QUIRINAL CAFONAL - UN 2 GIUGNO PIU’ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE: LA SCONFITTA DI RENZI, “FUGGITO’’ NOTTETEMPO IN AFGHANISTAN, HA ABBASSATO LE PENNE AI LECCA-LECCA - UNA GRUBER PUNK E UN VENDITTI SCAMICIATO SOLLEVANO IL CLIMA DA MAUSOLEO DI LUXOR
Paolo Conti per il “Corriere della Sera”
«E poi, com’è finita la partita?». Bruno Vespa resta sempre Bruno Vespa, cioè il conduttore di «Porta a Porta», anche nei giardini del Quirinale, lì in fila per salutare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che stringe centinaia di mani davanti alla coffee house del 1741, accanto a sua figlia Laura, qui al suo debutto ufficiale come Prima Signora della Repubblica.
La domanda è rivolta a Matteo Orfini, presidente del Pd, e riguarda la partita a Playstation ingaggiata col presidente del Consiglio Matteo Renzi in attesa dei risultati delle elezioni regionali. Foto scattata da Filippo Sensi, portavoce di Renzi, che l’ha pubblicata sul suo profilo Instagram. Risposta di Orfini, anche lui in ordinata fila accanto alla moglie: «Veramente è un segreto di Stato…». Sorrisi. Ridono accanto anche due prelati greco-ortodossi, che afferrano rapidi lo scambio di battute.
Il ricevimento per la Festa della Repubblica 2015 nei giardini del Quirinale, ripristinata da Sergio Mattarella, scorre fluido e senza grandi scosse. Mancano due attesi protagonisti: proprio Renzi, volato in Afghanistan per festeggiare il 2 Giugno con il nostro contingente militare, e Silvio Berlusconi, rimasto ad Arcore. Quindi nessun duello tra loro. Nemmeno quello, prevedibilissimo, con Rosy Bindi, tailleur nero e aria molto rabbuiata, non regala nemmeno un sorriso.
Sorride invece, nel tavolo accanto, Emma Bonino, copricapo blu e sigaretta in mano: ha appena annunciato la sua uscita dalla zona pericolo di un cancro al polmone ma ha sempre detto che i medici le concedono il permesso di qualche boccata.
Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, si imbatte in Lino Banfi: «Caro amico, bisogna tenersi giovani, lei ha un segreto...». Banfi sorride: «Eminenza, bisogna essere sempre attivi…». Pippo Baudo chiacchiera a braccetto con lo storico Lucio Villari («Ma quali giornali legge davvero papa Francesco?»). Renzo Arbore ride con l’editore Pippo Marra. Alberto Arbasino è accanto a Stefano Rodotà e salutano un po’ tutti, in mezzo al vialetto centrale, inclusa la presidente della Camera Laura Boldrini.
Battute post elettorali? Forse, comunque al riparo da orecchie indiscrete, come la chiacchierata tra il ministro Maria Elena Boschi (camicetta e pantaloni neri, giacca bianca ma borsa, scarpe e smalto rosso fuoco) con Federica Mogherini. Anche qui pochi sorrisi. E sempre Mogherini parla a lungo con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la prima volta seduto dopo nove anni di presidenza a un tavolo «qualsiasi» con la moglie Clio.
Molti ex presidenti di Camera e Senato, in fila ordinata per salutare Sergio Mattarella: Franco Marini e Fausto Bertinotti (con la moglie Lella), Irene Pivetti e Nicola Mancino accanto ai ministri in carica Roberta Pinotti e Stefania Giannini. Tra i giornalisti, il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, i direttori del Corriere della Sera , Luciano Fontana, e dell’ Osservatore Romano Gian Maria Vian.
Più in là Antonello Venditti, capelli e carnagione scurissimi come i suoi occhiali. Michele Santoro si gode il panorama romano dalla loggia con Paolo Sorrentino e le signore. E Angelino Alfano, mentre la banda dei carabinieri esegue la Marcia dell’Aida, abbraccia Lorenzo Cesa, dimenticando le spaccature campane (Alfano ha appoggiato Caldoro e Cesa De Luca).
Il sole tramonta su Roma, spira il primo ponentino di stagione. Ogni amarezza vola via.