1- PIÙ CHE I VECCHIONI, IL FESTIVAL L’HANNO VINTO I FURBONI. AD ESEMPIO: ROBERTO BENIGNI PER SÉ HA PRETESO NON 250 MILA EURO, COME UFFICIALMENTE SOSTIENE LA RAI, MA IL DOPPIO. PER CONTRATTO, ALTRI 250 MILA EURO VANNO INFATTI ALLA SOCIETÀ CHE GESTISCE L’IMMAGINE DI BENIGNI, IL CUI AGENTE È IL VERO AUTORE DI SANREMO: LUCIO PRESTA - 2- MA NON È STATO STRAPAGATO SOLO L’ESEGETA DELL’INNO DI MAMELI. NON DOVEVA ESSERE GRATUITA LA CINE-MARKETTONA DI MONICA BELLUCCI? HA INTASCATO 300 MILA EURO - 3- E LO SCOGLIONATISSIMO ROBERT DE NIRO, CAPACE DI RENDERE IMMORTALE LA PERFORMANCE DI ELISABETTA CANALIS (COME SI DICE IN INGLESE TAXI DRIVER, CHIEDE MORANDI, TAXI DRIVER, RISPONDE LEI) NON È STATO PAGATO PERCHÉ DOVEVA APPUNTO PUBBLICIZZARE “MANUALE D’AMORE 3”, MA HA PRETESO L’AEREO PERSONALE: 125 MILA EURO - 4- INCIDENTE DIPLOMATICO CON ANDY GARCIA. IN OMAGGIO ALLA DESTRA AL POTERE (SONO EX MISSINI SIA MAZZA SIA MAZZI), DOVEVANO ESSERE FATTE DOMANDE MIRATE SU DI CUBA, DEL TIPO: È VERO CHE CASTRO È UN FARABUTTO? È VERO CHE LÌ SI MUORE DI FAME? L’ESULE GARCIA SI È RIFIUTATO DI INFANGARE IL SUO PAESE E SE NE È ANDATO OFFESISSIMO - 5- LUCA E PAOLO SI DIFENDONO DALL´ACCUSA DI \"QUALUNQUISTI DI TALENTO\": \"ABBIAMO SOLO DETTO QUEL CHE PENSANO IN TANTI\" - \"IN MOLTI RIVOTEREBBERO BERLUSCONI...\" -

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1- IN 12 MILIONI PER LA FINALE DI SANREMO- MEDIA PONDERATA 52.12% PER CHIUSURA FESTIVAL VINTO DA VECCHIONI
(ANSA
- Sono stati 12 milioni 136 mila, pari a uno share del 52.12%, gli spettatori della finale del festival di Sanremo vinto da Roberto Vecchioni con \'Chiamami ancora amore\'. La media ponderata dell\'ultima serata risulta di poco inferiore a quella del festival 2010 di Antonella Clerici (53.21%) e a quella dell\'edizione 2009 di Paolo Bonolis (54.24%).

TerzaTerza Serata Sanremo Vecchioni

2- MEZZO MILIONE A BENIGNI, ECCO I COMPENSI ALLE STAR
Paolo Crecchi per il Secolo XIX- http://www.ilsecoloxix.it

zz mos49 robert deniro

Chiediamo a Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival, se è vero che sta atterrando a Nizza Sylvester Stallone, inutilmente però, perché il suo contratto alla fine non è stato firmato. Surreale la replica: «Sì, ma sta andando in Europa per i fatti suoi». Se capitava faceva un salto all\'Ariston, ecco, combinazione «non è stata raggiunta un\'intesa economica». Il che è vero. E tuttavia l\'intesa non è stata raggiunta perché la Rai ha sforato il budget, avendo corrisposto agli artisti dei giorni scorsi molto più di quanto preventivato.

Prendiamo Roberto Benigni. Per sé ha preteso non 250 mila euro, come ufficialmente sostiene la Rai, ma il doppio. Per contratto, altri 250 mila euro vanno infatti alla società che gestisce l\'immagine di Benigni, il cui agente è naturalmente Lucio Presta. La società, guidata dalla moglie di Roberto, Nicoletta Braschi, ha l\'impagabile denominazione di Melampo, che in Pinocchio è l\'appellativo del cane tangentaro: in cambio di una gallina a colpo, Melampo consente alle faine di razziare il pollaio.

monicamonica bellucci LALA CELLULITE DI MONICA BELLUCCI da Dipiù

Ma non è stato strapagato solo l\'esegeta dell\'Inno di Mameli. Non doveva essere gratuita la comparsata di Monica Bellucci? No, il suo contratto con il produttore cinematografico Aurelio De Laurentis non prevedeva la promozione al festival: a lei 300 mila euro. E Robert De Niro, capace di rendere immortale la performance di Elisabetta Canalis (come si dice in inglese Taxi Driver, chiede Morandi, Taxi Driver, risponde lei) non è stato pagato perché doveva appunto pubblicizzare \"Manuale d\'amore 3\", ma ha preteso l\'aereo personale: 125 mila euro.

