RECENSIONE DI “IN VACANZA SU MARTE” BY MARCO GIUSTI
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago,
per una volta non sono d’accordo col maestro Marco Giusti a proposito di “In vacanza su Marte”. Lui definisce il film un “prostata movie”, ma la vecchiezza affrontata con l’ironia, e la speranza del figlio di vedere i genitori riuniti dopo il divorzio (e che trova una inaspettata soluzione che non coinvolge la libertà di scelta dei genitori) ne fanno una favola natalizia metafisica.
E’ un film sui desideri che oltrepassano questa vita: il buco spazio-temporale è una grande metafora dell’al di là, dove, chi vuole, nelle infinite possibilità che si aprono, può vedere o sperare in qualsiasi oltrestoria.
Anche l’aspetto fisico di Christian De Sica rientra perfettamente nel genere favolistico, così diverso da come lo conosciamo ci viene voglia di urlare “aridatecelo com’era”, e non escludo che sia ingrassato apposta per suscitare nello spettatore attento questi sentimenti di mancanza e risposta.
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E’ una favola natalizia non rivolta esclusivamente ai vecchi, ma rivolta anche e soprattutto a chi, proprio nelle vacanze, fa i conti con i vecchi che sono mancati e con i vecchi che siedono ancora alle tavole, e rivolta anche a chi ricorda Natali dove le famiglie erano insieme e non si dà pace.
Ripeto, è un film metafisico.
Ottavio Cappellani
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