Marco Giusti per Dagospia
Mentre aspettiamo il tracollo internazionale del povero “The Marvels” di Nia Da Costa con Brie Larson, Teyonah Parris, Iman Vellani, kolossal tutto al femminile e tutto inclusivo che rischia di diventare il disastro dell’anno per la Disney, vediamo che in Italia seguita a volare “C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi che incassa di venerdì la bellezza di 735 mila euro, portando al cinema 105 mila spettatori con un totale di 9 milioni e mezzo di euro.
Non solo. Lascia “The Marvels” sotto di 500 mila euro, visto che incassa solo 296 mila euro e porta al cinema solo 40 mila spettatori per un totale, in due giorni, di 755 mila euro. Praticamente quanto ha fatto ieri il film della Cortellesi. Testaccio rules. Insomma.
E non mi dite che quello di The Marvels è il disastro della cultura inclusiva e femminile, perché non si spiegherebbe allora il trionfo di “C’è ancora domani”, che non è certo un film né meloniano né salviniano. Anche se, certo, l’orgoglio romano al femminile de quartiere e la rivincita sui maschi anfami alla Giambruno non può che essere ben visto dalla Meloni e dalle sue fan.
Pochi giorni fa vedevo quanto “C’è ancora domani” assomigliasse, narrativamente, a “Barbie”, con lo scontro con l’idiozia maschile alla Ken e la scoperta finale della sua identità sessuale. Il voto. La verità è che il cinema, e quindi tutto o quasi tutto l’immaginario globale che viviamo, è attualmente costruito da donne e dedicato a un pubblico femminile. Ieri sono andato a vedere “The Marvels” alle 19, 15 al Lux di Roma, e c’erano una quarantina di spettatori, tutte ragazze. Non dico che non ci siano più ragazzi al cinema, ma certo non è più il loro immaginario quello che conta per l’industria.
Al terzo posto troviamo l’horror per ragazzini “Five Nights at Freddy’s” con 167 mila euro, 21 mila spettatori un totale da 4 milioni 180 mila euro. Quarto posto per “Comandante” di Edoardo De Angelis con 99 mila euro, 15 mila spettatori e un totale di 2 milioni 109 mila euro. Ciro Ippolito mi ha fatto notare che la prima parte del vecchio “Siluri umani” di Antonio Leonviola (ma terminato da Carlo Lizzani) è praticamente identica alla prima parte di “Comandante”. Non ne dubitavo. Ma le storie e i personaggi sono quelli.
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Mi faceva notare anche che un film di guerra girato dopo pochi anni dai veri fatti storici ha più realtà di un film girato più di mezzo secolo dopo. Vero. Anche le facce dei protagonisti, Ettore Manni o Enrico Maria Salerno, che era stato repubblichino a 17 anni, sono quelle di chi ha veramente visto la guerra e non quelle di chi l’ha vista solo al cinema. Vero anche questo. Ma ricordo anche che “Siluri umani” era scritto da specialisti come Ennio De Concini e Marcantonio Bragadin.
Quinto posto per “Trolls 3” con 90 mila euro, 14 mila spettatori e un totale di 456 mila euro. Il resto è uguale a ieri. “Saw X” 58 mila euro e un totale di 3, 1 milioni di euro, “Killers of the Flower Moon” di Scorsese 47 mila euro e un totale di 4, 6 milioni di euro, “Io capitano” di Matteo Garrone 24 mila euro e un totale di 4 milioni 65 mila euro. “Anatomia di una caduta” di Justine Triet con Sandra Huller tiene la posizione, è nono, con 20 mila euro e un totale di 643 mila euro.
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