“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
«Il capo che non bisogna assolutamente avere, per non rischiare di usarlo?», chiede Elvira Serra, intervistando il giornalista Carlo Rossella, pluridirettore emerito, sul Corriere della Sera. Risposta dell’arbiter elegantiarum: «Per l’uomo, gli abiti a quadretti: orrendi. Per le donne, l’abito più difficile da portare è il tailleur, eppure molte si ostinano. Il doppiopetto, poi, smaltisce le magre, ma le altre...». Immaginiamo che Serra intendesse scrivere «smagrisce». Ma non sono già magre? Ok, via, smaltirle in doppiopetto nel cassonetto!
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Maurizio Belpietro, direttore della Verità, appare in conflitto d’interessi con il congiuntivo. Ecco quattro indizi da un suo editoriale. «Per noi è sempre stato chiaro che le cose stavano così». O stessero? «La propaganda grillina a lungo ha insistito sul fatto che gli incentivi a carico dello Stato avevano fatto ripartire l’economia italiana». O avessero? «Ma il problema non è se l’edilizia è ripartita grazie al 110%». O sia? «Il tema è se i soldi pubblici, perché di questo si tratta, sono stati ripagati dalle tasse». O siano?
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Incipit di Lina Palmerini nella rubrica Politica 2.0 sul Sole 24 Ore: «C’è il recordman di preferenze, l’ex sindaco di Bari Decaro, il Governatore Bonaccini, i sindaci Nardella e Ricci». Essendo quattro, diremmo che ci sono, più che c’è. Sempreché la concordanza abbia ancora un senso.
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Spagna Irlanda e Norvegia: riconoscono lo Stato di Palestina
Magari il capo degli esteri del Giornale, o il suo vice, o comunque un caporedattore, un vicedirettore o il direttore, che dà il «visto si stampi» alle pagine, dovrebbero sapere quali sono i 27 Stati che compongono l’Unione europea. Pia illusione. Titolo di pagina 12: «I tank di Israele dentro Rafah. Dall’Ue tre “sì” alla Palestina». Sommario: «Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono lo Stato arabo». Peccato che la Norvegia non si sia mai sognata di aderire all’Ue.
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Sulla Stampa, Paolo Varetto intervista Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino, che parla del padre Emilio, pilota nella Mille Miglia del 1948, l’ultima disputata da Tazio Nuvolari: «Si era laureato per un pelo prima di andare a militare, ufficiale di cavalleria. E prima di unirsi ai partigiani per un pelo non era finito prigioniero dei tedeschi ad Aqui». Sull’eccesso di pelo non mettiamo becco, ma ci risulta che persino in Piemonte il paese in provincia di Alessandria sia Acqui Terme, con la c.
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Titolo dalla Verità: «“Non mi sono offeso, ho riso tanto”». Sommario: «L’attivista Lgbtq: “Mi stupisce che qualcuno si sia risentito per le parole ai vescovi. Siamo stati per decenni la comunità che scandalizzava, non possiamo esserlo noi”». Esserlo cosa?
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Titolo dalla pagina Facebook di Open: «Milano, cancellato per il nubifragio il concerto della Fisarmonica della Scala in Piazza Duomo». Non ci sono più le orchestre di una volta.
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Sul sito del Giornale, Cristina Balbo annuncia che è morta Rosalina Neri, «la Marylin Monroe italiana». Riferisce Balbo (le segnaliamo che si scrive Marilyn): «Classe ’27, Rosalina Neri nasce ad Arcistate, nel cuore di Milano». L’attrice e cantante nacque ad Arcisate (non Arcistate), che non si trova certo nel cuore di Milano bensì in provincia di Varese. Aggiunge Balbo che Neri «incontrò davvero Marylin, una mattina all’alba e per caso, quando viveva a New York, insieme al suo compagno, l’impresario direttore d’orchestra jazz Jack Hilton».
Lo ha confuso con la catena alberghiera: in realtà si chiamava Jack Hylton, pianista e compositore inglese che con Neri ebbe anche una relazione, da cui nel 1965 nacque Angela. Balbo viene comunque superata in sciatteria dalla sua collega Sara Chiappori, che sul sito della Repubblica scrive della defunta: «Nel frattempo perde la testa per Jack Hilton, impresario discendente della dinastia degli alberghi». Ma l’americano Conrad Hilton, magnate dell’hôtellerie, non c’entrava nulla con il britannico Jack Hylton.
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Corriere della Sera - la presidenta
Sul Foglio, il vicedirettore Salvatore Merlo cita «il Generale Rambaldo Buttiglione, uscito in vestaglietta dalla fantasia di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni». Lo ha promosso: il personaggio radiofonico interpretato in Alto gradimento da Mario Marenco era colonnello.
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Dal sito del Corriere della Sera: «Claudia Sheinbaum ha vinto: è la prima donna a diventare presidenta del Messico». Il gender dilaga. (Benché nella lingua spagnola esista il sostantivo femminile presidenta, in italiano il femminile di presidente rimane presidente o presidentessa, come specifica Lo Zingarelli 2025).
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Sul settimanale 7, Irene Inzaghi intervista Ludovico Tersigni, attore in Skam Italia, ex conduttore di X-Factor, ora scrittore. Domanda: «Ha approcciato alla meditazione, ma, in India in particolare, si è avvicinato ad una disciplina precisa». Ecco, da uno scrittore ci saremmo aspettati il rifiuto di rispondere a una domanda che ignora il verbo intransitivo pronominale approcciarsi: «Si è approcciato alla meditazione», era la forma corretta.
Del resto, a un successivo quesito («Ad oggi, cosa significa per lei stare bene?»), Tersigni replica in modo surreale: «È una domanda che richiede troppo tempo per spiegarlo». Comunque, con la fattiva partecipazione di Inzaghi, l’attore divenuto scrittore ci tiene a comunicarci quanto segue: «Ho iniziato a fare Iyengar Yoga, diverso dallo yoga commerciale portato in Occidente. Si tende a mantenere le Asma (posizioni, ndr) per un periodo di tempo prolungato».
Dovendo escludere una condizione morbosa caratterizzata da intensa difficoltà respiratoria, riteniamo che volesse parlare degli asana, termine sanscrito usato per designare le posizioni dello yoga.