Riccardo Luna per “la Repubblica”
Vade retro Pokemon. Il settimo giorno dalla sua uscita sul mercato, il videogioco più popolare del mondo, la app più scaricata di sempre, si ferma nel luogo sbagliato. In Polonia, sulla porta del campo di concentramento nazista di Auschwitz.
tutti a caccia di pokemon in giappone
pokemon go sulla tomba di rosa parks
Succede che un utente, giocando come milioni di altre persone stanno facendo in questo esatto momento, abbia ricevuto sul telefonino la segnalazione che un pupazzetto è nascosto proprio lì, dove i tedeschi sterminavano gli ebrei nella Seconda Guerra mondiale; e succede che il giocatore sia andato a verificare, perché il gioco funziona così; e che sul telefonino, davanti a una lapide del memoriale, con i nomi dei morti, sia comparso il disegno di topo violaceo e ringhioso. Il giocatore lo ha catturato con un clic, perché si gioca così, e ha postato la foto in rete.
pokemon go sul memoriale 11 settembre
Tecnicamente il sovrapporre delle immagini virtuali a immagini reali si chiama "realtà aumentata", ma francamente in casi come questi sarebbe più giusto parlare di "realtà peggiorata". E qualcuno ha iniziato a chiedersi: ma che ci sta succedendo con Pokemon Go?
Abbiamo forse perso la testa?
Intanto parliamo di Pokemon. Un gioco di venti anni fa.
Creato in Giappone da un consorzio di cui fa parte Nintendo.
I Pokemon sono dei mostriciattoli da catturare. Detto così non spiega il successo planetario che ebbe negli anni '90.
Sembravano altri tempi, improvvisamente sono tornati.
«Pokemon Go è il primo prodotto di massa basato sulla nostalgia » ha osservato il New York Times. Sono gli ex ragazzini degli anni '90 che in queste ore girano per le città e le campagne seguendo la gigantesca "caccia al tesoro" che il gioco prevede. Patetici? In questi casi prima di condannare bisogna capire. Capire come è iniziata la cosa e perché.
pokemon go a mosul contro isis
Dietro a Pokemon Go c' è una società fondata nel 2010 a San Francisco. Il fondatore è un texano di nome John Hanke che ha un profilo interessante per capire che sta accadendo. Una quindicina di anni fa aveva fondato "Keyhole", una startup che poi Google ha comperato trasformandola in Google Earth, lo strumento con cui guardiamo la Terra dal nostro computer.
Per qualche anno Hanke ha così lavorato a Google come vice presidente e poi ha fondato Niantic, che inizialmente era una divisione di Google. Ma un anno fa, quando i fondatori di Google Larry Page e Sergey Brin, hanno creato Alphabet, la holding che gestisce le tante società del gruppo, Niantic è stranamento rimasta fuori e Hanke si è trovato da solo e libero.
Libero di trovare finanziatori sul mercato (25 milioni di dollari), e di fare un accordo con Nintendo, la multinazionale giapponese che detiene una parte del marchio Pokemon e che da qualche anno non se la passava benissimo.
Pokemon Go nasce lì perché con Google dietro l' alleanza con Nintendo non si poteva fare per tante ragioni. Quando ha fatto l' accordo Hanke sapeva benissimo dove voleva arrivare: un paio di anni fa infatti aveva rilasciato un gioco che funziona proprio come Pokemon Go, che quindi non è il primo gioco al mondo con la realtà aumentata. Viene sicuramente dopo Ingress, firmato sempre da Niantic. Anche Ingress consentiva di giocare spostandosi in tutto il mondo.
E anche Ingress portava, per errore, dentro Auschwitz. Pokemon Go usa la stessa tecnologia e la stessa base dati, insomma.
Un errore dovuto alla fretta.
Che oggi, dopo le proteste, sicuramente è stato corretto.
Via Aushwitz, allora, via gli altri campi di concentramento, e Ground Zero a New York e gli altri memoriali. E non è finita. Sempre per la fretta le clausole iniziali prevedevano che tutti i dati del telefonino di ciascun giocatore venissero condivisi con Niantic: foto, numeri telefonici, documenti. Perchè? Boh. Scusate, ci siamo sbagliati, anche questa volta.
Subito corretto anche questo.
Mentre qualcosa andrà fatto per i tantissimi che giocano guidando l' auto e sterzano appena vedono un Pokemon sullo schermo (l' elenco degli incidenti stradali è già a doppia cifra).
Resta la forza incredibile di questo gioco che ha debuttato il 6 luglio negli Stati Uniti, in Australia e Nuova Zelanda; e che formalmente in Europa sbarca solo domani ma basta farsi un giro sui social per scoprire quanti lo stanno già utilizzando in qualche modo (e del resto, Auschwitz è in Europa).
In appena una settimana è cambiato tutto. Pokemon Go ha sbaragliato quasi tutti i record precedenti (è ancora indietro, rispetto a Candy Crash Saga, solo come numero di minuti giornalieri per utente, 33 contro 43, ma stravince come minuti nel confronto con Facebook e ha già più utenti di Twitter). Inoltre ha fatto guadagnare 9 miliardi di dollari di valutazione alla Nintendo e ha fatto crescere il valore della Niantic del 1000 per cento.
Questo fenomeno ci dice anche qualcosa di molto più serio e profondo, su come stiamo evolvendo come umanità. Ma ci sarà occasione per parlarne.
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