CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! TITOLO DAL “FATTO QUOTIDIANO”: “TRENI AL COLLASSO: ‘SALVINI CI IGNORA’”. NOTIAMO CON STUPORE CHE I TRENI PARLANO E PROTESTANO – IMPERDONABILE SVISTA NELLA PUBBLICITÀ DI “OGGI” USCITA SUL “CORRIERE DELLA SERA”, CHE RIPRODUCE LA COPERTINA: NELLO STRILLO RIGUARDANTE ALAIN DELON SI LEGGE “HA DETTO DI ‘SÈ’”, CON L’ACCENTO GRAVE, ANZICHÉ ACUTO. PER FORTUNA IL ‘SÉ’ RISULTA CORRETTO SUL SETTIMANALE ARRIVATO IN EDICOLA…

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“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

pubblicato da “Italia Oggi”

 

ANDREA SCANZI ANDREA SCANZI

Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano redarguisce la sinistra in generale, ed Ezio Mauro, ex direttore della Repubblica, in particolare, per aver esaltato Antonio Tajani quasi fosse un «nuovo Che Guevara». In un favoloso carosello d’immagini, Scanzi ritrae che cosa non è il leader di Forza Italia: «Tajani (…) non è Churchill ma neanche un brodo lesso». Che non sia Churchill non sembra una constatazione molto originale. Invece ci pare strepitosa l’invenzione del «brodo lesso».
 

ALAIN DELON IN UNA SCENA DI MONSIEUR KLEIN ALAIN DELON IN UNA SCENA DI MONSIEUR KLEIN

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«Alain Delon è di quelli troppo belli perché il tempo gli resista. La sua bellezza lo ha trascinato in basso e il suo ultimo film possibile è addirittura del 1976, a 41 anni: Mr. Klein , di Joseph Losey in cui il divo appare con un gran cappello nero durante la cattura degli ebrei a Parigi nella Seconda guerra mondiale». Così Natalia Aspesi commemora sulla Repubblica l’attore francese appena scomparso. Ignoriamo che cosa intenda la giornalista per «possibile», ma Delon dopo il 1976 girò altri 27 film: 6 tra il 1977 e il 1979; 10 negli anni Ottanta; 9 negli anni Novanta; 2 negli anni Duemila. E interpretò sé stesso nel Luchino Visconti di Carlo Lizzani, presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 1999. «Impossibile» anche quello?
 
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sarah palin sarah palin

Maria Latella sul Sole 24 Ore: «Sarah Palin non sapeva cosa facesse la Fed, pensava che dietro l’attacco alle Torri Gemelle ci fosse Saddam Hussein. Ospite in Tv, secondo Borowitz “si comportava come un prigioniero di guerra che rifiuta di dire altro che il nome e il numero di serie”». Non si capisce se il virgolettato si riferisca a Palin (soggetto della prima frase) o a Hussein, visto che nella seconda frase manca il soggetto. In ogni caso escludiamo che i militari abbiano un numero di serie, come le banconote e i tagliandi delle lotterie. Tutt’al più portano al collo una piastrina identificativa con il numero di matricola.

mike lynch con la moglie angela bacares mike lynch con la moglie angela bacares

 
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Incipit di un servizio di Felice Cavallaro nella versione online del Corriere della Sera: «Alla vacanza sul suo gran panfilo che infine lo ha intrappolato a 50 metri di profondità, Mark Lynch, il mega imprenditore inglese di 59 anni, ha cominciato a pensare il 6 giugno. Poco più di due mesi fa. Il giorno dell’assoluzione pronunciata a San Francesco dove era rimasto bloccato ai “domiciliari” per una presunta truffa. Un tormento condiviso a lungo con la moglie, Angela Baccares». Non era facile infilare tre errori consecutivi: il magnate annegato si chiamava Mike Lynch; San Francisco non si traduce in italiano; il cognome esatto della consorte di uno dei naufraghi è Angela Bacares.

Il Fatto Quotidiano, i treni parlano Il Fatto Quotidiano, i treni parlano

 
••• Titolo dal Fatto Quotidiano: «Treni al collasso: “Salvini ci ignora”». Notiamo con stupore che i treni parlano e protestano.
 
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Sulla Verità, nell’editoriale di prima pagina, il direttore Maurizio Belpietro critica i titoli trionfalistici della Repubblica sul blitz dell’Ucraina in territorio russo: «Ma poi, purtroppo, si deve tornare alla realtà e l’euforia lascia il posto alle analisi che però, guarda caso, vengono pubblicate con minore eccitazione, dando conto della situazione in cui versano le forze di Kiev nella zona del conflitto con toni molto più dimessi». Dunque le forze di Kiev nella zona del conflitto si presentano con toni molto più dimessi? No?
 

maurizio belpietro maurizio belpietro

Allora bisognava scrivere: «Dando conto con toni molto più dimessi della situazione in cui versano le forze di Kiev nella zona del conflitto». Più avanti Belpietro aggiunge: «E l’idea che aver conquistato alcuni territori russi, costringendo Mosca a sfollare decine di migliaia di persone, non sembra più così buona come appariva». Il che fa a pugni con la sintassi: bastava un di. Poco oltre si legge: «L’entusiasmo e il tifo di Ferragosto, ora è spazzato via dalle parole dello stesso Zelensky». Il verbo andava al plurale («sono») per raccordarlo con «l’entusiasmo e il tifo». Magari togliendo la virgola.

ANTHONY HOPKINS 55 ANTHONY HOPKINS 55

 
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Chiosando in questa rubrica l’intervista di Stefania Ulivi (Corriere della Sera) con Anthony Hopkins, il quale rinfacciava alla Svizzera di essere una mera produttrice di orologi a cucù, Stefano Lorenzetto adotta una concordanza a senso («Peccato che nessuno dei due, intervistatrice e intervistato, abbiano ricordato che la citata contrapposizione è una famosissima battuta del film Il terzo uomo»), che di fatto si traduce in una sconcordanza grammaticale tra soggetto al singolare e verbo al plurale.

Oggi, pubblicitaA' con accento sbagliato Oggi, pubblicitaA' con accento sbagliato

 
E si dimentica di rilevare che l’invenzione dell’orologio a cucù viene tradizionalmente attribuita al tedesco Franz Ketterer, che nel 1737 ne produsse uno a Schöwald, nella Foresta Nera, non in Svizzera. Anche se già nel 1619 un orologio con il grido del cuculo figurava nella collezione di Giovanni Giorgio I, principe elettore di Sassonia.
 
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Imperdonabile svista nella pubblicità di Oggi uscita sul Corriere della Sera, che riproduce la copertina: nello strillo riguardante Alain Delon si legge «ha detto di », con l’accento grave, anziché acuto. Per fortuna il «sé» risulta corretto sul settimanale arrivato in edicola.

 

 

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