1. BARBARA BOUCHET MOLESTATA: "QUANDO LAVORAVO IN AMERICA, UN PRODUTTORE CI PROVÒ: AL MIO RIFIUTO DISSE CHE MI AVREBBE ROVINATA. IN ITALIA NESSUNO MI HA MAI TOCCATA''
2. TARANTINO? HA TACIUTO PERCHÉ WEINSTEIN ERA IL SUO PRODUTTORE. COME REGISTA POSSO VALUTARLO. COME PERSONA, PROPRIO NO!” - LA SUA PENSIONE DA 511 EURO, SCORSESE... (VIDEO)

Condividi questo articolo





 

Cinzia Romani per il Giornale

 

barbara bouchet barbara bouchet

Resuscitava i morti ballando sul cubo, al night. Bionda, sexy, elegante col bikini di paillettes, nei Settanta intontiva i maschi in Milano calibro 9.

 

Loro, però, la tenevano d'occhio dal decennio prima, lungo il filone dei B-movies cari a Tarantino. Adesso la morta è lei e non resuscita Barbara Bouchet, che nella commedia nera Metti la nonna in freezer, di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (dal 15 marzo), viene infilata nel congelatore dalla nipote zitella, determinata a intascarsi la pensione della nonnina, senza denunciarne la morte.

 

A 75 anni Bärbel Gutscher, in arte Bouchet, schiatta sullo schermo a fin di bene. O di male, visto il costume nazionale dei furbetti della pensioncina. Vedere B.B. travestita da vecchiarella pallida, scialle di lana e crocchia, che scivola in ghiacciaia perché la nipote Claudia (Miriam Leone), non ha soldi e approfitta della sua dipartita, sorprende. Ma Barbara è felice di lavorare. Soltanto la neve caduta a Roma la preoccupa. «Ho tante piante grasse in terrazza. Devo spazzare la neve, se no le perdo», dice ridendo.

 

barbara bouchet barbara bouchet

Nonna Birgit nel freezer, per mantenere la nipote: com'è finita in questo film cinico e attuale?

«Cercando ruoli adatti a una donna della mia età. Quando mia nipote Serena Filippone, aiuto-regista, mi ha detto: Zia, c'è una parte per te, ho fatto il provino. Dopo 120 film, ancora mi devono vedere... Mi sono presentata senza un filo di trucco, sciatta, i capelli all'indietro. Un ruolo piccolo, ma uno scalino per il prossimo. Charlize Theron ha preso l'Oscar imbruttendosi? Cerco di percorrere la stessa strada».

 

È stata dura entrare nel freezer, insieme ai tortellini surgelati?

«Per fortuna, mi hanno fatto un calco: dovevo essere congelata e scongelata. A un certo punto, un maresciallo della Finanza, Fabio De Luigi, deve vedermi in vita, se no guai. Vedendo il calco, mi son detta: Dio mio, è uguale a me!. La scena in cui muoio, stesa sul letto, m'è venuta bene perché ero appena uscita dall'ospedale, dopo l'operazione alla cistifellea. Da un letto a un altro: ho retto fino alle cinque del mattino!».

 

Ha due nipoti, da parte di suo figlio Alessandro. Che tipo di nonna è?

«Una nonna che deve sempre lavorare. Ho una pensione di 511 euro: nessuno dei produttori dei miei 120 film ha versato i contributi. Quando sono andata a riscuotere la pensione, a 65 anni, pensavo: Prenderò sui 2-3000 euro. Invece, la pensione minima è tutto quello che ho. Io pagavo le tasse, i produttori no. Neanche il mio agente controllava. Vedo le mie nipoti quando posso: vivono a Milano. Neanche mia madre ha visto i miei figli, cresciuti a San Francisco».

BARBARA BOUCHET BARBARA BOUCHET

 

Suo figlio Alessandro Borghese è uno chef e un conduttore tv affermato: la aiuta, in qualche modo?

«Finché posso, cerco di farcela da me. Lavoro da quando avevo 15 anni, sono abituata a mantenermi da sola. E poi sono molto orgogliosa».

 

Complimenti per la tempra. Si parla tanto del movimento #MeToo. Avrà subito molestie anche lei...

«Le ho affrontate a modo mio, da donna orgogliosa. Quando lavoravo in America, un produttore ci provò: al mio rifiuto disse che mi avrebbe rovinata. Feci i bagagli e mi trasferii in Italia, dove nessuno mi ha mai molestata: avevo già un nome che diceva rispetto. Sono contenta che la faccenda delle molestie sia venuta fuori. Non sono una che dice: MeToo, comunque. Ho rinunciato a cinque trasmissioni tv: volevano che raccontassi la mia esperienza di attrice insidiata».

 

alessandro borghese barbara bouchet alessandro borghese barbara bouchet

Che cosa pensa di Quentin Tarantino, suo fan, coinvolto nella storia delle molestie: ha taciuto per convenienza?

«Tarantino ha preferito stare zitto perché Weinstein era il suo produttore. Come regista, posso anche valutarlo. Come persona, proprio no!».

 

Com'è andata con Martin Scorsese, sul set di Gangs of New York?

«Una parte piccola, quella di Mrs. Schermerhorn. Ma era un film di Scorsese! Quando lo incontrai, mi fece il baciamano: Grazie per aver accettato una parte così piccola!, mi fece. Anche lui, come Tarantino, conosceva tutti i miei film di serie B che la critica schifava. Martin era con la moglie malata e a Natale gli chiesi: Vieni a cena da noi? Ti prometto che non ci saranno macchine fotografiche. Fu felicissimo: andò via alle due del mattino. Mi regalò il libro di cucina di sua nonna».

alessandro borghese barbara bouchet alessandro borghese barbara bouchet barbara bouchet premia lavinia biagiotti cigna barbara bouchet premia lavinia biagiotti cigna

 

LINO BANFI E BARBARA BOUCHET LINO BANFI E BARBARA BOUCHET bouchet tarantino bouchet tarantino bouchet tarantino bouchet tarantino barbara bouchet - tarantino barbara bouchet - tarantino Barbara Bouchet in Chiesa Barbara Bouchet in Chiesa playboy barbara bouchet playboy barbara bouchet BARBARA BOUCHET BARBARA BOUCHET Barbara Bouchet su Penthouse Barbara Bouchet su Penthouse barbara bouchet barbara bouchet barbara bouchet barbara bouchet magalli dorato e forzuto uomo oggetto per barbara bouchet magalli dorato e forzuto uomo oggetto per barbara bouchet

 

Condividi questo articolo



ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)