Peggy Orenstein per Salon
Negli ultimi anni ci si preoccupa molto del rapporto fra adolescenti e sesso orale, soprattutto perché si scopre che lo fanno, e ad un’età che i loro genitori non immaginano. Negli anni ’90, sui giornali americani, non si leggeva che di questo, insieme all’affare Lewinsky, che costringeva i genitori a spegnere radio e televisori. Clinton disse che non aveva fatto sesso con la stagista, aveva fatto “solo sesso orale”. Come se il contatto tra bocca e genitali, non fosse comunque sesso.
Storicamente, fellatio e cunnilingus sono considerati più intimi di qualsiasi altro rapporto, atti da praticare dopo il matrimonio. Oppure mai. Nel 2000 vigeva ancora il panico, scoprendo che gli adolescenti trattavano la fellatio come una stretta di mano (ma con la bocca).
Agli psicologi risultava che la ragazzine aspettassero il matrimonio per il rapporto completo, ma la fellatio la praticavano come fosse un bacio della buonanotte. Un’epidemia già nella seconda media. Oprah lanciò l’allarme nel 2003, portando in trasmissione una giornalista che aveva intervistato 50 adolescenti sulle pratiche sessuali più usate, tipo il “rainbow party”: ogni ragazza si mette rossetto in vari colori, fa un pompino ad ogni ragazzo e lascia il trucco sul pene.
LA CYRUS SIMULA UN POMPINO AL SOSIA DI CLINTON
Quella il cui colore spicca di più, è la vincitrice. I genitori, a quel punto, sono impazziti. Ma dove trovavano il tempo a scuola di fare sesso indiscriminato? E come facevano dei tredicenni a ricevere fino a 15 pompini nel giro di poco tempo? Una ricerca decretò che solo l’1% di giovani fra i 213 e i 16 anni aveva partecipato ad una festa orale. Rassicurante, ma non troppo, visto che il risultato non è zero.
miley cyrus simula un pompino in stile lewinsky a uno con la maschera di clinton
Nel 2014, il sesso orale è risultato così comune da essere irrilevante. Rilevante era il fatto che per agli adolescenti contasse meno del rapporto penetrativo. Non è colpa dello sdoganamento della fellatio ad opera di Clinton, lo è anche delle politiche conservatrici che creano il tabù, da infrangere ad ogni costo. Secondo recenti studi, gli studenti che si dichiarano “religiosi” non considerano sesso il sesso orale, e lo praticano perché non inficia la verginità.
Al liceo molte ragazze paragonano la “fellatio” a “niente di che”, “una cosa che non ha ripercussioni come se usi la vagina e non ti mette a rischio gravidanza”. Sono convinte che il sesso orale non implichi rischi, e ignorano totalmente le malattie sessualmente trasmissibili. Lo fanno per “migliorare la relazione” e perché “a fine serata lui si aspetta qualcosa”.
POMPINO IN PIAZZA DEL SACRARIO A VITERBO
Spesso dunque è un modo di accontentare l’altro, evitare il conflitto e mantenere l’amicizia. Serve a tenere buono l’uomo, che altrimenti si stufa o chiede di passare al rapporto penetrativo. “Fa brutto lasciarlo insoddisfatto”, dicono. Il motivo per cui lo fanno i ragazzi, chiaramente, risulta essere il piacere fisico. C’è totale mancanza di reciprocità.
Per le ragazze è anche un mezzo per raggiungere la popolarità. Scopare ti trasforma in una zoccola, fare pompini ti dà una buona reputazione. La fellatio è una specie di moneta corrente, un esame che sarà valutato pubblicamente. Le ragazze temono di non farlo bene e di prendere voti bassi.
Non ne godono, non provano piacere fisico a farlo, né mentale. Sentono la pressione e cedono. Quasi tutte le ragazze le intervistate hanno detto che i ragazzi con cui escono non accettano il rifiuto e insistono per ricevere sesso orale. Raramente hanno parlato di “lavoro di mano”. Perché? “Perché quello gli uomini possono farlo da soli”, rispondono. E Il cunnilingus? «Non è mai iniziativa del ragazzo. Faccio qualcosa per lui e, forse, lui farà qualcosa per me».
Pompino by Jeff Koons e Cicciolina RAINEWS MANDA IN ONDA DI POMERIGGIO IL POMPINO DI NYMPHOMANIAC