Questa volta non gli ha lanciato un piatto di peltro (che per la cronaca, ai tempi, regalò al consorte un ematoma a forma di ariete). Ma il siluro è arrivato lo stesso, via Twitter: otto parole con cui Mara Maionchi ha messo una pietra tombale sull'infelice uscita del marito Alberto Salerno a proposito di una presunta lobby gay su Rai Uno: «Ma cosa c**zo dici, ti tolgo i social!».
Il resto se lo vedranno da soli in casa, come hanno fatto in quasi quarantaquattro anni di matrimonio, cento, mille, un milione di liti, urlando come pazzi, senza risparmiare parolacce e insulti. Ma non poteva non intervenire in pubblico l'ex giudice di X-Factor e di Italia' s Got Talent , icona della schiettezza e peraltro già testimonial per Gay Help Line di uno spot contro le malattie sessualmente trasmissibili: una che alla comunità LGBT è vicina. Il pasticcio, però, lo aveva fatto il marito, «ex autore di canzoni, ex produttore, ex editore, ex discografico, ora coltiva la passione per la cucina» (è la sua bio su Twitter).
Il paroliere di titoli entrati nella storia della musica italiana, dall'Isola di Wight a Io vagabondo , da Terra promessa a Donne, due giorni fa su Facebook aveva chiesto: «Ma com' è che su Rai Uno ci sono un sacco di gay? Che è cambiato qualcosa?». Per poi lasciarsi andare a commenti del tipo: «E poi dicono che la lobby gay non esiste»; «Non si può più manco parlare? Osare dire una cosina?»; «Me ne sbatto i c... è la verità».
Sul sito Gay.it ci sono ancora gli screenshot . Uscite indifendibili. Di qui la replica (pubblica) di Mara, cui immaginiamo sia seguita una gragnuola di improperi (privata). Perché per capire la natura del sodalizio tra i due basta leggere Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio , che la coppia ha pubblicato nel 2016 con Baldini+Castoldi. Un matrimonio di pane, amore e musica profetizzato da un consulto astrologico e cementato da due figlie, Giulia e Camilla, e tre nipoti, Nicolò, Mirtilla e Margherita. Un legame non immune al tradimento, scoperto dalla più banale delle ricevute d'albergo dimenticate nel taschino.
Quanto basta per far dire a lui: «La colpa è di Mara. Non è corretto rovistare tra le cose di un uomo». Ma il vero deterrente, da lì in poi, non fu l'essere stato scoperto, quanto ciò che ne seguì. «Mara ce la mise tutta per rendermi la vita difficile. Mi dissi che, se per un'avventura di una notte, senza alcuna importanza, me la doveva far pagare tanto a lungo, allora mi conveniva esserle fedele».
Anche l'ironia li ha tenuti insieme. Sul Corriere lei ammise: «Io lavoro tutto il giorno, lui è un nullafacente felice». Il dubbio, a onor del vero, venne anche alle maestre di Giulia quando raccontò: «Mamma esce ogni giorno e va a lavorare, invece papà non fa niente perché è sempre a casa». Vai a spiegare che aveva appena vinto Sanremo con Eros Ramazzotti.
Qualcuno, ora, tenta di smorzare le uscite su Facebook dicendo che il profilo era privato e quelle frasi non sarebbero dovute diventare pubbliche. E qui viene in soccorso Mara, in chiusura del libro già citato: «Salerno dice un sacco di cazzate, sostiene di saperci fare con tecnologia e balle varie, ma secondo me non ne capisce nulla».
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