CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? CI SAREBBE IL POLPETTONE BIBLICO DI HENRY KING SU TV2000 “DAVIDE E BETSABEA” MENTRE SU IRIS TROVATE “ROCKY V”. CINE 34 PROPONE “BENTORNATO PRESIDENTE!", SEQUEL DI “BUONGIORNO PRESIDENTE” E RARO FILM DI SATIRA POLITICA ITALIANA. SU CANALE 20 AVETE IL FILM MIGLIORE DELLA SERATA, SEPPUR STRAVISTO, CIOÈ “MAD MAX: FURY ROAD”. RAI MOVIE PROPONE IL VIOLENTISSIMO WESTERN “IL GIORNO DEI LUNGHI FUCILI” E… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Che vediamo stasera in chiaro? Il tennis è finito. Mi dispiace. Niente partite. Mi dispiace. Ci sarebbe un polpettone biblico di Henry King su Tv2000 alle 20, 55 che ricordo con piacere, “Davide e Betsabea” con Gregory Peck, Susan Hayward, Raymond Massey, Kieron Moore, James Robertson Justice.

 

Leggo che durante le riprese del polpettone, ma io adoro tutti i film di Henry King, a Gregory Peck, scelto personalmente da Darryl F. Zanuck per la sua “faccia biblica”, ubriacone pesante, venne quasi un mezzo infarto. Lo portarono all’ospedale. Quando uscì non smise neanche di fumare. Leggo anche che il film fu il top negli incassi del 1951. Non lo vedo da quarant’anni. Su Iris alle 21 trovate “Rocky V” di John G. Avildsen con Sylvester Stallone, Tommy Morrison, Talia Shire, Burt Young, Sage Stallone. Su Mubi, se lo vedete, vi consiglio di spararvi anche “Rocky VI”.

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Cine 34 alle 21 propone il sequel di “Buongiorno Presidente”, raro film di satira politica italiana, cioè “Bentornato Presidente!" di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi con Claudio Bisio, Sarah Felberbaum, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Guglielmo Poggi. “Noi rubavamo, ma perché prima c’erano i soldi”, dice il simil Fiorito di Massimo Popolizio al neo Presidente del Consiglio Claudio Bisio riferendosi al momento politico attuale. E’ la battuta migliore, Se nel primo film, ormai lontanissimo, si cercava di cogliere la confusione di un momento politico con l’Italia divisa tra 5stelle, bersaniani e destra alla ricerca di un Presidente della Repubblica fuori dai giochi, anche in questo caso si cercava di fotografare la realtà politica del paese governato allora da Salvini-Di Maio-Conte otto anni dopo. C’è tutto. Va detto.

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Il Decreto Sicurezza. La fabbrica delle Fake News, Il quasi Salvini di Paolo Calabresi che digrigna i denti a favore di telecamere e sui social. Il quasi Di Maio di Guglielmo Poggi con la sua arietta di ragazzino saputello. Il quasi Renzi, Marco Ripoldi, che si ritrova un partito diviso in 54 corrent., Un vecchio Presidente della Repubblica, Antonio Petrocelli, che cerca di salvare il salvabile. Uno spin doctor barbuto, Pietro Sermonti. I servizi segreti. I poteri forti che giocano sullo spread. E un Presidente del Consiglio, che si chiama Giuseppe Garibaldi, interpretato da Claudio Bisio, capitato lì per caso, richiamato dalla sua Caprera a far da burattino ai due viceministri.

