M. Tamb. per "la Stampa"
Sul palco dell'Ariston trionfa il rosa maschile. Che il look faccia tendenza è un fatto senza tempo. Solitamente si combattono due scuole di pensiero che guidano le scelte, o un omaggio all'eleganza italiana e alla nostra moda regina nel mondo o al contrario una risoluzione decisamente spettacolare, un abito di scena che caratterizzi l'apparizione. Paladina di quest' ultimo genere è sempre stata Donatella Rettore, è così si è regolata stavolta dalla nave Orietta Berti.
Ma spesso, come in questo caso, a diventare tendenza sono dettagli che all'inizio appaiono marginali. Quest' anno si parla del rosa maschile. Sì perché quello femminile è abbastanza scontato, i capelli di Arisa, il color carne di Sabrina Ferilli. No qui si tratta di ben altro, molto oltre la canotta di lana che Giovanni Truppi ha sfoggiato come emblema di libertà e di appropriazione di identità. Qui il rosa sta a significare fluidità di genere, incursione legittimata in campo altro.
La rappresentante di lista ne è un esempio paradigmatico. Mentre Veronica Lucchesi si è vestita d'argento come il capitano di una navicella spaziale, Dario Mangiaracina si è messo giacca e pantaloni a sbuffo rosa con tanto di capelli in tinta. Così Aka 7even che ha giocato sulle variazioni: dal rosa confetto della terza sera al damascato acceso dell'ultima.
Lo stesso per Achille Lauro che per cantare Domenica nella serata finale del Festival si è vestito di rosa totale, anche qui di una sfumatura baby. E che dire di Dargen D'Amico, che invece opta per un rosa carico, evidentemente piaciuto molto ai Ferragnez che si sono battuti via social per la sua vittoria. Rosa è segno di rinascita e di purezza infantile. E a Sanremo 2022 era nel suo.
le vibrazioni aka7en drusilla foer 4 sangiovanni amadeus sangiovanni la rappresentante di lista