Marco Giusti per Dagospia
Non perdetevi, e non parlo solo per chi ama il cinema al femminile, “Le ravissement”, opera prima della trentacinquenne francese Iris Kaltenback, con la spettacolare Hafsia Herzi, la protagonista di “Cous cous” di Kechiche, Alexis Manenti, Nina Meurisse, passato un anno fa alla Semaine de la Critique a Cannes e poi in luce al Festival di Torino. Bello, pieno di passione, di forti emozioni e di sentimenti anche non facilmente spiegabili.
Lydia, ostetrica scrupolosa e Salomé, cioè Hafsia Herzl e Nina Meurisse, sono migliori amiche. Al punto che Lydia pensa che sentimentalmente loro due funzionino da vasi comunicanti, se sta male una l’altra è felice. E viceversa. Così quando Lydia viene lasciata dal suo uomo dopo tre anni di relazione e cade in depressione, Salomé si ritrova invece incinta. E felice. Inoltre sarà proprio Lydia, assistente di parto, a farle nascere il bambino. Cosa che farà.
Solo che, una volta lasciata anche da un secondo fidanzato, l’autista di autobus serbo Milos, interpretato da Alexis Manenti, che nel film ha funzione anche di narratore della storia, Lydia, per un senso di ripicca da orgoglio ferito e di gelosia rispetto alla felicità dell’amica, non solo dirà a Milos che la bambina di Salomé è sua, ma che lui è addirittura il padre. Come, poco a poco, Milos entra nella parte di padre, provando a costruirsi una famiglia, Lydia non sa più come uscire dalla situazione che lei stessa ha creato.
E che porta alle estreme conseguenze, rapisce cioè la bambina. Questo darà il via a una serie di situazioni non facili da gestire, dove alla fine la verità verrà a galla. Ma quello che interessa alla regista è soprattutto il gioco di sentimenti continuamente conflittuali di di Lydia, che diventa una sorta di eroina romantica truffauttiana pur nel casino delle sue scelte. Bello, sentito, totalmente dominato dall’interpretazione di Hafsia Herzl. In sala dall’8 maggio.
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