IL BUDDAH DI GLASTONBURY - VECCHIE E NUOVE GLORIE DEL ROCK HANNO DOVUTO CEDERE LE OVAZIONI AL DALAI LAMA. È BASTATO CHE RIVENDICASSE “IL DIRITTO DI OGNI ESSERE UMANO A UNA VITA FELICE” PERCHÉ LA PLATEA DIMENTICASSE QUEL TROMBONE DI KANYE WEST
Laura Zangarini per il “http://www.corriere.itCorriere della Sera”
Nonostante la pioggia battente, ieri a Glastonbury, Regno Unito, il sole splendeva. Impresso sulla bandiera tibetana appesa, sul palco del festival rock, alle spalle del Dalai Lama, ha illuminato quella che è stata la vera star di una giornata la cui scaletta comprendeva, tra gli altri, i nomi di Patti Smith, Paul Weller, The Who, Hozier, Alt-J, Lionel Richie.
Vecchie e nuove glorie del rock hanno dovuto cedere il passo al magnetico leader spirituale buddhista, per la prima volta ospite della manifestazione. È bastato che dal «Giardino della Pace» il Dalai Lama rivendicasse «il diritto di ogni essere umano a una vita felice», ricordando che «solo quando avremo veramente sviluppato un senso di fratellanza, il mondo sarà smilitarizzato» perché in platea scattasse un lungo applauso festoso.
Sul palco è salita anche Patti Smith, voce solista di quello che poi è divenuto un coro di «Happy Birthday». Nelle mani della sacerdotessa del rock una torta di frutta: per festeggiare (in anticipo) gli 80 anni del il Premio Nobel per la Pace (nato il 6 luglio a Taktser, nell’Amdo, una delle tre province culturali tradizionali del Tibet).
«È il miglior regalo che potevate farmi» ha ringraziato il leader spirituale, che ha poi invitato «ognuno a riflettere seriamente al modo per creare un XXI° secolo più felice».
L’intervento del Dalai Lama ha fatto da controcanto alla presenza, sabato, del molto meno mistico Kanye West, la cui presenza sul palco di Glastonbury aveva fatto arricciare il naso agli aficionados dello storico festival rock.
Durante una pausa del suo live, il rapper, che in passato si è paragonato a Leonardo da Vinci, a Shakespeare e a Gesù, ne ha approfittato per fare uno dei suoi «bagni di umiltà», ricordando al pubblico: «state ascoltando la più grande rockstar vivente su questo pianeta».
E mentre la squadra della Bbc aveva il suo daffare a infarcire di asterischi i sottotitoli dei testi del rapper, pieni di parolacce e insulti, il blitz sul palco del comico Lee Nelson ha portato una ventata di allegria. Per qualche minuto ha «rappato» a fianco di West. Poi è intervenuto il servizio di sicurezza che lo ha allontanato (Nelson ha poi cinguettato su Twitter: «Sapevo che qualcuno pensava che Kanye non meritasse il palco di Glastonbury, così ho pensato di dargli una mano»).
Un blitz che a molti ha ricordato quando, nel 2009, sul palco degli Mtv Video Music Awards il rapper strappò il microfono di mano a Taylor Swift, vincitrice del premio per il miglior video musicale femminile (che, secondo lui, sarebbe dovuto andare a Beyoncé), interrompendone il discorso di ringraziamento. Chi di blitz ferisce, di blitz perisce.