Malumori, in Rai, che fanno passare in secondo piano un incidente diplomatico che ha coinvolto gli autori. All\'attore Andy Garcia, evidentemente in omaggio alla destra al potere (sono ex missini sia Mazza sia Mazzi), dovevano essere fatte dodici domande mirate su di Cuba, del tipo: è vero che Castro è un farabutto? È vero che lì si muore di fame? Garcia, pur essendo un esule, si è rifiutato di infangare il suo Paese e se ne è andato offesissimo, anche perché nella performance con Gianni Morandi l\'eterno ragazzo ha sbagliato le parole di una canzone: «Mai vista tanta improvvisazione». Garcia era irritato soprattutto per il tentativo di fargli parlar male di Cuba, però. Mica ci sono solo i Fratelli d\'Italia a questo mondo

MauroMauro Mazza

3- LE PAGELLE DELL\'ALDISSIMO
Aldo Grasso per Corriere della Sera

GianmarcoGianmarco Mazzi

6 - Gianni Morandi
Non si può voler male a Morandi. Come presentatore è un disastro, non ha i tempi, non ha presenza scenica, sparisce in mezzo alle sue vallette e ai suoi valletti, ha la schiena un po\' incurvata, tipica di noi, braccia scampate all\'agricoltura. Ma è un maratoneta della simpatia.

9 - Roberto Benigni
Impresa ardua la sua: tenere un\'appassionata lezione di storia patria e sdoganare l\'Inno di Mameli. Fra le celebrazioni dei 150 anni dell\'Unità d\'Italia finora è stata la performance più riuscita, capace di unire profondità di pensiero e senso dell\'ironia. Quando riuscirà a liberarsi di Lucio Presta (la paga s\'è desta)?

GianniGianni Morandi con Luca e Paolo a Sanremo 2011

4 - Antonella Clerici
L\'idea di aprire il Festival di Sanremo esibendo la figlioletta è da Telefono Azzurro. Tanto più che lo scorso anno, a proposito di Povia, le fu chiesto: «Manderebbe sua figlia sul palco a ballare su una canzone sull\'eutanasia?» E lei: «Assolutamente no, ma io non la vorrei vedere in generale sul palco».

6 - Belén Rodriguez
Con quella bocca (peccato l\'innaturale rigonfiamento del labbro superiore) può dire ciò che vuole, tanto chi la sta a sentire? È un belvedere naturale, piovuto dal cielo, cui non mancano sorrisi e mosse accattivanti. A volte appare fin troppo truccata, ma se apparisse in scena indossando un sacco di iuta ci chiederemmo chi è lo stilista. Riesce anche a ballare con sufficiente disinvoltura..

LaLa Canalis bacia Belen

5 - Elisabetta Canalis
Legnosa come un sughero sardo e stonata più di una campana, la misteriosa Mrs Clooney ha raggiunto l\'apice della sua presenza all\'Ariston con la simultanea dell\'intervista a De Niro (sembrava la sorella di Mr. Brown di Andrea Pellizzari, difficile immaginare i suoi colloqui con George). «La tv non mi interessa -ha detto- io sono fatta per la vita tranquilla, voglio orari da ufficio». Da impiegata farebbe sfracelli.

6 - Luca & Paolo
Divertenti ma anche molto ambigue (con sospetto di par condicio) le loro battute e soprattutto le loro instant song, grande retaggio dei Cavalli marci. Non si è capita bene la loro presenza «disturbatrice» a Sanremo, ma sono bravi a tenere la scena, hanno salvato il gruppo dei presentatori.

BelenBelen e la Canalis a Sanremo

5 - Mazza & Mazzi
Sembrano usciti dalla canzone di Nino Taranto: «Mauro Mazza e Marco Mazzi si sposarono a Sanremo. Però/il connubio fu infelice, un inferno diventò/Lui diceva: \"Pe\' ‘sto Mazzi/ho perduto ogni sollazzo\"/Lui diceva: \"Questo Mazza/che fastidio che mi dà...\"». Il Festival vive nonostante loro (e il mitico Marcolin di Raitrade).

