ANCHE IL MONDO DEL VINO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI E REGISTRA PERDITE DA CAPOGIRO - E BRUNO VESPA, ARMATO DI FIASCO, INCALZA LA MINISTRA BELLANOVA IN DIRETTA FACEBOOK: I POSSIBILI INTERVENTI DEL GOVERNO PIÙ VICINI A FORME ASSISTENZIALI DISPERSIVE CHE NON A MISURE CONCRETE - IL PRESIDENTE DI ASSOENOLOGI COTARELLA: “VORREI SOLDI PER TUTTI A FONDO PERDUTO, AGROALIMENTARE E TURISMO” - VIDEO

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Cristiana Lauro per Dagospia
 

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La produzione vitivinicola italiana rientra in una filiera che solo a contare i numeri del turismo - fra alberghi, ristoranti, viaggi, tour operator, incoming - fa rabbrividire per le perdite irreparabili in questo periodo.
 
Bruno Vespa durante una diretta Facebook è andato giù piatto con la ministra Teresa Bellanova, in riferimento ai possibili interventi del governo più vicini a forme assistenziali dispersive che non a misure concrete, volte a una reazione dinamica in linea coerente con l’idea produttiva e imprenditoriale che è evidente motore del settore. Il quale settore - forse mi ripeto - è una voce fra le più importanti dell’economia italiana.
 
La risposta della ministra a Vespa che proponeva, ad esempio, di rimandare di un’annata agricola le misure in scadenza, è stata concorde (in teoria) ma un po’ evasiva in quanto “si tratta di una scelta collegiale che non dipende solo dalla disponibilità di un singolo ministro”. Bellanova ha inoltre affermato di avere fatto richiesta esplicita al Presidente Conte di comprendere che una gran parte del prossimo decreto debba essere destinata alla produzione.

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Anziché a spiccioli di assistenzialismo, deduco. Il marchese Piero Antinori ha apprezzato l’impegno personale della ministra, ma ha incalzato chiedendo rapidità. “Le aziende agricole negli USA hanno già visto accreditarsi due mensilità di contributo per la forza lavoro, per non mandare a casa nessuno. Una boccata di ossigeno” prosegue Antinori “sarebbe molto importante soprattutto per le piccole aziende che altrimenti morirebbero.
 

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Necessitano risorse per la promozione dei nostri vini all’estero, altrimenti si vanificano sacrifici e investimenti di tanti anni”. Piero Antinori chiede per il settore agricolo una semplificazione e una revisione totale di un modello burocratico che da trent’anni anziché snellirsi sull’onda di tante promesse, si è ingolfato sempre più. Questo è un dato di fatto. Esiste un altro aspetto importante, quello delle banche che si stanno riprendendo gli scoperti. Perché colui che ha una linea di credito che va estinta con gli interventi decisi dallo Stato, evidentemente va incontro al fallimento. L’azienda deve poter accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato in tempi rapidi, altrimenti non se ne esce. La ministra Bellanova ha convenuto che il governo dimostrerà di essere adeguato solo se selezionerà in modo “chirurgico” gli aiuti. Vespa, riferito alle varie dichiarazioni ha aggiunto che non si capisce niente.
 

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Se fatica a capirci qualcosa anche Bruno Vespa, stiamo freschi! “Quando il Presidente andrà in TV è importante che il decreto sia fatto. Piuttosto annunciatelo il giorno dopo, ma risparmiateci il salvo intese!”. Sulla stessa linea Luciano Ferraro (capo redattore del Corriere della Sera) che è andato dritto al sodo con la ministra chiedendo quando arriveranno i soldi alle aziende. La risposta di Bellanova è stata: “spero più presto possibile”. Ferraro, che non si è dichiarato ottimista sulle possibilità di prevalenza delle volontà espresse dal ministro, ha detto inoltre che il premier Conte dovrebbe chiamare Macron e chiedere più soldi. “Questo governo si deve schierare con forza, ma fin qui le conferenze di Conte sono state ingarbugliate”. Anche Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, non l’ha mandata a dire: “vorrei soldi per tutti a fondo perduto, agroalimentare e turismo. Il vino in un ristorante è sull’altare”. Come dargli torto? Sono intervenuti anche Luca Gardini (sommelier internazionale e giornalista), Donatella Cinelli Colombini (presidente associazione donne del vino), Daniele Colombo (wine and spirit manager di Esselunga).

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