Estratto dell'articolo di Giulia Taviani per www.corriere.it
In sedici anni, Jonathan Jacob Meijer ha dato alla luce più di mille bambini, nati da donazioni effettuate tramite banche del seme o privatamente, bypassando le leggi nazionali e mentendo ai futuri genitori. Secondo le sue dichiarazioni, il numero di bambini con il suo codice genetico sarebbe 600. Secondo le stime, invece, il numero dei figli potrebbe arrivare addirittura a quota 3.000. La sua storia, raccontata dai media per la prima volta più di dieci anni fa, è al centro della nuova docuserie Netflix «The man with 1000 kids», diretta da Josh Allott e prodotta da Natalie Hill. […]
CHI È JONATHAN MEIJER
Se lo si cerca in rete, Meijer compare come un musicista e youtuber olandese, con un account attivo sul quale carica videoblog dei suoi viaggi nei punti più disparati del globo, dove racconta di essere per motivi di lavoro. Che lavoro? Consulente sulle criptovalute, sostiene lui.
[…] Dopo aver vissuto - secondo il suo racconto - le sofferenze di un compagno di college sterile, ha iniziato a pensare di diventare donatore. Nel 2017 risultava iscritto a 11 diverse banche di seme nei soli Paesi Bassi, area nella quale erano già 102 i figli nati grazie alle sue donazioni. Una cosa illegale. in Olanda, infatti, è consentito per legge avere un massimo di 25 figli da 12 famiglie diverse.
LE MADRI TRUFFATE
A tutto questo si aggiungono le donazioni private. «Nel nostro Paese - racconta nel documentario una delle madri contattate da Netflix - occorre aspettare sedici anni prima di conoscere l’identità del donatore. Io invece volevo sapere subito chi sarebbe stato il padre del mio futuro figlio». Così numerose madri - single, coppie omogenitoriali, ma anche eterogenitoriali sterili - cercano donatori su siti alternativi, entrando in diretto contatto con lui. […]
LE BUGIE E I RISCHI DI INCESTO
A tutte loro raccontava di voler donare a un massimo di cinque famiglie, garantendo di poter essere presente nella vita dei bambini qualora volessero. Solo la seconda parte della frase si è rivelata vera.
Racconta una donna olandese: «Parlando con una collega scopro che entrambi i nostri donatori venivano dall’Aia, e che entrambi portavano lo stesso nome. Inizialmente abbiamo riso, dicevamo che le nostre figlie sarebbero cresciute come sorelle. Dopo qualche anno, però, un’altra collega mi fa notare che le nostre bambine si somigliano, così scopro che anche lei aveva ricevuto la donazione da Meijer. Poi vengo contattata dalla madre di un compagno di mio nipote, e poi da un’altra amica, e poi ancora da una conoscente del mio paese d’origine. Se solo io avevo tutti questi contatti, quante altre donazioni doveva aver fatto?» Il fatto di avere una progenia così ampia e sparpagliata nel mondo può creare problemi alla biodiversità e alla salute dei bambini. Il rischio è quello di incesto […]
LE DONAZIONI ANCHE IN ITALIA
Nel 2017, una volta scoperte le donazioni effettuate da Meijer nei Paesi Bassi, gli istituti iniziano ad avvertire i genitori. I notiziari olandesi ne parlano. Il nome non esce, ma si capisce subito di chi si tratta. Nasce così un gruppo su Facebook, la rete si amplia e si scopre che i videoblog condivisi su YouTube costituiscono una traccia degli spostamenti di Meijer nel mondo.
Confrontando le tappe con le banche del seme di quei Paesi, si scopre che le sue donazioni hanno raggiunto il limite consentito per legge nella maggior parte dei paesi europei - Italia compresa - superando anche i confini del continente, e arrivando in Canada, Usa, America Latina, Sudafrica, Australia.
IL RUOLO DELLA CRYOS INTERNATIONAL
È proprio da Sydney che arriva la storia di una coppia omogenitoriale che si era affidata alla banca del seme più famosa del mondo: la danese Cryos International. […] A permettergli di donare con questa frequenza è lo status internazionale della banca: raggiunto il limite di un Paese, sposta l’attenzione su un altro Stato, permettendo così a una singola persona di donare possibilmente in tutto il mondo.
Se poi si calcola che con un’eiaculazione si possono ottenere fino a 15 provette, e si immagina che tutte queste siano andate a buon fine, la stima realizzata da Netflix è quella di almeno 3.000 bambini avuti solo attraverso la Cryos. Dato che però la banca ribatte come «falso», perché rispetta il «massimo di 25. […]
I PROFILI FAKE
[…] Ma il racconto si infittisce. Si scopre che il sito «desiderare un figlio», a cui la maggior parte delle donne olandesi si erano affidate privatamente, era gestito da Meijer e da un altro aiutante, un ragazzo di nome Leon, e che tutti i profili che offrivano erano fake.
«Prima di consegnare la donazione, si incontravano in un parcheggio - racconta la donna con cui Meijer sembra essersi confessato - mescolavano il loro sperma e poi lo consegnavano alle madri che li avevano contattati tramite il sito. Era una roulette russa per loro. Chissà di chi sarebbe stato il figlio. Ci sono genitori che in questo momento non sanno chi sia il vero padre dei propri bambini».
IL PROCESSO E LA MULTA
Tra il 2022 e il 2023, prima del processo, la rete di genitori scopre che dietro l'ennesimo viaggio di Meijer, quello che ha costretto il rinvio del processo, si nasconde qualcosa di più grande. Si capisce, infatti, che in Kenya, per fronteggiare un’alta richiesta di seme, le banche invitano i donatori seriali pagando loro vitto e alloggio, fino a quando questi non avranno donato quanto basta a riempire le scorte. La promessa è che in un anno sarebbero nati nel Paese 200 figli per donatore.
Ad aprile 2023 arriva la sentenza. Il tribunale di Amsterdam crea un precedente e per la prima volta, grazie alle testimonianze di 50 famiglie, si esprime sulla possibilità riproduttiva di un uomo. A Jonathan Jacob Meijer viene vietato di donare, pena una multa da 100 mila euro per ogni donazione. In più, deve chiedere la distruzione di tutto il seme già donato e ancora non utilizzato.
«UN'INGIUSTIZIA, HO SOLO AIUTATO»
Dopo la lettura della sentenza, Meijer, ospite di una tv olandese, aveva commentato: «Non lo accetto, ho subito un’ingiustizia. Ho passato sedici anni e 50 mila ore ad aiutare quelle persone, odiarmi o essere arrabbiati con me è fuori luogo».
Poi, dopo l'uscita della docuserie su Netflix, il 2 luglio 2024 ha pubblicato su YouTube un video in cui etichetta il documentario come «fuorviante», perché raccoglie solo le testimonianze delle «solite cinque famiglie», sottolineando che dal 2019 donava solo per dare la possibilità di avere un secondo o terzo figlio alle coppie che ne avevano già uno con il suo seme. […]