecipiamo senza neanche poterci sentire artefici della rinascita. C'e' stata un'ondata anti-politica che ha creato una sensazione di confusione e pericolo. E' nata una campagna organizzata contro qualunque cosa avesse a che fare con la politica. Noi del servizio pubblico dovremmo adoperarci per dare il buon esempio perche' non c'e' mai tanto bisogno di politica come quando e' la politica stessa che ci autorizza a voltarle le spalle''.

Zavoli conclude poi il suo sentito discorso, quasi fosse un capitolo aggiunto al suo libro, riflettendo amaramente sulla situazione italiana degli ultimi giorni. Ed esorta: ''Quando in un Paese c'e' un capo di Stato che prende in mano la situazione e trova alleati, riuscendo a mettere insieme schieramenti che prima erano per forza opposti, allora dobbiamo nutrire i nostri sogni di una speranza che se ne puo' uscire''.

3- GARIMBERTI, A DANDINI NIENT'ALTRO CHE AUGURI...
(ANSA) - ''Auguri alla Dandini. Nient'altro. Non commento queste cose''. Cosi' il presidente della Rai Paolo Garimberti si e' espresso sul programma di Serena Dandini in prima serata su La7, questa sera a margine della presentazione romana del libro di Sergio Zavoli ''Il ragazzo che io fui''.

4- PARDI: ZAVOLI? FA BENE A NON DIMETTERSI...
(il Velino/AGV)
- "Zavoli? Secondo me fa bene a non dimettersi dalla Commissione Vigilanza Rai": a dirlo e' Pancho Pardi, senatore Idv e membro della stessa commissione, che oggi e' stato ospite del programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora'. La Lega, pero', chiede a Zavoli di lasciare la presidenza della Commissione che spetta all'opposizione. Cosa ne pensa Pardi?"Prima pero' bisognerebbe che loro - risponde il senatore Idv - si dimettessero dalla presidenza delle commissioni che spettavano alla maggioranza".

Se Zavoli si facesse da parte, come vedrebbe al suo posto un leghista come Calderoli? "Calderoli e' uno vispo, se non altro e' uno che conosciamo, basta prendergli prima le misure..." Lei ha anche detto che, dopo Berlusconi, in Rai dovrebbero andar via anche Minzolini e Ferrara: chi dei due dovrebbe farsi da parte prima? "Minzolini, perche' Ferrara in fondo 'fa colore'".

5- GIANNI LETTA E IL VENTO «CAMBIATO»...
Dal "Corriere della Sera
" - Dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà: «La mia ispirazione non poteva che essere il miglior interprete in questo mestiere, Gianni Letta. Mi impegno alla massima riservatezza». Poi la parola passa proprio a Letta: «Quando ho fatto un passo indietro per senso di responsabilità ho detto che la persona ideale per questo snodo cruciale era Antonio Catricalà».

Durante la premiazione di Italiacamp, un'iniziativa della Luiss, Letta saluta il vicesegretario generale di Palazzo Chigi De Augustinis («persona di una saggezza che non tutti i magistrati sempre hanno») e conclude con amarezza: «Quando cambia il vento si corre verso chi sta arrivando. Il fatto che io sia stato invitato vi fa onore».

 

 

ZAVOLI SOSPINTO ZAVOLI KISS WORKS IN PROGRESS VALENTINO PARLATO PAOLO GARIMBERTI PANCHO PARDI RENZO ARBORE VALENTINO PARLATO PAOLO GARIMBERTI PANCHO PARDI PAOLO GARIMBERTI SERGIO ZAVOLI PAOLO GARIMBERTI SERGIO ZAVOLI PAOLO GARIMBERTI GIANNI LETTA PAOLO GARIMBERTI ETTORE BERNABEI MASSIMO FRANCO FABRIZIO UNI PAOLO GARIMBERTI E LA VEDOVA AGNES GIGGI MARZULLO MARCO CONTI

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)