L'INTERVISTA DI NATALIA ASPESI: 'QUANDO VOLEVO BUTTARMI GIU’ DALLA FINESTRA PERCHE’ I MIEI FIDANZATI MI TRADIVANO, ANDAVO ALLA ‘RINASCENTE’ MI COMPRAVO DUE CAMICETTE ED ERO CONTENTISSIMA'
natalia aspesi con il suo gatto
TRASCRIZIONE DELL'INTERVISTA A NATALIA ASPESI
Cara Natalia intanto siamo qui per chiederti cosa hai pensato davanti a 500.000 donne in piazza a Roma più tutte le altre in tutta Italia.
Beh, è stato una bellissima cosa. Poi io sai, c'ho anche un animo cattivo, per cui ho sempre pensato a tutte queste ragazze che urlano, gridano e ce l'hanno col patriarcato. Vorrei chiedere loro che cos'è il patriarcato? Riscoprirlo adesso, dopo quello che abbiamo avuto negli anni 70, di divorzio, di aborto, di nuovo diritto di famiglia? Mi sembra ingiusto.
Perché gli uomini uccidono le donne sono?
Sono uomini infelici, uomini che hanno trovato nella ragazza o in quella che dopo si stufa e se ne va, una ragione per esistere. E ammazzandola e ammazzandosi vogliono morire anche loro, cioè non esistono senza quella donna, perché nessuno ha insegnato a loro la capacità di resistere.
Noi donne, ce ne ha fatte di ogni colore. Siamo in grado di sopportare la sofferenza. Anzi, io mi ricordo che quando volevo buttarmi giù dalla finestra perché i miei fidanzati mi tradivano e io andavo alla Rinascente, compravo due camicette ed ero contentissima.
C'è una malattia, perché tutta questa gente è, come dire, non so, è perduta, è per quello che si attaccano a una donna, perché è lei che gli deve portare la bellezza e se lei non li vuole più, ha le sue ragioni che sono, diciamo, vuoi uno che la picchia, vuoi uno che non losi sopporta più, vuoi uno che non ne puoi più, vuoi il fatto che la donna decide anche di vivere senza un uomo?
L'amore si spegne e non puoi continuare a pretenderlo. Le donne hanno un mestiere, possono mantenersi e possono non avere in casa un rompiballe. Ho avuto un amore bellissimo. Mi è spiaciuto perché ha sofferto, che è morto? Puoi stare solo è meglio. Non penso a me.
Su questo, tu, Natalia, giochi sempre, hai sempre voglia di scherzare. Giochi sull'età, giochi sui tuoi anni, giochi sul tuo futuro? Adesso a quest'ora del tramonto su questo tuo terrazzo meraviglioso. Davvero, ma tu come guardi al futuro?
Per me dura 5 minuti, non l'ho più lungo, cioè io sono qua, ma so che fra un minuto posso essere morta. Non mi fa né qua né là, non me ne importa minimamente.
Davvero riesci a vivere così?
Io, così come sono, potrei morire adesso. E ti faccio un ultimo sorriso. Non me ne importa nulla.
Non hai paura?
No.
E questo lo dici, tra l'altro, dopo avere superato un momento molto brutto in cui tu hai creduto di perdere la tua vita o no?
Cos’è un anno fa, no, due anni fa? Ero a letto. E stavo parlando con un'amica e per due settimane io sono stata fuori, quando mi sono svegliata credevo di essere lì da mezz'ora, invece ero lì da due settimane. È ovvio che cosa mi è rimasto? Io non riesco più ad usare il computer.
Io sono contenta lo stesso, davvero non so perché. Forse perché ho vissuto tanto e se penso alla mia vita è stata molto bella. Anche nella parte meno bella, quando ero in guerra, quando morivo di fame, quando andavo a rubare nelle case dei miei amici, sai che mi chiamavano Fernandel, era un attore francese che faceva molto ridere, bruttino e mi chiamavano Fernandel, perché era magrissimo. Io ero sempre affamata, poi sai, la guerra è lunga.
Oggi non ti dici, magari avessi avuto una figlia, un figlio ti è mai venuto questo pensiero?
No, non ho mai desiderato una figlia, cioè non mi è venuto in mente, ma guarda che io sono una persona gelida, eh In realtà perché a me dei sentimenti di un certo tipo, la gente che muore per avere un figlio, ma a me non me ne frega un cazzo, no, scusa.
Ma lo dico perché in Italia spesso no, cioè tante donne si sentono giudicate quando dicono questo tu te ne sei sempre fregata, non l'hai mai sentito questo giudizio?
Secondo me però le donne che vogliono un figlio lo desiderano perché lo vuole l'uomo, cioè anche loro lo vogliono, perché lo vuole anche lui, sennò non ne farebbero. Al solo pensiero di occuparmi di un bambino piccolo, lo butto dalla finestra.
FEMMINICIDI, ASPESI: "IL PATRIARCATO È IL PASSATO, VEDO SOLO UOMINI DEBOLI CHE UCCIDONO LE DONNE"
Da https://video.repubblica.it
Natalia Aspesi scrive di femminicidi da quando aveva vent'anni e oggi ne ha 94. Da decenni risponde sul Venerdì alla rubrica di lettere "Questioni (non solo) di cuore". Siamo andati a casa sua, nel cuore di Milano, a chiederle come vede quest'orrore senza fine. Fuori dal coro come sempre, più che sul "patriarcato" preferisce riflettere su maschi ai quali è rimasta solo la forza fisica, ma non la capacità di affrontare il dolore di una donna che li lascia.
"Bisogna imparare a stare da soli - riflette -. Non esistiamo perché amati, l'amore può finire, anzi l'amore prima o poi finisce sempre. Io per esempio oggi da sola ci sto benissimo". Un incontro in cui ci ha regalato col sorriso, accarezzando la gatta Miranda, i ricordi della sua infanzia poverissima durante la guerra, dei suoi amori e tradimenti, dei suoi amici gay ("per gli etero una donna molto vecchia è come una morta, non mi vedono"). Uno sguardo unico sulla vita e sulla morte senza l'ombra di un rimpianto, compreso quello per i figli che non ha mai desiderato.
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