“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
emma bonino evento per gli stati uniti deuropa
In un’intervista concessa a Clara Valenzani del Corriere della Sera, riguardante la richiesta per i mandati di arresto contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, e tre capi di Hamas, Emma Bonino, già ministro degli Esteri, confonde due volte il ruolo del procuratore della Corte penale internazionale dell’Aia, Karim Ahmad Khan, con quello della presidente, Tomoko Akane.
La giornalista ricorda che Bonino «ha contribuito a scrivere lo Statuto di Roma, il trattato che definisce i principi alla base della Corte penale internazionale dell’Aia», ma non la corregge nel clamoroso scambio di ruolo fra procuratore e presidente. «Io dovrei, come tutti peraltro, aspettare i risultati dell’indagine ordinata da Khan, che è un ottimo presidente della Corte penale», dichiara infatti Bonino. E 15 righe più avanti ripete: «Il presidente Khan ha emesso insieme alla Corte le richieste per i mandati».
Come se non bastasse, Bonino sbaglia anche a sostenere che la Siria non è uno Stato firmatario dello Statuto di Roma: in realtà la Siria rientra nell’elenco dei 32 Paesi che sottoscrissero lo statuto (il 29 novembre del 2000, per la precisione), anche se poi non lo ratificò. Premio Attendibilità a colei che ispirò lo Statuto di Roma, guidò il ministero degli Esteri e fu persino candidata (nel 1999) al Quirinale.
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Sulla Repubblica, rispondendo a una lettrice stupita per l’eccessiva soddisfazione manifestata dalla premier Giorgia Meloni dopo l’estradizione di Chicco Forti, condannato per omicidio, concessa dagli Stati Uniti, Francesco Merlo osserva: «E fa sorridere che a difesa dei giudici americani si sono schierati gli antiamericani, quelli che mettono la kappa all’Amerika e le attribuiscono tutte le ingiustizie del mondo, compresa la guerra in Ucraina». Congiuntivo vo cercando: «si siano schierati».
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FLAVIO BRIATORE - GIOVANNI TOTI
Titolo dalla prima pagina del Tirreno: «Flavio Briatore apre il dibattito. “In Italia servono turisti che spendono non col sacco a pelo”». Congiuntivo vo cercando: «che spendano». Ma anche noi auspichiamo che spendano in contanti o con il Bancomat, non con il sacco a pelo.
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«A proposito: anche l’ultima maglia rosa italiana al Giro (2021), Alessandro De Marchi, è di Buja, 6 mila abitanti e un migliaio di morti in un giorno solo, il 6 maggio 1976, la terribile notte del grande Terremoto del Friuli», annota Cosimo Cito, inviato della Repubblica. Per la verità, il sisma provocò 965 vittime in tutta la regione. A Buja perirono 50 persone, non «un migliaio».
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Alessandra Muglia, inviata del Corriere della Sera a Bratislava, ci dà una notizia inedita su Juraj Cintula, «ex pacifista convertito alle armi e poeta per passione», che ha gravemente ferito il premier Robert Fico: «Cintula, recluso in una cella dell’Agenzia nazionale criminale di Nitra, a est di Bratislava, ieri è stato formalmente accusato di omicidio premeditato: rischia l’ergastolo». Si vede che in Slovacchia, a differenza che in Italia, sono abituati a portarsi avanti con il lavoro.
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Sull’Arena, Stefano Lorenzetto intervista Paolo Biondani, inviato dell’Espresso, di origini veronesi, autore del saggio La ragazza di Gladio (Fuoriscena). Parlando dell’organizzazione segreta paramilitare e degli iscritti che annoverava in terra scaligera, Lorenzetto afferma: «A capeggiare Gladio nella nostra provincia c’era Alessandro Canestrari, ex deputato dc, ex capo dei Volontari della libertà, i partigiani bianchi».
In Gladio militava Giuseppe Canestrari, figlio del parlamentare, ma né l’intervistatore né l’intervistato si rendono conto dell’omonimia, frutto di un falso ricordo di Lorenzetto, che il 17 novembre 1990, sul Corriere della Sera, aveva intervistato Alessandro Canestrari in merito alla vicenda.
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Il Tempo - Fassino avrebbe giovato
Mario Cianflone descrive sul Sole 24 Ore la Ferrari 12 Cilindri: «La fiancata con una doppia nervatura parallela si raccorda al muscoloso posteriore contraddistinto da un “blach screen”, un pannello nero integrato in un tema a delta con il tetto». Anche Cianflone dev’essere rimasto vittima di un blackout mentale.
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Dal sito del Tempo: «La prima volta, Fassino avrebbe giovato del fatto che il duty free fosse pieno di clienti e si sarebbe diretto all’uscita con un profumo in tasca». Sbagliare due volte con un solo verbo è un esercizio ragguardevole. Il verbo giovare è seguito dalla preposizione a e significa «essere utile, vantaggioso». Quando, come in questo caso, è seguito dalla preposizione di, sta «per servirsi, valersi di qualcuno o di qualcosa», diventa un verbo intransitivo pronominale e richiede l’ausiliare essere: quindi «si sarebbe giovato del fatto».
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Titolo dal Corriere della Sera: «Il primato del carcere di Massa / Lavoro per tutti (e si fa la «casula» per il Papa)». Non si capisce il senso delle virgolette. La casula (pianeta del sacerdote) è un vocabolo attestato fin dal 1793, secondo Lo Zingarelli. Per carità, poco noto ai più, ma, per stare in ambito ecclesiastico, non meno di rocchetto (la sopravveste liturgica di lino bianco con pizzo), cingolo (il cordiglio con cui il sacerdote si cinge il camice nelle funzioni religiose), patena (il piccolo disco d’oro o di argento con il quale chi celebra messa copre il calice e sul quale deposita l’ostia consacrata), saturno (il tipico cappello di forma circolare indossato da Fernandel nei film di don Camillo).
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Dall’Adnkronos: «È morto nella notte, per una emorragia cerebrale, il fotografo romano Luciano Di Bacco, che con le sue foto ha raccontato gli eventi e la mondanità della Capitale. Di Bacco aveva 68 anni, lascia una moglie». Non sapevamo che in Italia fosse stata introdotta la poligamia.
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Titolo dal Corriere del Veneto: «Uomo evirato / il pm chiede dieci anni / Nuova perizia». Testo: «Il pm Villan, sulla base di una consulenza medico legale, ha sostenuto che ci siano elevate probabilità che il pene dell’uomo abbia perso funzionalità». Non dovrebbe essere così difficile accertarlo.