Siamo davvero alla crisi di nervi. Si parla di Asia Argento, che era ospite di Barbara D'Urso a Live-Non è la D'Urso, e che ha completamente sbroccato dopo un violento scontro in studio con Giuseppe Cruciani. Su Canale 5 si è tornati a parlare di Harvey Weinstein e del suo caso, che la Argento contribuì a far scoppiare con una denuncia arrivata circa un ventennio dopo e che polarizzò l'opinione pubblica italiana. Tra chi ha sempre stigmatizzato la scelta di denunciare con un ritardo così clamoroso, proprio Cruciani, conduttore de La Zanzara.
E la Argento sbrocca: "Se potessi tornare indietro non so se lo rifarei (far scoppiare il caso Weinstein, ndr), per gente come voi che mi sputate contro la mia verità". E ancora: "Tu stai dicendo che io non sono credibile nella violenza che ho subito?". E Cruciani risponde secco: "C'è gente più credibile". E a quel punto, come già più volte nel recente passato, la Argento ha iniziato la sua sceneggiata: si alza in piedi, urla, piange. "Posso dire di no a uno che mi apre le gambe? Come faccio? Dimmelo! Come fa una donna di 50 chili con un uomo che le apre le gambe? Come fa? Dimmelo", sbraitava. Cala il sipario.
Dagonota perché sennò davvero qua ci accusano di ''victim shaming'': In seguito a quell'episodio di sesso orale, Asia Argento è stata ''fidanzata'' on/off con Weinstein per circa 5 anni, tra viaggi in jet privati e visite a casa della madre del produttore per conoscerla, film finanziati e progetti in comune, come ha dovuto raccontare la Argento a Ronan Farrow nel primo e famigerato articolo sul New Yorker che fece esplodere il #metoo.
Lei solo anni dopo capì che quell'incontro iniziale costituiva una violenza, e ha riscritto nella sua mente quegli anni di relazione come un continuo abuso. Niente in contrario, ma sicuramente una storia dove il confine tra sudditanza psicologica e violenza vera e propria è molto labile. Essendo poi lei un'attrice già molto affermata, figlia di un famoso regista e (come ha detto lei a Farrow) che a 21 anni aveva già vinto due degli ''equivalenti italiani degli Oscar'' (vabbè), non si può certo dire che senza Weinstein non avrebbe più lavorato. La verità è che forse, senza quella relazione, non avrebbe fatto la regista a livello internazionale (e te credo, visti i risultati), ma quello si chiama mercato, non sopruso.
Estratti dall'articolo di Ronan Farrow:
(…) What complicates the story, Argento readily allowed, is that she eventually yielded to Weinstein’s further advances and even grew close to him. Weinstein dined with her, and introduced her to his mother. Argento told me, “He made it sound like he was my friend and he really appreciated me.” She said that she had consensual sexual relations with him multiple times over the course of the next five years, though she described the encounters as one-sided and “onanistic.”
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