 

 

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Anche se lui, più che alla politica, pensa a come riconquistare sua moglie, Sarah Felderbaum, e non più Kasja Smutmiak, che lo ha lasciato perché nella loro villetta al Nord si sentiva come schiava di Mauro Corona. Così ritorna a Roma, a far da simil Conte fra il simil Salvini e il simil Di Maio. Che si limitano a sbruffonate, “La gente si vuol sentir dire le parole che sente la mattina al bar”, perché, quando mancano i soldi, come dice Popolizio, “se sei di destra cacci i neri, se sei di sinistra urli ai fasci”. registi, Fontana e Stasi, reduci dal curioso Metti la nonna in freezer, fanno cosa possono per ravvivare la situazione con musiche moderne, riprese e montaggi azzardati, anche troppo. Bisio è bravo e simpatico, il Salvini di Paolo Calabresi fa parecchio ridere, hanno purtroppo poco spazio il Fiorito di Popolizio, ma anche il Bersani di Ivano Marescotti, mentre Gigio Morra si limita a una particina. Magari circola un filo di qualunquismo.

 

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Ma il vero problema rimane il fatto che la realtà dei veri Salvini-Di Maio-Renzi-Toninelli è imbattibile quanto a carica comica-parodistica rispetto alla satira. Per quanto intelligente ti sforzi di farla diventare. Detto questo, il film si vede con piacere. Qualche battuta buona c’è: “Per quest’anno, perché non paghiamo tutti le tasse?”, “La lotta alla mafia? La faremo…”. Su Canale 20 alle 21, 05 avete il film migliore della serata, seppur stravisto, cioè “Mad Max: Fury Road”, capolavoro di George Miller con Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Nathan Jones, Zoë Kravitz. Rai Movie alle 21, 10 propone il violentissimo western  girato in Alemria “Il giorno dei lunghi fucili” di Don Medford che vede Gene Hackman, potente boss delle mandrie texano, e i suoi uomini all’inseguimento del bandito Oliver Reed che gli ha rubato la moglie, Candice Bergen.

 

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Lui, analfabeta, vuole che lei gli insegni a leggere e a scrivere. Visto che c’è, la violenta selvaggiamente, ma dopo i due si innamorano e le cose si complicano. Anche perché il marito non è meno fetente del bandito. Francamente ho gran voglia di rivederlo. Anche se non è  molto amato. Per Phil Hardy “la recitazione di Oliver Reed è atroce e lo script di Norton una collezione di violenti clichés”. Per l’occasione sbarcarono in Almeria anche vere facce western come L.Q. Jones e G.D. Spradlin. Il soggettista Gilbert Ralston, che si firma in questo caso Gilbert Alexander (perché?), aveva scritto anche la saga dei topi horror Willard e Ben.

 

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La parte italiana è rappresentata dalla bella musica di Riz Ortolani e una giovanissima Fiorella Mannoia che fa la controfigura di Candice Bergen dopo esserlo stata di Monica Vitti per la scena degli schiaffi in Amore mio, aiutami di Alberto Sordi. Così così la nuova e ultima versione di “La maschera di ferro”, diretta da Randall Wallace con Leonardo DiCaprio in doppio ruolo, e Jeremy Irons, John Malkovich, Gérard Depardieu e Gabriel Byrne come Moschettieri un po’ invecchiati, La7 alle 21, 15. Su Cielo alle 21, 20 trovate la commedia “Un amore a cinque stelle” di Wayne Wang con Jennifer Lopez, cameriera che si innamora, ricambiata, del ricco politico in carriera Ralph Fiennes, Natasha Richardson, Stanley Tucci, Bob Hoskins.

 

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Non male. Nel lontano ricordo. Rai Due alle 21, 20 propone una commedia di ragazze col toy boy “Qualcosa di nuovo” diretto da Cristina Comencini con Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco. “Ho la verifica di latino domani”- “Non me lo ripetere”. Almeno non ci sono moralismi. Nel film, due amiche quarantenni, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, si dividono lo stesso ragazzino diciannovenne, l’inedito Eduardo Valdarnini, che deve ancora fare la maturità. Poco conta che la cosa nasca da un qui pro quo da vecchia pochade, con il ragazzo che non si ricorda con chi delle due abbia passato la notte.

