IL CINEMA DEI GIUSTI - JULIETTE BINOCHE CI REGALA UN NUDO INTEGRALE CON TOPONA AL VENTO NEL FILM DI ASSAYAS, “SILS MARIA”, CHE DOVEVA TRIONFARE A CANNES, MA NON LO HA FATTO: TROPPO COMPLESSO

In “Sils Maria”, Assayas mette sul piatto molte cose, forse troppe, gioca un po' da Film Commission alpina e fa il furbo sui confronti con il nuovo cinema americano, ma alla fine ottiene solo quello che riesce a tirar fuori dalle sue attrici, cioè una grande Binoche e una Kristen Stewart che sorprende per intelligenza e freschezza …

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Marco Giusti per Dagospia

 

Sils Maria di Olivier Assayas

 

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Doveva essere il film del trionfo al Festival di Cannes per Juliette Binoche appena uscita dalle fauci di “Godzilla” e invece non lo è stato. Peccato. Magari, fuori dalle gare e dalle giurie, lo apprezzeremo di più questo complesso anche se non riuscitissimo "Sils Maria" di Olivier Assayas, che, si muove a metà tra l'addio al linguaggio, al cinema che abbiamo conosciuto e amato, e una specie di rivisitazione del grande modello di "Eva contro Eva" di Jospeh L.Mankiewicz, per non dire di "Persona" di Ingmar Bergman.

 

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Anche qui siamo di fronte a personaggi femminili che si scontrano e tutto ruota attorno a loro. C’è un'attrice, Maria Enders, cioè la Binoche, che inizia a sentire il passaggio del tempo e il fiato sul collo per l’arrivo di nuove star. E c’è la sua assistente Valentine, cioè la Kristen Stewart di "Twilight", che la segue come un'ombra e che si tocca istericamente sempre capelli e braccia mal tatuate. Potete amare la Binoche che rifà Bette Davis, ma se conoscete qualche addetta stampa amerete ancora di più Kristen Stewart, che è bravissima.

 

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Maria è stata chiamata da un regista alla moda, Klaus qualcosa ("Klaus Kinski?" è la battuta migliore del film), per interpretare a teatro una piéce che l'aveva lanciata a 18 anni nel mondo dello spettacolo, "Maloja Snake", scritta da Wilhelm Meichster, un drammaturgo da poco scomparso, e che aveva passato tutta la sua vita sulle Alpi del Sud Tirolo con la moglie, Angela Winkler, a contemplare la bellezza del posto e il grandioso spettacolo naturale del "Serpente di Maloja".

 

Cioè l’effetto speciale naturale dello scendere delle nuvole nella Valle di Maloja come un grosso serpentone. Spettacolo filmato in un cortometraggio nel 1924 da Arnold Franck, pioniere della fotografia alpina (giovani delle Film Commission, imparate!). L'idea di Klaus è di far interpretare a Maria, nella nuova edizione della piéce, il ruolo di Helena, la quarantenne che verrà spinta al suicidio dalla ben più giovane e rampante Sigrid, che allora era interpretata da Maria.

 

le montagne in sils maria le montagne in sils maria

Sigrid verrà invece interpretata da una nuova stelle del cinema di supereroi di oggi, Jo-Ann, interpretata da Chloe Grace Moretz, che ha una storia tormentata e al centro del gossip internazionale con uno scrittore, sposato a sua volta con una star del mondo dell'arte. Ma tutta la nostra attenzione poggerà soprattutto sulle prove che faranno Maria e Valentine della piéce nella valle di Maloja dove Wilhelm Meichster scrisse il testo, visse e morì.

 

Fra le due donne nasce un rapporto complesso di scambio di ruoli e di confronti continui, anche perché hanno diverse opinioni sul testo e sul senso dei loro personaggi. "E' solo un lavoro per me", dice Valentine a Maria. Ma non è così vero, perché il testo e il luogo smuovono nel profondo le loro diverse sensibilità.

kristen stewart and juliette binoche strip down for sils maria kristen stewart and juliette binoche strip down for sils maria

 

Assayas mette sul piatto molte cose, forse troppe, gioca un po' da Film Commission alpina con Maloja e sto serpentone di nuvole (bellissimo, per carità), fa il furbo con tripli salti mortali sui confronti con il nuovo cinema americano, azzardandosi anche a girare una scena di un finto fantasy con Chloe Grace Moritz, ci fa vedere quanto sono invecchiati due stelle del Nuovo Cinema tedesco, Hanns Zichler e Angela Winkler, riempie il film di aspiranti suicidi, ma alla fine ottiene solo quello che riesce a tirar fuori dalle sue attrici. E, ovviamente, non è poco.

juliette binoche sils maria juliette binoche sils maria

 

Cioè una grande interpretazione della Binoche, permettendosi anche un nudo integrale (con tanto di topona di fuori) assolutamente geniale, e una grande sorpresa per intelligenza e freschezza da Kristen Stewart, che mostra il lato opposto della star, il suo doppio lavorativo, l'assistente che deve sapere tutto e mettere a posto tutto.

 

juliette binoche nuda in sils maria juliette binoche nuda in sils maria

E che non riuscirà a non far entrare anche la sua vita nel gioco delle parti che le proporrà Maria-Juliette. Alla fine più che a Mankiewicz o a Bergman pensiamo che Assayas giri attorno a una rilettura de "L'avventura" di Antonioni, alle due donne sull'isola. Ma Assayas ha anche il problema di far combaciare il cinema classico francese e europeo con il nuovo cinema malato di elefantiasi e di effetti speciali di Hollywood, mette in piedi un confronto tra il serpentone naturale delle nuvole riprese da Arnold Frank con i Godzilla hollywoodiani di oggi, che coinvolgono anche un’attrice come la Binoche, costretta a parlare inglese.

 

 

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