Andrea Montanari per Repubblica - Milano
Si profila una sfida a due la corsa per la successione al sovrintendente alla Scala, Alexander Pereira. Resterebbero in lizza Dominique Meyer, attuale sovrintendente della Wiener Staatsoper, e Carlo Fuortes, a capo dell' Opera di Roma. Anche se nei giorni scorsi la società di cacciatori di teste Egon Zehnder e i tre saggi incaricati di ricercare i candidati più adatti (Giovanni Bazoli, Alberto Meomartini e Francesco Micheli) hanno incontrato oltre a Meyer e Fuortes anche Fortunato Ortombina, Filippo Fonsatti e Chistina Scheppelmann del teatro di Liceu di Barcellona.
Secondo indiscrezioni, però, la rosa dei candidati si sarebbe ristretta a due nomi. L' argomento non era all' ordine del giorno del Consiglio di amministrazione di ieri, che era stato convocato insieme all' assemblea dei soci per approvare il bilancio e l' entrata come socio fondatore di Cattolica Assicurazioni, ma in coda alla riunione c' è stato il tempo per fare il punto della situazione.
« Il lavoro di selezione della Egon Zehnder è finito - ha ammesso il sindaco Beppe Sala che guida la fondazione Scala - . A questo punto la rosa è molto ristretta. Ne parlerò nei prossimi giorni con il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli. Vista la visibilità della Scala e le polemiche che ci sono state recentemente mi pare sia una scelta di garbo.Eravamo d' accordo che fino alle elezioni non avremmo affrontato il dossier Scala, ma ora è giunto il momento » .
La decisione è stata quindi rinviata al prossimo cda, che è stato anticipato al prossimo 18 giugno. L' impressione è che si andrà alla conta tra due fazioni del board del Piermarini. Quella che preme per la nomina di un sovrintendente straniero dopo quindici anni che un italiano non guida la Scala e sponsorizza Meyer. E quella che punta su Fuortes per imprimere una linea più innovativa alla programmazione della Scala. A favore del francese, ci sarebbe il suo curriculum che vanta anche l' esperienza di direttore generale all' Opéra di Parigi.
Per contro, Meyer sarebbe il terzo sovrintendente straniero di fila. Fuortes, invece, vanta il fatto di avere riportato alla ribalta l' Opera di Roma, i suoi buoni rapporti con direttori come Daniele Gatti e Antonio Pappano, ma sul suo nome la Cgil avrebbe posto un veto per vecchie ruggini legate a una vertenza romana.
Il cda sarebbe diviso anche sulla possibilità di prolungare per un anno il contratto di Pereira fino al 2021, mentre altri componenti del board vorrebbero una sostituzione più rapida per consentire al nuovo sovrintendente di iniziare la nuova programmazione. Non è un mistero che la Regione rappresentata nel cda dal critico Philippe Daverio vorrebbe che la scelta cadesse su un nome italiano.
Ma c' è chi sostiene che Riccardo Chailly avrebbe minacciato di lasciare il suo incarico di direttore musicale che scade nel 2022 in anticipo se arriverà Fuortes. Nel frattempo Pereira resiste, forte della prossima stagione appena presentata, che vanta il ritorno di celebri voci da tutto il mondo. Quanto basta per intuire che la prossima riunione del board sarà piuttosto movimentata.
carlo fuortes PEREIRA WERBA daniela de souza e alexander pereira ALEXANDRE PEREIRA roberto benigni nicoletta braschi carlo fuortes (2) virginia raggi carlo fuortes (4) virginia raggi carlo fuortes (2) alexander pereira daniela weisser alexander pereira Salvini Verdini Pereira alla Scala