AntonellaAntonella Clerici a Sanremo con la figlia

7 - Gaetano Castelli
Ogni anno, una delle componenti più apprezzabili di Sanremo è la scenografia. Grazie a un sapiente uso dell\'elettronica (l\'effetto 3D dei ledwall), l\'Ariston diventa televisione, con quella grande spirale capace di arricchire sontuosamente tutta la scena. Bisogna solo trovare un posto al gobbo, se no sembrano tutti miopi.

sanremosanremo gg

4 - Robert De Niro
Quando in America un attore va a promuovere un suo film si prepara, e bene. Di solito racconta fatti esilaranti, curiosità, aneddoti, insomma si guadagna la pubblicità gratuita (per l\'occasione Manuale d\'amore 3 di Giovanni Veronesi) con battute frizzanti. A Sanremo Bob è parso pleonastico.

CanalisCanalis Morandi Belen

5 - Duccio Forzano
Con il suo gusto da grande illustratore, pur privo di un riconoscibile segno registico, ormai è diventato il regista di corte per eccellenza. Purtroppo si è perso la scena della vita. Avrebbe dovuto avere il coraggio di mostrare con più insistenza i volti dei papaveroni Rai e dei politici mentre si esibiva Benigni. Roba da George Grosz.

4- LUCA BIZZARRI E PAOLO KESSISOGLU SI DIFENDONO DALL´ACCUSA DI QUALUNQUISTI DI TALENTO: \"ABBIAMO SOLO DETTO QUEL CHE PENSANO IN TANTI\" - \"IN MOLTI RIVOTEREBBERO BERLUSCONI\"
Silvia Fumarola per La Repubblica

La loro satira bipartisan divide i consiglieri di amministrazione della Rai. Quello di maggioranza, Antonio Verro, attacca Paolo e Luca: «L´umorismo alto e pungente e il \"sano patriottismo\" della lectio magistralis di Benigni hanno lasciato il posto a una satira politica da tv commerciale non adatta al festival». Nino Rizzo Nervo, minoranza in Cda, difende «La libertà di satira, che non può essere messa in discussione. Luca e Paolo si sono confermati come la novità televisiva di questi ultimi anni. Mi dispiace solo che non facciano parte della squadra Rai».

TerzaTerza Serata Sanremo Belen

Eppure loro, Luca e Paolo, dalla satira su Fini e Berlusconi (\"Ti sputtanerò\"), alla rielaborazione di \"Uno su mille\" sul Pd in cui immaginano Berlusconi capo dell´opposizione per tirar su le sorti («Dal 6 aprile è sul mercato/chissà che per tornare in pista non diventi comunista») giocano con la politica, un colpo al cerchio, uno alla botte.

Ultimo esempio - dopo lo sketch di venerdì, sui due amici al bar che parlano del premier e le minorenni: «Non ha sbagliato, stavolta ha solo avuto un po´ di sfiga» - ieri sera sono tornati su Berlusconi («Ad Arcore c´è un uomo che nonostante l´età e a volte dica delle cagate, non si capisce come, è seguito da 50 milioni di italiani... ».

TerzaTerza Serata Sanremo Belen

E poi: «il Festival è come Arcore, c´è un via vai di politici a qualsiasi ora (...), ci sono ospiti stranieri in qualche occasione in imbarazzo e le ragazze italiane e straniere che ogni tanto fanno balletti») e poi sulla sinistra, che difende i valori ma \"razzola\" male... «Sei di sinistra? Vieni con me. Ti porto ad Arcore. C´è bunga bunga...».

TerzaTerza Serata Sanremo Benigni

Qualunquisti di talento? I comici respingono le accuse. «I nostri pezzi sono contro il qualunquismo degli italiani che condannano comportamenti che poi assolvono dentro di sé» spiega Luca Bizzarri. «Non volevamo né assolvere né condannare nessuno, volevamo tradurre quello che pensano in tanti, infatti molti voterebbero ancora Berlusconi».

Dopo ogni sketch politico si affrettano a dire che è «satira di costume», anche la foto in bianco e nero di Gramsci per loro non ha «colore». «Cercavamo qualcosa d´intenso», dice Paolo Kessisoglu «Abbiamo anche pensato alle lettere di Garibaldi, ma poi ci siamo indirizzati su Gramsci. Non mi viene in mente niente di più libero di quel discorso sulla responsabilità civile». «Per noi» aggiunge Luca «conta il contenuto del testo non il colore di chi l´ha scritto».

 

 

 

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