Martina Pennisi per il Corriere della Sera
No, non ho pianto. Ho tirato fuori una forza che non credevo di avere. Dopo tre giorni sì, ho ceduto. Diletta Leotta non risponde come volto di Sky Sport, con le voci di una staffetta con Ilaria D' Amico che continuano a rincorrersi e - per ora - a rimanere tali (è un modello per me, devo ancora fare molta strada). O come novella star dei social network con un milione di follower su Instagram. Risponde come una qualsiasi ragazza di 26 anni che ha visto le sue fotografie private rimbalzare in Rete da un profilo e da un telefonino all' altro. Ne parla, per la prima volta, dopo tre mesi.
Ero a casa, da sola. Da cosa ho capito che la situazione era grave? Dal mio telefonino. Non la smetteva di squillare: chiamate, messaggi, WhatsApp, videochiamate.
Già, perché oltre agli scatti era stato reso pubblico il suo numero di telefono.
Ho dovuto tenerlo spento per giorni. Ci tengo a specificare che solo cinque o sei foto mi appartenevano. Le altre, i video, gli audio che ho visto girare: tutti finti.
Fotografie che aveva inviato a qualcuno?
Forse sì, un paio. Non le vedevo da anni. Non le definirei nemmeno sexy, erano giocose, riguardandole mi sono anche un po' vergognata. Facevano parte di un mio archivio privato: qualcuno deve averle cercate intenzionalmente forzando il mio profilo iCloud.
Con il senno di poi, invierebbe ancora quelle foto?
Probabilmente no. Non ci si rende conto del potere che ha l' invio di un' immagine. Ci tengo però a dire alle ragazze o ai ragazzi a cui è accaduta una cosa del genere che non bisogna sentirsi in colpa. Ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole con la sua vita, il suo privato, la sua intimità e il suo telefonino.
Casi del genere però sono sempre più frequenti.
Io dopo mezz' ora sono andata alla Polizia postale e il mio agente ha contattato Facebook e Twitter. Si sono attivati subito, ma la rimozione non è immediata. E non dimentichiamo che non tutti hanno modo di rivolgersi direttamente ai social. Siamo nel 2016, servirebbe una legge che faccia sentire le persone sicure. E consapevolezza in merito al fatto che far circolare foto private di qualcuno è reato.
Non ha perso confidenza con Internet, che ovviamente è solo un mezzo e non ha responsabilità alcuna.
Certo, non ho cambiato una virgola. La cosa più giusta da fare è tornare subito alla quotidianità. Riprendere le abitudini e farlo a testa alta.
L' hanno accusata di aver orchestrato tutto per farsi pubblicità.
È il commento più semplice da parte di persone poco intelligenti e sensibili. Mi sembra chiaro che la strada che voglio intraprendere è molto diversa. Mi piace quello che sto facendo: dal calcio con la Serie B al mix di sport, intrattenimento e interviste che ho sperimentato nel programma Goal Deejay e credo possa essere nelle mie corde. Io adesso sono molto felice.
Lavoro e vita privata vanno a braccetto: è fidanzata con Matteo Mammì, dirigente Sky.
Sì, stiamo insieme da due anni. Ci siamo fidanzati dopo il mio passaggio dal Meteo a Sky Sport. Conviviamo a Milano ma, al contrario delle voci che girano, non ci stiamo per sposare. Vengo da una famiglia numerosa, ho due sorelle e un fratello, e penso sicuramente a farmene una. Adesso però è presto.
Parliamo di politica, ha votato al referendum?
No, non ero a casa.
Cosa avrebbe votato?
Avrei votato sì. Mi ha stupito che siano stati i giovani a non essere pronti per il cambiamento. L' Italia è in una fase di passaggio, spero che si riesca a fare qualcosa per chi è più giovane di me e magari vive al Sud.
Ha le idee chiare. E sembra non temere alcunché: di cosa ha paura?
Non lo so.
Non la spaventa niente?
No, il futuro è un enigma. Ma no, oggi non ho paure. Quello che mi è successo mi ha creato una bella corazza.
DILETTA LEOTTA diletta leotta diletta leotta DILETTA LEOTTA diletta leotta DILETTA LEOTTA MATTEO MAMMI'