Giorgio Dell'Arti per "la Repubblica"
JAMES HAWES - LA PIU BREVE STORIA DELLA GERMANIA CHE SIA MAI STATA SCRITTA
Questi frammenti sono tratti dal volume "La più breve storia della Germania che sia mai stata scritta" di James Hawes, edito da Garzanti
GLORIA
Gloria della Prussia per il fatto che a Waterloo, con Wellington, aveva vinto il generale prussiano Gebhard Leberecht von Blücher.
LONDRA
Blücher, accolto a Londra da trionfatore, che si guarda intorno ed esclama: «Che splendida città da saccheggiare».
STATERELLI
La Germania al di qua dell' Elba suddivisa in decine di staterelli. Concorrenza tra Austria e Prussia, su chi debba orientare la vita di questi staterelli. Finisce con la guerra dei prussiani contro gli austriaci, quella in cui i prussiani, a sud, hanno come alleati gli italiani (1866). Gli italiani perdono, ma perdono anche gli austriaci e gli italiani si pigliano il Veneto. I prussiani vincono e si cominciano a prendere gli staterelli.
NAZIONALISMI
«La sola cosa che univa le corone austriaca e prussiana, ed entrambe agli altri re e principi d' Europa, era l' odio per il nazionalismo. In quest' epoca il nazionalismo era considerato progressista e politicamente liberale perché pretendeva che i popoli (definiti su basi etniche) si autogovernassero».
INGHILTERRA
Il Piano Coburgo, perseguito dal principe Alberto, consorte della regina Vittoria: «Con l'appoggio, tra gli altri, di Leopoldo del Belgio, Alberto e i suoi consiglieri tedeschi proponevano che la Prussia dovesse prima riformarsi seguendo il modello costituzionale inglese, e poi unificare l'intera Germania, che sarebbe così diventata (per dirla con la regina Vittoria) un utilissimo alleato per l' Inghilterra».
RAZZA
«La razza germanica è predestinata a dominare il mondo. È fisicamente e intellettualmente privilegiata rispetto a tutte le altre, e metà della Terra le si è di fatto assoggetata. Inghilterra, America e Germania: ecco i tre rami del possente albero germanico» (dal settimanale Wochen-Blatt des NationalVereins, 7 settembre 1865)».
BISMARCK
«La Prussia, battuta l'Austria, conquista Schleswig-Holstein, Assia-Kassel, Francoforte e il ducato di Nassau. S' annette anche l' Hannover, lo riduce a provincia prussiana, e ruba le sue imponenti riserve auree, con cui finanzierà il riarmo che precederà la I guerra mondiale». Ma «il dado non era ancora tratto». Per completare il suo grande piano, lo junker Bismarck, divenuto capo del governo, aveva bisogno di un attacco francese. Solo questo gli avrebbe permesso di proporsi come difensore della Germania occidentale, invece che come suo conquistatore.
NAPOLEONE III
Napoleone III, andando dietro a un telegramma falsificato, attacca i prussiani, senza sospettare che i prussiani non aspettavano altro. Travolto, imprigionato, esiliato a Londra, mentre a Berlino si proclama la nascita della Germania e dell' Impero tedesco.
CATTOLICI
«Bismarck dichiarò quasi subito guerra all' influenza sociale e politica della chiesa cattolica con quel che fu chiamato Kulturkampf. Era necessario sottrarre le scuole al controllo ecclesiastico, consentire i matrimoni civili e proibire ai preti di impegnarsi in attività in qualche modo assimilabili a un' opposizione politica. Gli osservatori stranieri erano perplessi: avviare senza motivo uno scontro con la Germania meridionale appena annessa era un modo singolare per unificare il nuovo impero. Ma Bismarck non voleva l' unificazione. Voleva l' assimilazione prussiana, e i suoi cruciali alleati, i nazional-liberali, volevano il progresso. Combattere la Chiesa cattolica era l' unica via sicura per collegare queste aspirazioni politiche».
BOOM
«Lo straordinario boom economico era stato costruito sull' oro rubato ai francesi. Finito quello, arrivò una crisi altrettanto straordinaria».
JUDA
Ein Wort über unser Judenthum, saggio del 1880 in cui Henrich von Treitschke getta le fondamenta dell' antisemitismo. Slogan: «Ohne Juda, ohne Rom, bauen wir Germanias Dom» («Senza Giudei, senza Romani, costruiamo la Chiesa di Germania»).