Valeria Arnaldi per leggo.it
Una «pizzeria chic» per rilanciare la Dolce Vita, perché la pizza è «un prodotto importante, ma è presentato in modo cheap». E ancora, con «un servizio approssimativo, roba che non ti invoglia a rimanere nel locale». Le parole di Flavio Briatore a “La Repubblica” per la sua catena “Crazy Pizza”, in via Vittorio Veneto a Roma, non potevano non provocare appassionati e cultori di pizza, nonché ovviamente i protagonisti del settore.
L’annuncio ha rapidamente preso il sapore di una vera e propria sfida lanciata alla Capitale e alle eccellenze della cucina del piatto italiano più diffuso al mondo: la pizza. Ecco allora come la pensano alcune delle grandi firme della pizza a Roma. La sfida di Briatore, semmai ce ne fosse bisogno, è stata raccolta. A gennaio saranno scintille, nel forno a legna...
La risposta di Gino Sorbillo: «Caro Flavio, la madre di tutte le pizze è soltanto napoletana»
«La mamma di tutte le pizze è la napoletana, che ha conquistato il mondo ed è patrimonio Unesco - dichiara Gino Sorbillo, signore di “Lievito Madre” - L’Urbe ha una buona pizza, anche di scuola romana, ci sono pizzaioli degni di grande attenzione, che hanno conquistato importanti riconoscimenti. E grandi invenzioni come il Trapizzino. Lo spazio che Briatore vorrebbe colmare è tutt’altro che vuoto, Roma ha una forte identità anche nella pizza».
La risposta di Edoardo Papa: «Il suo arrivo non ci fa paura: siamo già come i locali stellati»
«Sarebbe un piacere se Briatore venisse da noi per capire cosa significa pizza - dice Edoardo Papa, anima di “In Fucina” - Siamo i primi ad essere convinti che più siamo e meglio stiamo, se la pizza è di livello ovviamente. Gli farò i complimenti se la sua pizza sarà buona. Noi non abbiamo nulla della classica pizzeria, quella con un taglio “low profile”: oramai la mise en place è da ristorante stellato e dopo il 19 chiuderemo per preparaci a nuove avventure».
La Risposta di Stefano Callegari: «Qui piace lo style easy: gusto e pochi fronzoli nel servizio»
«A Roma piace ciò che è easy, anche nell’approccio alla ristorazione - afferma Stefano Callegari, ideatore di Trapizzino e di altri indirizzi divenuti di riferimento per la pizza -. Noi romani siamo un po’ cinici e pratici. Qui la gente non vuole tante sovrastrutture ma desidera stare tranquilla e godersi una pizza buona. Non è un caso che tra le pizzerie più gettonate da sempre ci sia “Ai Marmi”, dove il servizio è velocissimo».
La risposta di PierDaniele Seu: «Siamo la Champions League per qualità e tecnica di impasto»
«Come a Napoli e in tutta Italia, anche nella Capitale da una decina di anni la pizza rasenta quasi la perfezione, è a livelli stellati - dice Pierdaniele Seu, signore di Seu Pizza Illuminati - per qualità, tecnica, servizio, carta dei vini e così via. Si pensa sempre alla pizzeria come a qualcosa di serie B, ma ormai è di serie A, anzi da Champions League. Bisognerebbe documentarsi sempre, prima di parlare, e fare pure una ricerca di mercato».
stefano callegari BRIATORE PIZZA 9