cafonal prodi capalbio

STAPPA UN PRODINO! IL PROFESSORE A CAPALBIO MANDA SILURI A RENZI E ALLA MERKEL: ''20 ANNI DI STALLO? RENZI SI SBAGLIA. I MIEI GOVERNI HANNO ABBATTUTO IL DEBITO PUBBLICO'' - ''ORMAI È UNA GARA A PROMETTERE DI ABBATTERE LE TASSE, SENZA NEANCHE DIRE DOVE INVESTIRE I SOLDI. MA DA REAGAN E THATCHER, CHI PARLA DI TASSE PERDE LE ELEZIONI'' - A SENTIRE PRODI E DAMILANO C'ERANO NICOLA CARACCIOLO E GIULIO NAPOLITANO, I FABIANI E I PIETROMARCHI, E POI AUCI, SERRI, GAWRONSKI, PARDO, SATTANINO

Foto di Enzo Russo

 

romano prodi a capalbio romano prodi a capalbio

Francesco Persili per Dagospia

 

“Anche Kohl diceva che l’Italia doveva fare i compiti a casa ma almeno ti dava la penna e il foglio a differenza della Merkel che non ti dà neanche il foglio…”. Il “Professore” Romano Prodi a Capalbio per un premio torna in cattedra con una lectio magistralis sulla “fragile Europa” e bacchetta ancora l’Ue a trazione tedesca passata dalla “politica di solidarietà” alla dottrina dell’austerità fondata sulla “stupidità” del Patto di stabilità. “Questa non è più l’Europa…”

 

pietromarchi family con prodipietromarchi family con prodi

Dopo le accuse di D’Alema ai governi progressisti europei di tenersi buona la Cancelliera per avere qualche margine di flessibilità in più, arrivano le bordate dell’ ex presidente della commissione UE, uno dei padri dell’euro insieme a Kohl e Ciampi, divenuto nel frattempo una delle voci più critiche dello strapotere della Merkel che ha egemonizzato la politica Ue. “La Gran Bretagna ha commesso la grande idiozia di annunciare un referendum sull’Ue 4 anni prima di celebrarlo. Gli altri Paesi si sono spostati sotto l’ombrello tedesco”, e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

 

mirella serri marco damilano mirella serri marco damilano

Dalla Grecia all’immigrazione, nessuno dei grandi problemi che affliggono il Vecchio Continente è stato affrontato con spirito solidale e autenticamente europeo, la denuncia del Professore che ha invitato Italia e Francia a un nuovo protagonismo a partire dalla convocazione di un vertice europeo su euro e migranti. “Ma Francia, Italia e Spagna sono troppo divise – prosegue l’ex premier – Parigi pensa che schierarsi con Roma e Madrid equivalga a una retrocessione in serie B e allora preferisce fare la riserva della Germania in serie A….”

 

mariolina sattanino denise pardomariolina sattanino denise pardo

“Brutalmente empirico e keynesiano”, Prodi si ritaglia il ruolo di gran fustigatore dell’attuale Europa “senza politica comune” e mette in guardia dall’emersione dei nuovi populismi che si nutrono di paure (dei migranti e della crisi economica) e diventano sempre più forti: “Forse quando la situazione si farà ancora più drammatica, ci sarà una maggiore saldatura di interessi tra i diversi Paesi”.

luigi bellumoriluigi bellumori

 

Per ora prevale la “dis-unione europea” e “l’incapacità di gestione politica” accentua debolezze e ritardi anche nel campo delle innovazioni tecnologiche: “Tutte le grandi reti che reggono il mondo (Google, Facebook, Amazon, Apple e Alibaba) sono americane o cinesi”. Il XXI secolo sarà un secolo sino-americano, la convinzione di Prodi che dopo la tempesta finanziaria che si è abbattuta su Pechino invoca una nuova Bretton Woods: “Serve un accordo tra le grandi potenze mondiali. O si inserisce la Cina in un sistema internazionale o lo scontro sarà inevitabile”.

luigi bellumori romano prodi marco damilano  luigi bellumori romano prodi marco damilano

 

Critico dell'amministrazione Obama per come ha affrontato la questione ucraina (spingendo la Russia verso la Cina e isolando l’Europa), il “cattolico adulto” Prodi cresciuto alla scuola di Nino Andreatta oppone all’auto-illusione della “democrazia barometrica” dei sondaggi la “politica del cacciavite” con una nostalgia persistente per l’esperimento dell’Ulivo, che risale a circa 20 anni fa: “Sono finiti i partiti politici. Non manca solo un progetto Paese, mancano i luoghi di meditazione dei problemi. Ricordo le discussioni ai tempo dell’Ulivo per valutare tra l’altro dove destinare le imposte, se sulla sanità o sul welfare”.

jas gawronskijas gawronski

 

Ma oggi la politica si è trasferita sui social: “Se c’è qualcosa che ti impedisce l’analisi è Twitter, con il limite di caratteri che non permette alcun confronto”.

 

Anche se non lo nomina, l’obiettivo degli strali del Professore è Renzi: “Meno tasse per tutti” oggi è lo slogan della destra e della sinistra, il dibattito politico è scomparso. L’irrazionale irrompe, e chi promette di più, vince”.

flavia romano prodiflavia romano prodi

 

federica de sanctisfederica de sanctis

Dalla “demagogia” del ricambio generazionale alla differente visione degli anni ’80 che per il Professore sono gli anni in cui inizia la devastazione del bilancio dello Stato, Prodi scava una distanza politico-culturale abissale con Renzi. Alle parole del premier che al meeting di Cl aveva parlato degli ultimi 20 anni di stallo tra berlusconismo e antiberlusconismo, Prodi replica grondando, as usual, sorrisi e bonomia da tutti gli artigli: “’L s’è sbaiè, dice in dialetto emiliano. Si è sbagliato, i miei governi hanno ridotto il debito pubblico…”

 

prodi a capalbio foto persiliprodi a capalbio foto persili

 

tacco pin uptacco pin up

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)