 

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Così prende una donna per l’altra. Conta però che le due donne si dividano allegramente il ragazzo, senza far drammi e senza sentirsi in colpa, e che lui non si senta poi così sfruttato. Insomma, non è che, malgrado il titolo, ci sia proprio molto di nuovo nel film, ma qualcosina, alla fine, c’è. Visto che la scelta di non far moralismi o tragedie sulla scopata per la scopata tra una donna grande e un ragazzo, anzi fra due donne e un ragazzo diventa un po’ la chiave di volta di tutto il film. Il problema, magari, è che è tutto un po’ cerebrale, non circola cioè la giusta dose di sesso fra i tre personaggi. Probabile che sia una scelta, la storia non è leggerissima. Probabile che sia per la derivazione teatrale del film, lì a dividersi la scena erano due attrici fortemente comiche come Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti.

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Ma anche in questo caso, con Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, pur avendo maggiori occasioni di giocare sull’erotismo del terzetto amoroso, ci sembra che la scelta registica sia stata del buttarla in commedia. Giocando sugli sterotipi che ben conosciano delle due attrici protagoniste. “Perché tu trovi uomini con cui fare sesso?” è la domanda chiave della collega Eleonora Danco alla Ramazzotti, che supplisce o copre l’intensità erotica della storia. Però, in qualche modo, la Cortellesi che tromba, per noi, è quasi una rivoluzione. Su Italia 1 alle 21, 29 avete il thriller “3 Days to Kill” diretto da McG con Kevin Costner, Hailee Steinfeld, Amber Heard, Connie Nielsen, Scott Burn, Richard Sammel. Non è un granché. Su Warner tv alle 21, 30 partono I 220’ di “C’era una volta in America” di Sergio Leone con Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern, Tuesday Weld, Treat Williams, Joe Pesci.

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Passiamo ala seconda serata con il non riuscitissimo “Il premio” di Alessandro Gassman con Gigi Proietti, Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Matilda De Angelis, Cine 34 alle 23, 05. Su Rai Movie alle 23, 05 mi vedrei, perché non l’ho mai visto, il western australiano “Carabina Qugley” di Simon Wincer con Tom Selleck, Laura San Giacomo, Alan Rickman, Chris Haywood, Ron Haddrick, Tony Bonner. Ma su Iris alle 23, 20 trovate anche l’ottimo melo “Ritorno a Cold Mountain” di Anthony Minghella con Jude Law che parte per la guerra e cerca di ritornare, Nicole Kidman che lo aspetta, Renée Zellweger come la vagabonda Ruby, Donald Sutherland.

 

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Mi piacque molto. In “Paradise Road” di  Bruce Beresford con Glenn Close, Frances McDormand, Cate Blanchett, Julianna Margulies, La7 a mezzanotte, siamo in un campo di prigionia femminile giapponese a Sumatra durante la Seconda Guerra Mondiale. Rete 4 alle 0, 50 risponde con un film di grande fortuna come “Il discorso del re” di Tom Hooper con Colin Firth, Geoffrey Rush, cioè il Re e il suo logopedista, Guy Pearce, Helena Bonham Carter, Michael Gambon. Grande commedia inglese. Su Iris alle 2, 20 sarei tentato da un film del non dimenticato George Armitage, tratto da un romanzo giallo di Elmore Leonard, “Brivido biondo” con Owen Wilson, Morgan Freeman, Sara Foster, Gary Sinise, Bebe Neuwirth, Kris Kristofferson.

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Tutto legato al surf. Da registrare, via. Su Cine 34 alle 2, 40 passa la rara commedia di Mario Monicelli “Donatella” con Elsa Martinelli, ragazza di umili origini che si innamora del ricco Gabriele Ferzetti, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Abbe Lane, Xavier Cugat. La Martinelli venne premiata al Festival di Berlino. Da vedere. Chiudo con un bel film di guerra inglese che non ricordo più, “la battaglia delle aquile” di Jack Gold con Malcolm McDowell, Christopher Plummer, Simon Ward, John Gielgud, Trevor Howard, Ray Milland, Rete 4 alle 3, 25. Ma l’avrò visto davvero? Certo, su Rai Movie alle 5 passa “i tre volti della paura” di Mario Bava con Boris Karloff…

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