Cahal Milmo per “The Independent”
Per il dirigente sempre in viaggio e che ha bisogno di sfogarsi o per le coppie che devono mantenere una relazione a distanza, il mondo tecnologico offre nuove rimedi. Con il bio-gel che contiene milioni di nanobot e una connessione wi fi, l’orgasmo reciproco è assicurato. L’accoppiamento, si fa per dire, può avvenire anche fra persone che non si conoscono: sarà l’analisi del DNA a stabilire i 12 candidati più compatibili.
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Può sembrare il prodotto ipereccitato degli ormoni della Silicon Valley o il copione di un film distopico, invece è la faccia dell’amore di questo secolo, il futuro prossimo, secondo gli organizzatori del “Future Fest” a Londra, che profetizza l’impatto della innovazione scientifica sulla società nei prossimi 10, 20 o 30 anni. La speranza è che i prodotti cementino unioni felici e creino incontri di qualità.
Ad esempio, invece di attaccare bottone in una stanza affollata o di usare le app di dating, il vero amore si troverà grazie al DNA e all’algoritmo che selezionerà le combinazioni migliori fra persone, tenendo conto di salute, bellezza e intelligenza. L’ologramma del partner è già realtà, molto costosa, ma entro una decina di anni costerà quanto una cena.
Sono pronte anche protesi attivate a distanza dall’altro e tecnologia portatile che permette agli amanti di inviarsi pulsazioni erotiche in qualsiasi ora del giorno e della notte. E ancora, dispositivi che trasmettono i battiti del cuore del partner lontano, finestra virtuale nella sua stanza, “sex toy” liquidi.
Come funzionano? I due si cospargono di gel sulle zone erogene e i nanobot rispondono alle informazioni mandate tramite internet. Si provoca e si percepisce il reciproco orgasmo. In pratica i visori della realtà virtuale sono già preistoria. Le prostitute-robot sono previste per il 2050. Adesso bisognerà fare un discorso etico e profondo per capire se la tecnologia va usata anche per soddisfare la vita sessuale di stalker, pedofili e stupratori. Li renderà innocui o legittimerà le loro pratiche?