Marco Giusti per Dagospia
I tempi cambiano. Dieci anni fa avrebbe fatto scandalo e non avrebbe trovato gran pubblico questo ottimo lesbo-thriller, stravagante quanto basta, “Love Lies Bleeding”, opera seconda dell’inglese Rose Glass targato A24, già presentata al Sundance, al Festival di Berlino, con tanto di storia d’amore e di sesso tra la più minuta Kristen Stewart e la pompatissima e pericolosissima Katy O’Brien.
Per metà è quasi una commedia, con tanto di incontro tra due anime in pena nella desolata provincia americana, poi diventa una sorta di “Il postino suona sempre due volte” o “Blood Simple” in salsa lesbo chic con qualche cadavere da far scomparire. Ma è girato benissimo e questa inedita Cathy O’Brien non può non farvi girar la testa come versione femminile di Arnold Schwarzenegger.
Siamo in un paesino del New Mexico più miserabile e scordato da Dio e Lou, Kristen Stewart, ragazza lesbica non in pace con se stessa, gestisce la palestra del potente padre, Ed Harris, in versione calvo cappellone, che traffica in armi, controlla la polizia locale e fa un po’ come vuole quando c’è qualcuno da eliminare. Quando entra nel paesino Jackie, la vera forzuta Cathy O’Brien, diretta a Las Vegas per una gara di culturismo, tutti i locali, maschi e femmine, perdono la testa. Ma soprattutto la perde Lou, che pensa di risolvere con Jackie molti dei suoi problemi sessuali e sentimentali.
Non sarà facile, perché Jackie ha il difetto di menare parecchio e in modo incontrollato. E Lou deve risolvere i contrasti col padre, col marito bifolco della sorella, con un’amica scemetta che ogni tanto si bomba. Ci scappa qualche morto. Ma la regista, Rose Glass, riesce a mantenere in equilibrio il film, tra grottesco noir sentimentale. Da vedere. Già in sala.
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